La Spezia, ridente capoluogo ligure di 93.000 abitanti e sede, con il suo porto, di uno dei tre arsenali navali della nostra Marina Militare assieme a quelli dislocati nelle città di Augusta e di Taranto.

Pearl Harbor, nome della località dell'isola di Oahu nell'arcipelago delle Hawaii situato proprio al centro dell'Oceano Pacifico e che fu teatro, all'alba del 7 Dicembre 1941, di un raid aereo condotto dalla Marina Imperiale giapponese contro le postazioni militari statunitensi.  L'operazione, attuata in assenza della dichiarazione di guerra dovuta ad un ritardo nella decriptazione delle messaggistiche scambiate dai due governi, provocò numerosi lutti e perdite di navi ed aerei per parte americana, e da quella disfatta ne scaturì l'ingresso degli Stati Uniti nel secondo conflitto mondiale generando in tutta la popolazione un sentimento di acredine nei confronti del Giappone, tant'è che il Presidente Roosevelt, nel suo discorso dichiarativo di guerra, definì a tutta la nazione quel tragico giorno come "The Day of infamy" (Il giorno dell'infamia).

Sicuramente sabato sera mentre Spezia e Milan si apprestavano a scendere in campo con una temperatura di 1 solo °C all'Alberto Picco, il nome sembra stranamente riecheggiare il nefando e prossimo destino dei Rossoneri, che finora erano in perfetta parità nelle uniche due gare disputate in precedenza, la prima nel medesimo stadio appena costruito ed intitolato alla memoria dell'ex calciatore ed eroe nella battaglia di Caporetto, che vide il Milan battere, esattamente un secolo fa, nel Dicembre 1921 i liguri per 2 a 1 con una doppietta di Venerino ed il gol per i Bianconeri realizzato da Calzolari, la seconda partita si giocò sul campo neutro di Viareggio a causa della squalifica del Picco ed in quella gara, di soli due anni dopo gli Aquilotti si prenderanno la rivincita battendo i Rossoneri per 2 a 1 con reti di Rossi, Amadesi e nel finale accorcerà il milanista Forneris... ma dicevo che tutta la città era scossa, mentre le due squadre scendevano dai pullman, dal lacerante frastuono di una sirena...ed una motonave di piccola stazza entrava nel porto di La Spezia... sul fianco qualcuno ne leggeva la sua  scritta..."Forrestal II"....dalla passerella scendeva il nuovo proprietario dello Spezia Calcio, il magnate statunitense Robert Platek, socio del fondo MSD Capital che avrebbe acquistato solo due giorni prima la sua nuova squadra (per la verità sarebbe la terza avendone già due, il Casa Pia ed il Sonderysk militanti nei campionati di Portogallo e Danimarca) per la cifra di 23 milioni di Euro dalle mani dell'ex Presidente e proprietario Gabriele Volpi.  Mr. Platek è un grande appassionato di navi, soprattutto quelle militari, e così avrebbe voluto intitolare la sua in ricordo della storica portaerei statunitense Forrestal, un colosso dei mari con i suoi 324 mt. di lunghezza ed i 3500 uomini di equipaggio, restò in servizio per 38 anni dal 1954 anno del suo varo al 1993 quando venne dismessa ed acquistata per la sua rottamazione da un'azienda texana per la cifra simbolica di un solo Cent!

Il neo proprietario statunitense quasi a presagire il battesimo del suo Spezia con una vittoria sul Milan capolista, avrebbe, quale solerte e sagace studioso delle battaglie navali, predisposto un piano strategico avvalendosi del contributo della vicina Capitaneria di Porto e della gentile concessione per parte del Museo Navale Storico della nostra Marina di due M.A.S ( Motoscafo Armante Silurante ) mezzi speciali progettati ed  usati nel secondo conflitto mondiale dalla nostra Regia Marina per colpire con scaltrezza le navi nemiche. 
Dalla tribuna del Picco il magnate statunitense avrebbe comandato, dopo aver visto un Milan inesistente per tutti il primo tempo, il lancio di un primo siluro al 56' ad opera del Capitano, spezino di nascita, Giulio Maggiore classe '98, centrocampista, che avrebbe, ironia della sorte, all'età di soli 9 anni fatto un provino con il Milan che poi su consiglio dei genitori seguirà studi e calcio nella sua città natale, e quel siluro ferirà un Milan completamente abulico, assente dal campo anche nella ripresa, la conferma saranno gli zeri tiri in porta realizzati nell'arco di tutti i 90' e sarà semplicemente stucchevole osservare la faccia di Ibrahimovic con la sottile ironia rivolta ai compagni, rei, secondo il suo pensiero forse già assorto nelle prossime serate della vicina San Remo, di non servirlo a sufficienza. 
La realtà sarà, e lo confermerà con molta schiettezza e lealtà anche il nostro Pioli nelle interviste post-partita, che la squadra sia stata, tanto mentalmente quanto fisicamente, come se non fosse mai scesa in campo, subendo la prima vera sconfitta della stagione senza attenuanti. senza ovviamente nulla togliere alla straordinaria prestazione degli uomini di Vincenzo Italiano. 

E come vedendo un pugile ormai alle corde, Mr. Platek comanderà il lancio del secondo siluro dall'altro  M.A.S. in rada affidato questa volta a Simone Bastoni, difensore e terzino sinistro classe '96 ed anche lui spezino di nascita, raccoglierà  magistralmente al 67° un tiro da fermo in area freddando l'inutile tuffo del nostro Donnarumma...e per il nostro Milan che subisce questo secondo siluro nell'arco di 11'...non c'è più nulla da fare!  A niente serviranno i cambi effettuati con gente fresca dalla panchina, fresca ma non con la gamba giusta...uno su tutti Mario Mandzukic...finora tre spezzoni di partita...ma l'attaccante croato è ben lungi dall'essere in un' accettabile condizione, specie ora che la squadra è attesa in sole 68 ore a dover affrontare Stella Rossa a  Belgrado Giovedì 18.2 alle 18,55 e meno di 3 giorni dopo affrontare alle 15 di Domenica l'Inter nel derby.  Si pagano certamente, oltre alla serata negativa che può sempre capitare, anche alcuni errori di valutazione come l'assenza voluta, la cercata espulsione di Calabria nella partita a Crotone, con la convinzione di saltare e quindi sottovalutare la partita con lo Spezia, pensando invece alla valenza della sua presenza in quella nel derby.         

Qualsiasi possa essere il risultato di questa sera al Meazza tra Inter e Lazio per il nostro Milan sarà tassativo, ammesso che in Via Aldo Rossi si voglia ancora credere alla conquista del 19° scudetto, battere i Nerazzurri, un pareggio o peggio una sconfitta ci taglierebbero le gambe.....esattamente come quel raid galeotto dei giapponesi a Pearl Harbor... i danni allora furono devastanti... e ci vollero ben 5 anni di sanguinosa guerra per porre la parola fine!   
Una parola che vorremmo leggere solo alla fine di un bel film sgranocchiandoci una buona busta di pistacchi...e non vorremmo certo vederlo ora...dopo aver fatto un anno intero in testa alla classifica!!! Sarebbe veramente uno scherzo di Carnevale... senza pubblico, senza maschere, senza coriandoli... e soprattutto senza aver conseguito neppure un  titolo!!!

Un abbraccio
Massimo 48