Il Milan è passione, non una religione a cui bisogna credere per dogma. 
Analizzando quelle che sono le manovre societarie in ambito di mercato, reputo il lavoro della società mediocre, rispetto a quelli che devono essere i parametri che contraddistinguono una squadra blasonata come il Milan. Perdere Donnarumma e forse Chalanoglù a zero è un abnorme danno patrimoniale. Sostanzialmente fa più comodo parlare dell'infedeltà e dell'ingratitudine di Gigio Donnarumma, che dei gravi errori commessi dalla società nel gestirsi il rinnovo del miglior portiere della Serie A. Fa più comodo far credere che dargli 10 milioni, avrebbe costituito un danno patrimoniale,  come se perderlo a zero non fosse peggio se consideriamo il mancato incasso di circa 50 milioni che la sua cessione avrebbe fatto entrare nelle casse rossonere. Lo stesso vale per il turco, che nonostante i pochi alti e i tanti bassi ha un certo appeal in quanto rientra pur sempre tra i migliori trequartisti al mondo.  Le varie dirigenze negli anni di guai ne hanno combinati! L'allora acerbo Locatelli venne mandato via, lo stesso vale per Cristante, per Acerbi per Petagna e Pessina, per Andrè Silva e Paquetà. Orrendo pensare che il loro attuale valore complessivo supera i 200 milioni di cocuzze. Beh che dire complimenti! Complimenti a Gazidis e Maldini che per risparmiare puntano su pensionati e prestiti netti. Chi più spende meno spenderà... ed è vero. Ritrovarsi a dover cercare il vice Ibra o il rinnovo del prestito di Brahim Diaz (tanto per citarne alcuni) con le incertezze che il mercato ha generato grazie alla pandemia mi suona come un messaggio forte e chiaro. "Il Milan tira a campare". In vista di cosa? Questo non lo so! Penso si aspetti un acquirente che sposi la politica "visionaria" del fondo Elliot e acquisti il club. Certezze in termini d'investimenti questa società non ne dà. Alcuni plaudono ai conti in ordine e al presunto virtuosismo generato, fondamentalmente fa più comodo presentarla così, ma la realtà è che questo Milan serve ad Elliot come veicolo di vendita per speculare e guadagnare. Le squadre forti, si costruiscono con un allenatore top e con tutto il rispetto per il mister Pioli, io personalmente non lo vedo tanto per la quale. Poi dopo aver preso un top allenatore si scelgono in base al progetto i giocatori affermati a cui affiancare i giovani.
Le squadre azienda invece si fanno con allenatori che accettano tutto, pur di stare lì, a gestire una squadra under 23 piazzandoci dentro 2/3 pensionati. Risultato? Plusvalenze assicurate. Ma di trofei non se ne vedranno.