Dalla fascia a Bonucci alle critiche per la panchina per alcuni nuovi acquisti: La nuova dirigenza ha dimostrato di voler chiudere "i ponti" con la vecchia società ed essere identificata a pieno titolo come la nuova dirigenza, la dirigenza della ricostruzione, o per meglio dire, visto quello che è successo e sta succedendo, la dirigenza dell'abbattimento e ricostruzione del nuovo Milan. Uomini dello staff anche delle giovanili mandati via, fascia di capitano al braccio di un nuovo acquisto che di ambiente Milan sa poco o nulla, bandiera di una delle società rivali ed eterna antagonista, tutto per evidenziare il taglio netto col passato.

Ricordiamo che il Milan l'anno scorso ha vinto una supercoppa, ha battuto la Juventus in campionato, si è qualificata per l'Europa League e se non fosse stato per gli infortuni chissà... questo a significare che il Milan non andava abbattuto, andava rinforzato. Nell'ultima partita contro la Roma erano presenti nei titolari solo 2 uomini della "vecchia" guardia; tenuti in panchina alcuni pilastri dell'ultimo Milan. Dubito che Montella avesse voluto farlo così. Dubito che Montella lo ha fatto perché lo reputava la cosa migliore. Di sicuro le pressioni della dirigenza l'hanno portato a fare questa scelta, e lui l'ha fatto da una parte per provare, da una parte per dimostrare che al momento poco cambia il nome in campo, quanto invece conti l'anima della squadra, quell'anima che l'anno scorso era ben definita, contraddistingueva la squadra, l'ha portata a vincere in trofeo e a recuperare molte partite nel finale e a giocare anche un buon calcio. È questo quello che manca, e senza i "vecchi", riportare in campo quell'anima ", sarà un processo molto più lungo. Ma forse ormai é tardi, forse ormai tutti gli uomini della vecchia guardia a questo punto si sentiranno delegittimati, perché se da una parte il mercato ha portato entusiasmo nei tifosi, dall'altra ha portato alcuni pezzi importanti della rosa a sentirsi sfiduciati visto anche lo scarso utilizzo. Forse l'orgoglio messo in campo dalla dirigenza, con la fretta di chiudere subito col passato per essere identificati immediatamente come il nuovo è stato fatto con troppa fretta. Doveva essere un processo più lento. Ora bisogna rallentare x forza, perché continuare a mettere in mezzo l'orgoglio e pensare solo di aver fatto ottimi acquisti e la squadra adesso deve per forza fare bene è sbagliato, e può portare solo ad avere un motore che gira a vuoto. La fretta non porta da nessuna parte, serve pazienza. I conti si potranno tirare solo a fine anno. Guardiola docet: ha stravolto il City l'anno scorso per modo di giocare e non ha fatto bene, ma quest'anno è una macchina che funziona benissimo. Attendiamo, il margine c'è.