Proviamo ad usare la fantasia.
Sì, è difficile usarla nell'era delle app, dei social network e  degli smartphone che ti permettono di avere il mondo nel palmo di una mano, ma proviamoci.

Immaginiamo di essere il miglior pizzaiolo del mondo, anni di apprendistato, sacrifici e la scrupolosa ricerca delle migliori materie prime hanno fatto di noi il migliore, il più titolato al mondo. La nostra pizzeria sette giorni su sette è sempre pieno, tanto da dover rinunciare a clienti.
Gli anni passano e ad un certo punto ci si guarda allo specchio. Ci si accorge di essere diventato vecchi, i tempi sono cambiati e le persone non ricercano più la qualità, ma il minor prezzo. Gli anni passano e non si vive di ricordi.
Le entrate, in soldi, sono ogni anno sempre di meno e le meravigliose materie prime che ti hanno contraddistinto dalla massa costano troppo, perciò si ripiega su materiale che costa drasticamente meno. La qualità cala ed è il colpo di grazia che pone fine alla leggenda del miglior pizzaiolo del mondo. Locale chiuso e lavoro in fabbrica,probabilmente asiatica, a fare pizze surgelate: che tristezza la pizza surgelata, mi piange il cuore.

Torniamo alla realtà, nella favoletta avete trovato analogie con il Milan?
I tempi d'oro di Berlusconi-Galliani, San siro sempre pieno e materi prime pregiate come Maldini, Gullit, Van Basten, Pirlo ecc ecc.
Poi il lento declino e il mercato con i parametri zero. I cinesi fantasma e ora Elliot. Il derby perso e la sconfitta contro il Betis fanno capire una cosa, un dato di fatto: il Milan è mediocre.
Senza materiale pregiato, a parte Higuain, Gattuso o chi al suo posto non potrà mai esprimere un calcio migliore. Il diavolo rossonero dà l'impressione di vivere di ricordi, dei bei tempi passati. La società ha costruito una rosa non all'altezza della sua storia, e che piaccia o no, questa squadra è da massimo Sesto posto in campionato.

Insomma, un po' come una pizza surgelata, riempie ma non soddisfa.

Grazie 

ILPARLAFUS