Premetto: voglio un mondo di bene a Gennaro Gattuso. È una persona che dice ciò che pensa, che non le manda a dire a nessuno, schietto e sincero. È Milanista, fino al midollo. Al club, da calciatore, ha dato tantissimo ed è stato protagonista di notti indimenticabili. 

Ma non è l'allenatore giusto per una squadra come il Milan. E ieri sera, a Bologna, c'è stata l'ennesima prova. Certo, la rosa è ciò che è, con 250 milioni buttati via un paio di estati fa dalla gestione più sciagurata che il Milan avesse mai avuto, ma non è possibile negare le colpe di un allenatore che si è rivelato mediocre e inadeguato, anche al di là della crisi dovuta ai tanti infortuni. 

Grinta, veleno: ma chi li ha visti? Troppo spesso la squadra è scesa in campo con atteggiamenti al limite del vergognoso, sempre troppo passivi: per citare gli esempi più recenti, oltre alla partita di Bologna, le sfide con Torino e Olympiakos. A San Siro, contro i granata, passava un pezzo di Champions League grande come una casa e la squadra sembrava quasi svogliata, quando invece doveva scendere in campo con il sangue agli occhi. Stessa cosa ieri a Bologna. Ad Atene, vincendo avremmo passato il girone da primi, ma si è giocato per difendere il pareggio. Questo non è accettabile. È non è accettabile che l'allenatore continui a dirsi soddisfatto di prestazioni ignobili: lo si rinfacciava a Montella, non vedo perché non si debba farlo con Rino

Non c'è gioco. Si passano le partite a fare passaggi elementari, il 90% delle volte all'indietro. A parte una o due partite, fra cui quella con il sempre più ultimo Chievo, quante vittorie sono arrivate in modo convincente? Fra VAR, gol all'ultimo minuto, abbiamo avuto fin troppa fortuna. E la squadra quando è in campo è lenta, torna sempre indietro, dando la possibilità agli avversari di organizzarsi difensivamente. E segnare, in questo modo, è difficile anche per Higuain e Cutrone. Ieri sera questo problema si è visto in tutta la sua portata.  Altro problema, la scelta degli uomini: perché Gattuso si ostina a far giocare un imbarazzante Calhanoglu? Sono evidenti i problemi di condizione e, immagino, anche psicologici del giocatore che non riesce a fornire una prestazione convincente: dunque perché continuare ad utilizzarlo? Perché non provare, magari, a cambiargli posizione e a farlo giocare dietro alle punte? Perché continuare a tenerlo in campo quasi tutti i 90 minuti ogni settimana quando, puntualmente, si conferma fra i peggiori in campo? Castillejo ha ricominciato a giocare dalla partita col Torino, in precedenza per qualche settimana era sparito dalle rotazioni in campoStessa cosa Bakayoko, prima dell'infortunio di Biglia. Gestione dilettantistica che non so, e non voglio sapere, da cosa sia dettata. Altra cosa: da che mondo e mondo, i giocatori più fantasiosi giocano vicino all'area di rigore. Suso, al Milan, viene fatto giocare praticamente a tutta fascia, come terzino aggiunto. Non ho altro da aggiungere, vostro onore. 

Pensiamo alle uscite più sciagurate dei rossoneri: i quattro punti regalati al Benevento, il 4-0 in finale di Coppa Italia, l'eliminazione ai gironi di Europa League (con conseguenti 2 gol incassati a San Siro da dopolavoristi lussemburghesi): qual è il comune denominatore di tutto ciò? L'allenatore. I 4 punti su 12 ottenuti da formazioni oggettivamente inferiori come Cagliari, Empoli, Torino e Bologna gridano ancora vendetta. In questi casi, la rosa corta/incompleta non è una scusa: se l'obiettivo è la Champions League, queste partite vanno vinte senza se e senza ma. Ci sono ancora tre partite in questo girone di andata: Fiorentina, Frosinone e SPAL. Serve un'inversione di tendenza assolutamente perché con queste prestazioni non si va da nessuna parte, altro che Champions League. E se davvero la dirigenza fa sul serio, Gattuso va sostituito