La settimana del sorpasso, seppur con l'asterisco, scrive anche la parola fine nelle vicende Kessie e Romagnoli in rossonero. Lo striscione apparso in curva era emblematico, così come i fischi alla lettura delle formazioni non lasciavano dubbi sul parere dei tifosi in merito che dopo essersi sciroppati la telenovelas di Donnarumma, che era così riconoscente al Milan da chiedergli 12 milioni l'anno, non hanno nessuna intenzione di sorbirsi pure quelle de "il presidente" e "il capitano". Probabilmente domani scriveranno che non è giusto, che non c'è riconoscenza... chissà perché devo essere io tifoso ad essere riconoscente ad un giocatore pagato mentre io lo sostengo a spese mie con abbonamenti, magliette, sciarpe, giornali...
Ma la vera notizia è che il Milan (tutto) non è interessato a chi non è interessato al Milan. Ascoltare le parole di Tonali e Pioli a fine partita per credere. Ma c'è di più. Con Romagnoli fuori il Milan sarà completamente deraiolaizzato (Ibra non conta perché tratta da solo) prendendo i classici 2 piccioni con una fava. Da una parte mandare un messaggio ai calciatori: qui certe logiche non attaccano, d'altro all'intero movimento che si può essere competitivi senza dover dipendere da certi personaggi. D'altra parte proprio lo stile Raiola spopola e Kessie ne è un esempio perfetto.
A differenza di Romagnoli, qui spiace perché è forte e fino al rinnovo è sempre stato un uomo spogliatoio. Non sono soldi miei certo, ma mi chiedo sempre se tra 6 e 8 milioni all'anno la vita cambi così tanto, come invece la cambia trasferirsi in una nuova città, familiarizzare con un nuovo ambiente, tentare di creare un rapporto con i nuovi tifosi che sanno che comunque sei lì per un po' di soldi in più.
Evidentemente la vicenda di Donnarumma non ha insegnato un bel niente, anzi, eppure oggi il coro "Maignan, Maignan...." cantato da tutta la curva dovrebbe dire qualcosa..