Arriva per tutti i bambini il giorno in cui la maestra, chiede loro cosa davvero vorrebbero fare una volta adulti. Mi ricordo ancora le risposte dei miei compagni di classe: Dottore, poliziotto e astronauta erano sicuramente i più gettonati ma una risposta mi colpii in particolar modo. Quella di un ragazzino molto timido, sempre chiuso in se stesso, rendendosi addirittura antipatico. "Voglio fare quello che porta la felicità",disse in malo modo, e credetemi ci é riuscito.

In qualche maniera la nuova (ormai un anno di esperienza) dirigenza del Milan, ha rispecchiato questo tipo di "professione" l'estate scorsa. Dare nuova linfa e vita ad una squadra e società,che da anni non era protagonista in Italia e in Europa, era cosa assai difficile una volta finita l'Era Berlusconi, e diciamola tutta non ci sono riusciti un granché. Col senno di poi é facile ora criticare il lavoro fatto, dando le colpe un po lá e un po qua, nella ricerca di un capro espiatorio che prendesse tutta la colpa di una stagione piuttosto anonima, soprattutto a livello di campionato ( in Europa é tutta un’altra musica ).

Un mercato da 250 milioni di euro non é bastato a portare risultati e la tifoseria si é ben presto resa conto della confusione che c'era ( 2 allenatori, mai lo stesso modulo, giocatori spenti). La colpa principale può essere attribuita quindi alla coppia Fassone-Mirabelli? Certo che si... ma i giocatori? In effetti sono loro i principali artefici di questa annata deludente, perché d'altronde se ti si rinnova il contratto a 20 anni a 6 milioni di euro, e poi combini i disastri facendo perdere parecchi punti alla squadra, non é certo colpa della dirigenza.  O FORSE SI? 

Davvero alla società rossonera non é balenato un pensiero sulle reali capacità del portiere, o del difensore, o del centrocampista, o dell'attaccante,  o dell'allenatore??? Evidentemente visti i risultati ci viene proprio da pensare di no, e l'anno prossimo ,con un bagaglio del genere, dovrebbe venire automatico valutare con anticipo certe cose. E allora avanti con i giovani e con i giocatori che dimostrano di essere adatti al progetto,  ma attenzione ci vogliono i giocatori Top per vincere. E qua si apre un mondo.

Davvero Belotti avrebbe fatto meglio del duo Kalinic-Silva? Può darsi, ma la vera scoperta é stata certamente Cutrone, diventato in poco tempo beniamino del pubblico  (anche se con un finale di stagione appannato). Il punto di ripartenza quindi parrebbe essere proprio questo e l'addio quasi certo di Kalinic potrebbe portare allora ad una maggiore possibilità di minutaggio per il giovane talento del vivaio, simile a volte al beneamato Pippo Inzaghi. Altro discorso per Silva che merita sicuramente una nuova chance, dovendoci mettere però del suo per entrare in sintonia con l'ambiente e portare a casa quei gol che serviranno ai rossoneri per entrare in Champions League  (obiettivo clamorosamente mancato) e per magari provare a vincere una coppa (Italia-Europa). Forse sono davvero le vittorie che potrebbero dare il la ad un qualcosa di importante,anche se la pazienza di aspettare ancora sembra davvero finita.