Il Milan si sta proiettando verso un futuro luminoso. Quello dei rossoneri è l'unico vero progetto di calcio che c'è in Italia. Ed è l'unico che non è antiquato ma che guarda al futuro strizzando l'occhio alla modernità e anche in un certo senso al modello inglese.

La cosa che fa gridare al miracolo è il fatto che il Milan è reduce da un campionato vinto nonostante torti arbitrali clamorosi, inviso chiaramente al palazzo e a gran parte della stampa italica, ma soprattutto il fatto di aver vinto uno scudetto con una squadra in emergenza con Pioli, che è stato un mago, che ha fatto di necessità virtù valorizzando al massimo l'intera rosa, forse anche incompleta, inventandosi un Pierre Kalulu difensore centrale, lui che nasce terzino destro, con Krunic e Kessié utilizzati trequartisti, loro che sono centrali di centrocampo o al massimo mezze ali.

Pioli ha fatto di necessità virtù. Difatti il Milan non ha espresso il suo potenziale al massimo, anzi, tutt'altro, ha vinto in condizioni di emergenza se consideriamo i lungodegenti Kjaer e Ibrahimovic e la mancanza di trequartisti in rosa dopo il long Covid di Brahim Diaz, che lo ha tenuto ai box per un bel po', per poi tornare ma essere la brutta copia di quello che è stato nei primi due mesi di campionato. E Daniel Maldini, che ha fatto vedere sprazzi di talento ma ancora non pronto per essere protagonista e titolare nel Milan. Senza dimenticare che il Milan a gennaio non fece mercato, escludendo l'arrivo del giovane Lazetic per 3 mln più uno di bonus.
Immaginate quindi dominare un campionato di calcio con tutti gli ostacoli che il Milan ha avuto, compresi i torti arbitrali, in queste condizioni. E adesso immaginate il Milan migliorato che parte senza essere sfavorito, in condizioni normali, alla pari con gli altri, con una rosa più lunga e completa. Capite che logicamente il Milan è destinato ad un upgrade notevole.
Le altre hanno progetti che sono più un tirare a campare come quello dell'Inter o fare all-in, come quello della Juventus, da sempre le competitor principali in Serie A del Milan. Ma i progetti di Juventus e Inter non sono progetti moderni, ma progetti vecchi. Top calciatori a fine carriera, nomi da copertina ma gente che viene a svernare, zero scouting o quasi. Dove sono i Kalulu scovati dalla Juve e dall'Inter? Non hanno un qualcosa a lungo termine, il Milan sì.

C'è la voglia di fare uno stadio di proprietà da solo, ultra moderno, che viva 7 giorni su 7 e che possa ospitare non solo partite di calcio ma anche altri tipi di eventi di portata internazionale che richiamano il grande pubblico. C'è il progetto di potenziare il marchio Milan a livello mondiale, la media company, di costruire store in altre parti del mondo dando ancora maggiore pubblicità al marchio Milan. Il Milan vuole avere uno stadio di livello mondiale, all'altezza del suo blasone.
È un club che sta guardando al futuro, più delle altre, ancora in qualche modo relegati a vecchi schemi di pensare e di concepire il calcio. Anche il concetto di una famiglia proprietaria di un club deve essere messo da parte. A parte la famiglia Agnelli, la famiglia più potente d'Italia, che ha i mezzi economici per tenere la Juventus a livelli importanti, ormai sono le grandi aziende, i fondi a poter gestire un top club. C'è bisogno di investire molto, e per una sola famiglia è un compito quasi impossibile tenere un top club ad alti livelli per competere per vincere non solo a livello nazionale, ma  anche europeo e mondiale.

Il Milan uscirà senz'altro rinforzato da questo mercato. E soprattutto completato, per cui potrà finalmente sprigionare il suo vero potenziale mettendo ognuno al suo posto e riducendo gli esperimenti, fatti per necessità che per altro, come penso siano state le intuizioni di Pioli di mettere Kessié e Krunic trequartisti centrali. Avremo un vero trequartista titolare di ruolo, avremo una punta in più, probabilmente due, per cui non dovremo spremere come limoni Giroud e Ibrahimovic, che continuerà un altro anno ma salterà la prima parte di stagione. Per cui sarà un jolly utilizzato con il contagocce. Insomma, avremo più frecce per i nostri archi. Avremo una rosa più lunga e con più alternative.
Sarà un Milan imprevedibile. Il 4/2/3/1 di Stefano Pioli è ibrido, camaleontico, spumeggiante e fantasioso. Se notate i profili seguiti e chiusi dal Milan come Renato Sanches, Adli, De Ketelaere, sono tutti profili duttili, che giocano indistintamente in più ruoli.
Sarà un Milan più offensivo, più da calcio europeo se vogliamo. Un Milan che scenderà in campo per dominare gli avversari, per avere il pallino del gioco. Vi ricordate il Milan di Ancelotti con il suo 'albero di natale'? Era un 4/3/1/2 con Dida, Cafu, Nesta, Maldini, Pancaro, Gattuso, Pirlo, Seedorf, Kakà, Shevchenko, Filippo Inzaghi. Era una squadra ultra offensiva. Ricordo che dicevano che era impossibile giocare in questo modo, eppure con un Gattuso che correva per due, che faceva il lavoro sporco, il Milan riusciva a mantenere un suo equilibrio essendo comunque ultra-offensivo.
Il Milan di Red Bird con Pioli sarà un qualcosa di simile a quello di Ancelotti, con Tonali che dovrà fare il Gattuso e che dovrà correre per due. Perché alla qualità non si rinuncia e probabilmente gente come Renato Sanches, Leao, De Ketelaere, Lang e Origi giocheranno tutti insieme nel 4/2/3/1 di Pioli, con Theo Hernandez terzino sinistro che sarebbe un po' quello che era Cafu per Ancelotti, un terzino molto offensivo, anche se Cafu era terzino destro. Con Lang a destra, De Ketelaere e Leao dietro Giroud con Tonali e Renato Sanches a centrocampo. La difesa a 4 e in porta magic Mike Maignan.

Il mercato è ancora nella sua fase iniziale. Non soffermatevi necessariamente sui nomi ma sulle loro caratteristiche. Il Milan vuole profili duttili e tecnici. I nomi che girano sembrano davvero ottimi e anche le prospettive future del Milan, vista la volontà della nuova proprietà danno entusiasmo e inducono all'ottimismo. CalcioPioli e Red Bird. Stadio e spettacolo. Il Milan si proietta verso il futuro come nessuno sta facendo in Italia. Lo è già stato. E la storia si ripete. 
Il Milan farà scuola e sarà precursore su un nuovo modo di fare calcio.

"Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono, infine vinci" GANDHI
"Ti osservano, ti criticano, ti invidiano e alla fine ti imitano". PABLO ESCOBAR