Due sconfitte in campionato, un solo pareggio e 4 vittorie consecutive che fanno morale. E poi in Champions a punteggio pieno, come doveva essere, contro un modesto PSV e discreto Tottenham.

A guardare i risultati si direbbe che questa Inter sarebbe ok. Le aspettative erano queste, fare meglio dello scorso anno, che significa non vincere uno scudetto già vinto dalla Juve, ma lottare per il terzo o secondo posto in ogni caso piazzarsi in zona Champions. Il minimo sindacale richiesto.

Poi, però, c'è quella realtà che ti racconta il calcio giocato. E ti racconta una squadra senza gioco, che fatica a realizzare gol, che fatica a vincere, che sembra di cavarsela sempre all'ultimo respiro. L'effetto dei sette minuti contro il Tottenham sono stati moralmente importanti, hanno salvato la panchina a Spalletti. Se poi ciò sia stato un bene o meno lo si capirà probabilmente a fine ottobre, dopo questa pausa, quando l'Inter affronterà tre tostissime partite.

Un Milan ritrovato, un Barcellona che punta a vincere la Champions soprattutto ora che il Real Madrid è in crisi pazzesca senza Ronaldo, ed una forte Lazio.

Tre partite che diranno se è stato un bene confermare Spalletti all'Inter, tre partite che diranno se gli effetti dei sette minuti sono destinati a perdurare a lungo o meno, tre partite che potranno determinare rimorsi e rimpianti ma anche lanciare l'Inter in alto, cosa che gli  interisti si augurano con tutto il cuore e se lo meritano visto l'amore incondizionato che c'è per questa maglia.