Ci risiamo!!
Immancabili e puntuali come un’intervista pre Inter Juventus a Materazzi e Moratti, ecco le critiche e gli inutili paragoni col passato di tifosi e giornalisti, nei confronti di società e allenatore. L’inaspettata sconfitta casalinga della Juventus contro il Sassuolo ha riacceso le furiose critiche nei confronti di giocatori, allenatore e società, con tanto di articoli con firme importanti, a fare paragoni con Pirlo e Sarri, come se le squadre fossero identiche e che l’unica variante sia l’allenatore, ma non è così, oggi è tutto diverso e vediamo perché.

Facciamo un salto indietro e torniamo nel 2018, la Juventus fresca vincitrice del quarto scudetto consecutivo, dell’era Allegri, e settimo totale consecutivo, vive una sessione di mercato affascinante e si regala nientemeno che Cristiano Ronaldo, lasciando tutti a bocca aperta. Dopo pochi mesi Allegri sì presenta in sede come abitualmente capita, per fare il punto della situazione, e con estremo stupore per la società, “ avvisa” che se le intenzioni sono quelle di tenere in alto la squadra e di alzare il livello tecnico, questa squadra andrebbe rivoluzionata. 
Ma come?? Ti abbiamo appena preso il giocatore più forte del mondo, inserito nella squadra più forte d’Italia e tra le migliori d’Europa, e tu te ne esci con questa scemenza?? 
Da lì in poi è iniziato il declino tecnico ed economico della Juventus. Prima via Marotta poi via Allegri e arriviamo ai giorni nostri. In mezzo ci sono stati Sarri e Pirlo che nulla hanno potuto contro lo smobilitazione di una squadra e di una società modello, che in un paio di anni ha distrutto ciò che a fatica sì era costruito in sette anni tra Conte e Allegri.  Negli ultimi due anni i danni sono stati limitati soltanto grazie a quel ragazzo antipatico, arrogante, narcisista che però portava quei 35 gol stagionali che spesso e volentieri nascondevano la polvere sotto il tappeto, e che oggi non c’è più, per fortuna!! Si per fortuna perché così almeno qualcuno può vedere realmente quale era il livello tecnico di questa squadra, un livello mediocre da quarto posto in classifica sudando sette camice. 

Oggi la Juventus rispecchia esattamente quello che è il suo reale valore, e Allegri questo lo sapeva benissimo. Sapeva che c’era da lavorare, da ripartire da zero, che molti giocatori non erano da Juventus, che di questi nella sua ultima Juventus forse soltanto due o tre avrebbero giocato titolari, ma che con il lavoro e il tempo si sarebbe potuto costruire nuovamente qualcosa di buono. Il contratto da cinque anni è il segnale lampante di ciò che è in essere. 
Ora le difficoltà sono maggiori perché non si può contare su una base economica solida e importante, come quella che ti permetteva di andare a pagare le clausole di Pjanic e Higuain, e perché la concorrenza è nuovamente alta.
Ciò che più mi stupiva quest’estate è stato il modo in cui i giornalisti e opinionisti vari avevano decretato la Juventus come favorita in Italia per aver ripreso Allegri. Cioè gli stessi che prima criticavano Allegri come allenatore, e la Juventus come squadra, in un attimo avevano cambiato idea. La Juventus di quest’anno è la stessa squadra mediocre e piena di lacune dello scorso anno, con l’aggravante di un Ronaldo in meno, quindi nessuno con un po’ di buon senso avrebbe mai potuto pensare che la Juventus potesse essere competitiva. 
Allegri è la persona giusta per ricreare qualcosa di buono, il problema è che in squadra ci sono pochi giocatori da Juventus e che la situazione economica non permette di poter agire sul mercato in maniera decisa. 
Sandro, Desciglio,Bernardeschi, Rabiot, Ramsey, Rugani, Mckennie, Arthur, Morata, tutti questi andrebbero sostituiti ma sappiamo che è una missione impossibile. Personalmente non sono così convinto che nemmeno Chiesa sia assolutamente un giocatore da Juventus, nel senso di continuità,  disciplina tattica e carattere. Mi sembra più un giocatore da partita singola, ma è soltanto un mio pensiero. Certamente non è lui uno dei problemi di questa squadra. 

L’obiettivo è arrivare almeno quarti in campionato per poter contare sugli introiti della Champion’s, che in questo momento sono indispensabili, sperare di andare avanti in coppa quest’anno il più possibile, per lo stesso motivo.
Alla Juventus servono giocatori da Juventus, con quel dna sulle vene. Non servono campioni già affermati, ma uomini che abbiamo quel senso che da sempre ci ha contraddistinto e che abbiamo smarrito. 
Torneremo, tornerà la Juventus quella che “ non muore letteralmente mai!!” 
Mi fido di Allegri e del fatto che qualcuno si è accorto che si era presa la strada sbagliata. Ora torniamo in quella giusta, siamo indietro siamo staccati ma pian piano recupereremo.