Peccato che manchino solo poche partite alla fine di un torneo che a suo modo passerà alla storia. Perché a questi ritmi, il Milan rischia seriamente di giganteggiare. Fa caldo, si corre poco e alla fine il tasso tecnico consente di colmare dei gap con squadre più forti. Ieri con la Roma è andata così. Se Ibra fosse pronto probabilmente saremmo pure da Champions. Le squadre fisiche stanno soffrendo tantissimo. Non so come faccia l'Atalanta, in generale e sopratutto in questo periodo a correre così tanto e così bene.
Il resto della Serie A è più "umano" e rispecchia tutta la fatica di chi deve giocare un torneo, che se non fosse drammaticamente importante per le finanze delle squadre, sarebbe una farsa.
Gli stadi vuoti fanno perdere intensità al gol, figuriamoci alla vittoria. Si gioca per il futuro prossimo quando, si spera presto, riapriranno i tornelli e per sentire il tifo non si dovrà schiacciare il tasto di Sky. Per tutti questi motivi sono convinto che quello che stiamo vedendo non è calcio, ma qualcosa di simile.
Una sorta di allenamento 2.0 dove anche il Milan può dire la sua. E ci sta tutto. Perché quello che manca a questa squadra manca la rabbia agonistica, il coraggio di vincere.
Adesso che tutto è surreale, anche i nostri giocatori, molti dei quali tecnicamente validi, riescono ad esprimersi. Dunque, del tutto inaspettatamente si riaprono obbiettivi che ormai sembravano andati. Vedremo a breve come si concluderà questa folle stagione, iniziata malissimo ma come in un film potrebbe avere lieto fine.