La bella città di Lecce, capoluogo del Salento ricca di storia ed arte barocca, da più parti denominata la Firenze del Sud, sembrerebbe inoltre nascondere, tra i vicoli del suo pittoresco centro storico, la leggenda della "faccina" legata ad un racconto tramandato nei secoli dove storia e folklore si amalgamano come in uno stuzzicante coacervo... materializzandosi a due passi dalla celebre Piazza di Sant'Oronzo e per l'esattezza in via Federigo d’Aragona, dove proprio all’incrocio con il vicoletto del Theutra trova sede un palazzo ottocentesco sul quale si può scorgere il volto di una leggiadra ragazza scolpito nella pietra.
In realtà, sempre secondo la leggenda, si narra che in quello stesso palazzo con l'effige della “faccina” abitasse un giovanotto che s'innamorò follemente di una ragazza abitante proprio nella casa dirimpetto alla sua. Nacque così quasi per caso, tra i due giovani, un sentimento puro e sincero ed ogni giorno i loro sguardi si incrociavano di fronte agli affacci delle  loro finestre dando vita, se pur platonicamente, ad  un visivo quanto comunicante e struggente amore. Ma questo legame, se pur meramente ottico, era fortemente osteggiato dalla famiglia della ragazza, che per impedirne una qualsivoglia relazione arrivò a partorire la scellerata idea di far murare la finestra dello "scandalo" ed impedire giocoforza la vista della sua dolce metà.
La giovane tentò vanamente di dissuadere i genitori da quella malsana idea ed ottenerne il benestare per poter coltivare l'amore puro per quel bel ragazzo. Ma le sue suppliche caddero nel nulla, e così visto che non valeva più la pena di vivere senza il suo mancato amore, si suicidò ed il giovane, preso dalla  disperazione, cercò di immortalare nella pietra il volto di quella ragazza, vera Robin Hood del suo cuore, e lo volle effigiare scolpendolo con quella incantevole “faccina” e lo sguardo  perennemente rivolto verso quella finestra ancora oggi chiusa.

Miei carissimi lettori ora direste giustamente voi!  "...ma cosa mai ci azzeccherebbe la storia della "faccina" salentina con il nostro Milan?"
Chi mi legge, sa bene quanto allo scrivente piaccia metaforizzare gli accadimenti della storia con le vicende dei Rossoneri.
L'inizio del nuovo anno per la nostra squadra non è stato dei migliori, è ormai una consuetudine avere del mal di pancia da panettone e spumante nell'immediato delle festività natalizie e per giunta con Giroud, Theo Hernandez, Leao e Dest di ritorno dalle fatiche dei 40 gradi del Qatar, ma sinceramente, dopo un primo campanellino di allarme suonato a Salerno, ha fatto seguito lo sciagurato pareggio in casa al cospetto dei Giallorossi ed infine è segnata sul volto di ciascun tifoso del Diavolo l'onta subita per opera del Toro in un San Siro in totale soldout, che ci ha matato, e per giunta con un uomo in meno, ed incornandoci  mortalmente con un matador probabilmente alla sua prima corrida!
E dunque, come recita un detto scientifico, tre indizi costituirebbero una prova.
Ma la  prova concreta e fuori di ogni dubbio è quella che vede un Milan aver perso in lucidità, imprevedibilità e vittima di un'asmatica involuzione di gioco in più reparti, dove affiorano varie concause da ripartire, a mio modo di vedere, tanto alla dirigenza (mancati acquisti sulla fascia destra e mancanza di un centravanti puro da alternarsi al pur bravo Giroud), quanto al mancato auspicato rendimento (in buona parte) degli acquisti del mercato estivo, ed infine ad un calo fisiologico del nostro coach/farmacista Stefano Pioli, che ora dopo aver alchemizzato per quasi due stagioni ricette calcio/galeniche di ottima fattura, credo proprio che in questo delicato momento della stagione debba assumere le vesti di Frate Indovino per azzeccare la corretta mistura in grado di sbarazzare il Diavolo da questa imprevista e tentacolare fanghiglia.

Mentre sto scrivendo la squadra sta viaggiando verso il Salento e per l'ora di cena sarà ospite in un rinomato ristorante nel centro storico di Lecce non lontano dal vicoletto del Theutra, dove impera la bella scultura dal volto dell'angelica"faccina" osservante... quella finestra chiusa!
Ed eccola di colpo svelata la mia metafora!
Quel giovane sempre affacciato a contemplare la bella ragazza dirimpettaia... che vorrebbe tanto abbracciare, amare, possedere!... Ma chi mai potrebbe essere se lo andassimo ad impersonificare in un player dei Rossoneri? È lui!...non ho dubbi... è il giovane belga proveniente dal Bruges... un ragazzo solare, alto, bello...che tutto il popolo dei tifosi sta attendendo con l'urlo strozzato in gola e pronto ad essere gridato a più non posso al suo tanto agognato primo gol! È Charles Deketelaere... il biondo giovanotto fiammingo ancora incompiuto!
E lei, la bella ragazza dal nome "faccina", altro non sappiamo, chi potrebbe mai essere se non la luce riflessa dalla grande Coppa con le Orecchie, assente nella nostra bacheca da ben 16 anni... oppure la Supercoppa che ci andremmo, il prossimo mercoledì 18 c.m. a  giocare a Riyadh contro i cugini del Naviglio... e dove spereremmo di recuperare almeno un poco di quella splendida "faccina" per continuare ad essere il vero, sanguigno e mai domo vecchio Milan! 

Massimo 48