Milano, sponda rossonera, campionato di Serie A 2020-2021: il Milan, al termine una stagione sopra le righe culminata con il secondo posto in classifica, riesce dopo 8 anni a tornare nell'Europa che conta, facendo ulteriori passi avanti nell'attuazione del progetto che cerca di far tornare la società ai fasti di un tempo, grazie a progettazione minuziosa e fiducia in ogni singolo componente del gruppo squara.

Nonostante l'ottimo progetto, in estate, una figura cardine come Gianluigi Donnarumma ha scelto di cambiare aria, direzione Parigi. Non un buon inizio per una squadra in cerca di basi sulle quali costruire i piani per gli anni a seguire, e che si prepara al tanto atteso ritorno in Champions League. La risposta della dirigenza rossonera è stata forte e decisa, con l'acquisto di Mike Maignan, fresco campione di Francia con il Lille, ed insieme a lui gli acquisti di Olivier Giroud, Alessandro Florenzi, Fodé Ballo-Touré, Pietro Pellegri, oltre ai riscattati Sandro Tonali, Brahim Dìaz e Fikayo Tomori.

Nomi in linea con le idee del direttore dell'area tecnica, nonchè storico capitano e bandiera rossonera Paolo Maldini, che si affiancano ai gia presenti Zlatan Ibrahimovic, Thèo Hernandez e Franck Kessié (per citarne alcuni) e che sarebbero andati a comporre la sesta rosa per età media minore di tutta la Serie A (26,2 anni), poco più di 1 anno in meno di Juventus (27,3 anni) e Atalanta (27,4 anni), e più di 2 anni e mezzo in meno dell'Inter (28,8 anni), le restatnti 3 squadre che avrebbero rappresentato l'Italia in Champions.

La grande domanda, allora, era se questa squadra di "giovanotti" sarebbe riuscita a tenere alto il blasone della gloriosa società rossonera nell'attuale Coppa dei Campioni, e ad una giornata dalla fine del girone possiamo rispondere: ci è riuscita in parte (finora).

Inserito nel girone B, insieme a colossi come Atlético Madrid e Liverpool, oltre all'ostico Porto, la società ed i tifosi avrebbero sperato in un sorteggio migliore. La sorte, però ha deciso di mettere a dura prova la tenuta fisica, ma soprattutto mentale della squadra, con 6 partite difficilissime che gli avrebbero permesso il passaggio del girone.

Le prime 3 partite, nonostante ottime prestazioni, non portano punti al Milan, che perde 3-2 la prima in casa del Liverpool, la seconda 1-2 contro l'Atlético a San Siro, e la terza 1-0 in casa del Porto. La sensazione di svolta sembra essere arrivata ormai tardi, con il pareggio in casa con il Porto alla quarta giornata, e con la vittoria 0-1 al Wanda Metropolitano di Madrid.

Adesso è arrivato il momento della prova di maturità definitiva per la squadra di Pioli, che per passare il turno e restare tra le ultime sedici squadre d'Europa deve assolutamente battere la corazzata di Klopp (già qualificata) e sperare in un pareggio tra Porto e Atlético Madrid, oppure in una vittoria dell'Atlético, ma con massimo un gol di scarto, che permetterebbe al Milan di passare per differenza reti. 

Serve una vera e propria impresa, ma il cammino di questo Milan, giovane e pragmatico, ci sta insegnando che nonostante non si parta sempre con i favori del pronostico è e sarà sempre i rettangolo verde a decretare l'ultima parola.