Il Milan vive da qualche anno una situazione di perenne crisi. 

Crisi di risultati, crisi d’identità, crisi di gioco, crisi di quella che i popoli latini chiamano ”Garra” e…chi più ne ha più ne metta!

La colpa - ormai cinque anni fa - fu addossata tutta al primo della fila, Massimiliano Allegri (Tecnico dell’ultimo scudetto del Milan) e - da lì - ai vari allenatori chiamati a ricoprire un ruolo decisamente complicato (In ordine sparso, i vari Seedorf, Inzaghi, Montella…).

La squadra rossonera - dall’ultima epoca d’oro targata Ancelotti - non ha più nulla che faccia, minimamene, pensare ad un team in grado di lottare per le prime posizioni.

Adesso, il primo colpevole è il povero Rino Gattuso, incapace - secondo i molti - di dare un’anima e un gioco a una squadra - a parer mio - semplicemente mal costruita.

Nel complesso c’è qualche buon giocatore in un organico che - sembra - non riuscire a far gruppo in alcun modo.

I casi dei vari Kessié, Biglia e Bakayoko sono solo alcuni esempi per comprendere cosa manca alla squadra rossonera.

Manca la capacità di far gruppo - specialmente nei momenti di difficoltà - e mancano leader carismatici nello spogliatoio. Probabilmente, c'è anche troppa pressione sulle spalle di un gruppo non ancora gruppo.

Il solo Gattuso non ha potuto sopperire a queste mancanze, così come nulla ha potuto alla penuria di qualità sul rettangolo di gioco. 

Ci sono alcuni giovani di qualità che potrebbero rappresentare l’ossatura del Milan del futuro. 

Fra tutti, i nomi che mi sentirei di fare sono: Donnarumma, Romagnoli, Paquetà, Cutrone e Piatek. 

Parliamo di giocatori giovani e di qualità che - affiancati a giocatori esperti e abituati alla vittoria - avranno, quasi certamente, un futuro roseo davanti.

Di nomi importanti se ne potrebbero fare tanti, ma tutto (o quasi) dipenderà dalla qualificazione in Champions League. 

Ad ogni modo, una parola vorrei spenderla per Gattuso, dicendo che non merita - nella maniera più assoluta - di essere il capro espiatorio di una situazione complicatissima. Ritengo che con un organico come quello che ha avuto a disposizione, riuscire a raggiungere il quarto posto, sarebbe un’impresa (quasi) epica.

Resto dell'idea che il Milan abbia bisogno di un progetto in "Stile Ajax", cioè senza fretta di risultati e ad ampio respiro.

Per i nomi “Da Milan” - tra supposizioni e reali interessi - ci aggiorniamo al prossimo articolo!