Al di fuori del campo, il Milan sta giocando un’altra importantissima partita in chiave UEFA. La sostenibilità del suo bilancio, causa Financial Fair Play, è un obiettivo molto importante, che dovrà essere raggiunto non più tardi del 30 giugno 2021. L’aver accettato l’esclusione dalle coppe senza mugugni ha disteso una situazione astiosa con la UEFA, questo è fuor di dubbio. Ciò però non significa che i problemi siano finiti, tutt’altro. Accettare la punizione ha infatti posticipato il raggiungimento dell’obiettivo economico, ovvero il pareggio di bilancio. Un compito comunque non semplice, soprattutto dato il fatto che Elliott ha ereditato gli scranni di Li, una gestione che definirla sciagurata sarebbe gentile. É infatti inutile nascondersi la verità: il bilancio del Milan è un colabrodo. E a dirlo non è l’ultimo risultato di esercizio, la tanto gridata perdita da quasi 150 milioni, a farmelo pensare. Il problema vero è da un’altra parte, in una politica suicida che la gestione cinese ha fortunatamente portato avanti per poco tempo. E se il lettore avrà pazienza, adesso andremo a vedere assieme dove si nasconde il corpo del reato. Dove la gestione Li ha consumato il suo delitto, la cui colpa è ricaduta su Elliott e dirigenza attuale. Così come cercherò di mostrare che, forse, seppur irta e difficile, una via d’uscita a questa situazione esiste e potrebbe essere in grado di permettere al Milan di onorare la sua promessa fatta alla UEFA, per tempo. Ma, data la complessità del tema, andiamo per gradi. 

Partiamo dall’ultima situazione di bilancio del club. Che cosa dice questo documento criptico e colmo di numeri, approvato circa un mese fa. In soldoni, la situazione di superficie mostra quanto segue: 

  • Ricavi (guadagni) = 241 milioni (- 6% rispetto 2017-2018)
  • Costi Complessivi = 373 milioni (+ 5% rispetto 2017-2018)
  • Ris. Esercizio (Ricavi - Costi) = - 132 milioni (- 10% rispetto 2017-2018)

Evitiamo giri di parole. Se avessimo solo questi dati in mano, la situazione apparirebbe gravosa, orrida addirittura. Peggio: la perdita segnalata qui sopra è in realtà più pesante, se prendiamo i dati della holding. Ben 146 milioni di rosso economico. Un risultato talmente indigeribile, che molti media hanno quasi dato per spacciata la società. Ebbene, per quel che mi riguarda, la situazione non è così catastrofica come sembra, almeno se vista in prospettiva futura. Per quanto il sottoscritto ami la prudenza, credo che la situazione di bilancio del Milan migliorerà sensibilmente, già a partire da questa stagione. In particolare, lo farà per tre motivi

  1. Costi anticipati —> nel prossimo bilancio, ovvero quello della stagione 2019-2020 in corso, il Milan troverà un risparmio di almeno 20 milioni di costi. Secondo quanto dichiarato dal CdA, nell’ultimo bilancio approvato sono stati anticipati costi futuri, al fine appunto di migliorare i bilanci futuri. Effetto registrabile a bilancio = - 20 milioni di Costi  
  2. Costo della Rosa in forte diminuzione —> la Rosa è il costo più gravoso dell’intero bilancio Milan. Nel 2018-2019 è costata circa 211 milioni complessivi, mentre nel 2019-2020 dovrebbe costare 187 milioni. Da notare che il costo della rosa si calcola sommando due voci di bilancio: stipendi dei giocatori e quote di ammortamento dei loro cartellini. I 24 milioni di differenza si risparmierebbero dallo svincolo di alcuni stipendi pesanti, come quelli di Montolivo, così come dal prestito e la cessione anticipata di altri. Effetto registrabile a bilancio = - 24 milioni di Costi  
  3. Nodo Plusvalenze —> essendo giocatori cresciuti in casa, la vendita di Cutrone e del primavera Djalo ha generato una cosiddetta “plusvalenza piena”. Essendo che le plusvalenze sono ricavi a tutti gli effetti, i quali aumentano il risultato di esercizio (Ricavi - Costi), la cessione dei due giovani migliorerà il bilancio dunque di altri 23 milioni (18 per Cutrone, 5 per Djalo). Effetto registrabile a bilancio = + 23 milioni di Ricavi

Dunque, se tutte queste mie opinabili supposizioni dovessero realizzarsi, e se tutto il resto dovesse rimanere invariato, cosa si leggerebbe sul prossimo bilancio Milan? Ecco la previsione: 

  • Ricavi = 241 + 23 = 264 milioni (+ 9% rispetto 18-19)
  • Costi Complessivi = 373 - 20 - 24 = 329 milioni (- 12% rispetto 18-19)
  • Ris. Esercizio (Ricavi - Costi) = - 65 milioni (+ 51% rispetto 18-19)

