C'era una volta una squadra di campioni...

Iniziava cosi un romanzo di fine anni '80, capace di entrare nei cuori di milioni di appassionati in Italia e nel mondo. Un romanzo intrigante e coinvolgente, che divenne primo agli incassi al botteghino dell'Ente Nazionale per lo spettacolo. Una storia ricca di gioie e di misteri, di programmi e di "scese in campo". Quando tutti noi pensiamo al Milan, ci vengono in mente solo due parole: Silvio Berlusconi. Il più grande imprenditore italiano di tutti i tempi (esagero?) che porta sul tetto d'Italia e del mondo la sua squadra. Sembra tutto perfetto. Ma come ogni cosa tutto ha un inizio ed una fine. I grandi fasti del passato vengono ben presto dimenticati dai tifosi, che, si sa, hanno poca riconoscenza, davanti a lunghi periodi di totale appannamento sul suolo amico. L'ultimo trofeo vinto dai rossoneri ormai risale alla fine del primo decennio del duemila e quello che é venuto da lì in poi, é stato piuttosto imbarazzante e contro ogni previsione. Siamo sicuri veramente che sia stato però totalmente fuori ogni canone? Assolutamente no. 

Giá dall'anno dopo dell'ultimo scudetto, i trasferimenti improvvisi di Ibrahimovic e Thiago Silva avevano dato il LA a cosa stava per succedere. Molti tifosi al tempo avevano creduto ad un possibile cambio ciclo da parte della ex dirigenza rossonera, e nessuno ovviamente si aspettava il tracollo da lì a breve.
Quello che ne è susseguito è stato quindi "un normale processo di rovina" di una società senza programmazione plausibile riferita al tempo storico, gettando quindi ombre sul futuro immediato e non. Nessun grande giocatore ha calcato più San Siro sponda Milan e gli anni senza coppe sono diventati ormai troppi.

Quello che ci vorrebbe è un qualcosa di nuovo. Qualcosa di vero. Di semplice anche. Se guardiamo i primo video di Berlusconi presente a Milanello, raccontano di un ambiente sincero e professionale. Il giusto mix di Potenza, Tecnica e Talento. Ovvio che i Baresi e i Van Basten non nascono ogni giorno, ma a quella squadra di campioni si è arrivati grazie a "uomini che credono negli uomini".
Dove sei Silvio?