Che cosa ci dicono questi numeri? Semplice, che la situazione sarebbe ancora in rosso, ma con un miglioramento netto rispetto all’ultimo bilancio approvato. Un miglioramento tale da far ben sperare persino per il raggiungimento dell’obiettivo, l’anno successivo. Per farlo, basterebbe recuperare altri 35 milioni. Questo in quanto il UEFA Financial Fair Play pone un limite di perdita a 30 milioni, se questa viene coperta dalla società. Ovviamente, 35 milioni sono ancora tanti, ma il Milan ha ancora ampi margini per poter migliorare il proprio bilancio. Dove? Nella parte più gravosa dei suoi costi, ovvero la Rosa, gli oneri legati dunque allo stipendio e all’ammortamento dei calciatori. Il costo della Rosa del Milan non è infatti solamente molto oneroso, ma sportivamente squilibrato. Affermo ciò, in quanto il costo del parco giocatori rossonero equivale quasi a quello dell’Inter. Peccato che la differenza di risultati tra i due club sia abissale. Dunque è giusto sostenere come il costo della rosa del Milan sia squilibrato, iper-valutato, spropositato a causa della prima sciagurata campagna acquisti, portata avanti dalla gestione cinese. Fu infatti in quel periodo che tale costo, rispetto all’ultimo bilancio di epoca Berlusconi, raddoppiò nel valore. Ma tant’è, questa è un’altra storia.

Ora, se il Milan e la sua dirigenza non si nasconderanno di fronte ai problemi, questi 35 milioni riusciranno tranquillamente a trovarli. Basterà una progettualità seria, sangue freddo, olio di gomito… e un po’ di dimestichezza con i numeri, prima di fare mercato. Perché in realtà, quei 35 milioni il Milan li ha già in casa in questo momento, proprio dentro la sua Rosa: 

  • Giocatori in prestito e/o in rotta col progetto tecnico attuale
    • Andrè Silva = 7 milioni (solo ammortamento, in quanto in prestito)
    • Laxalt = 3,5 milioni (solo ammortamento, in quanto in prestito)
    • Rodriguez = 7,2 milioni (ammortamento + stipendio)
    • Borini = 6,2 milioni (ammortamento + stipendio)
    • Biglia = 12,5 milioni (ammortamento + stipendio) Totale costo a bilancio = 36,4 milioni

Se questi giocatori dovessero essere dunque venduti a valore netto di bilancio, ovvero senza guadagnarci nulla di plusvalenza, il Milan troverebbe le risorse necessarie per raggiungere l’obiettivo. Ovviamente, ciò significa anche che dovrebbe stare molto cauto sui futuri investimenti. In altre parole, niente colpi alla Neymar, Mbappé, Dybala e Cristiano Ronaldo, né ora, né nel prossimo futuro. E quando sento voci passate, come quelle del buon vecchio Mirabelli, che sostiene come fosse vicino a portare CR7 al Milan, seppur tifoso rossonero, ringrazio il cielo che non ci sia riuscito. Perché se così fosse stato, oggi non parleremmo di Milan con conti in rosso, ma della A.S.D. Milano Rossonera, club di belle speranze militante in serie D. 

In conclusione, la strada del Milan, che sia in questa forma o in un’altra, sarà di sicuro quella della ristrutturazione dei costi a breve. Non c’è altra via d’uscita. Ciò però non significa rinunciare del tutto a giocatori dal nome importante. Il tanto annunciato affare Ibrahimovic è infatti sostenibile, essendo un giocatore svincolato. Anche lo stipendio lordo previsto per lui non peserebbe eccessivamente sul bilancio. Di certo però, nel prossimo futuro il Milan dovrà affidarsi a un progetto tecnico ed economico di medio periodo. Basta colpi di testa, basta investimenti a rischio, basta inversioni di rotta improvvise e costanti. Altrimenti, sia che i risultati giungano o meno, saranno comunque risultati a vuoto, poiché le porte dell’Europa che conta saranno precluse per ben altri fattori, esterni al campo. Ciò significa che noi tifosi dobbiamo portare pazienza ancora per un po’? Suvvia, siamo tifosi rossoneri. Come abbiamo gioito per grandi vittorie, abbiamo digerito diversi bocconi amari come il totonero, due retrocessioni, rischio fallimento con Farina, debacle a Istanbul, love-horror story Pato/Barbara, gestioni imbelli e pseudo-maghi del pallone. Abbiamo dunque le spalle abbastanza larghe per resistere ancora una volta, a patto che lo si faccia, finalmente, per un progetto sensato. E così sia. 

Un abbraccio.