MESSI PARA MESSI

Messi. Alla gente piace parlare di Messi. Posso anche io:
Messi, Messi, Messi.
Il fatto è che lui non solo è il giocatore fin troppo commentato da esperti e tifosi, è il leader assoluto di questo Barcellona e di quelli passati, ciò è indubbio, ma è necessario anche ammettere che in queste ere calcistiche, ed io ora discuto specialmente il Barcellona post-Neymar (era il 4 agosto 2017), la dirigenza catalana con i vari innesti ed assestamenti trasmessi non ha mai tentato di costruire un Barcellona con una mentalità da squadra indipendente e fantasiosa oltre che mutevole come con Guardiola, nei fasti dell' Azulgrana, piuttosto ha sempre tentato di costruire un metodo di calcio instabile con un nucleo centrale: il proprio beniamino argentino. Giù di lì subito con ago e filo per le cuciture più opportune passando per orli e pieghe ai margini della Pulga. Infatti nella cucitura Messi è centro di gravità permanente, anzi permanentissimo. Non voglio nemmeno dimenticare di scrivere che dell'addio dei geniali Xavi ed Iniesta sono arrivate nuove responsabilità, conseguenze ovvie e meno fruttuoso dal punto di vista dei trofei per la Blaugrana.

Dopo questa introduzione in cui non sapevo che scrivere e capitemi, mi vanno bene queste righe molto necessarie e vere ma piuttosto noiose perchè altro da scrivere non mi balenava nella testa, finalmente! Il fulcro dell' articolo! (E va bene, forse mi starò sopravvalutando, non sono le mie scritte più grandi a produrvi la curiosità ma almeno lo avevo sperato!)
Vi scrivo degli "amici" di Messi, cominciando da una fantasia di mercato, poi da una considerazione sull'organizzazione del Barça.  

L'AMICO SUL MERCATO: EL KUN AGÜERO

- Pro: esperienza, caratteristiche, Pep Guardiola
- Contro: infortuni, ingaggio

Lui sì che è un amico di Messi. El Kun: argentino ed affezionatissimo alla Pulce, così viene descritto almeno. Sappiamo come il Citizen abbia telefonato più volte nelle prime ore del giorno, disturbando la nanna di Messi, a simbolo dell'immensa amicizia tra i due, ovvia anche la stima del connazionale per LM10.
Rischio primario nell'acquistare il Sergio più famoso di tutta Manchester è la resistenza agli infortuni che, giungendo verso i 33 anni, aumenta inesorabile. E questo sì che è un aspetto da tenere in considerazione se si vuole convincere El Kun a trasferirsi verso la Catalogna.
Il calciatore mi è sempre piaciuto parecchio, non lo definirei mai un "bollito" poichè sono sempre stato innamorato calcisticamente di questo ragazzo, eppure con Lionel Messi, il formidabile centravanti Aguero non dovrebbe proprio essere il primo violino, pronto a sorreggere il peso dell'attacco come Atlante con il Mondo, piuttosto un attaccante capace di agire anche senza palla mettendosi in risalto come seconda nota più luminosa dell'attacco. Aguero ciò lo ha appreso con il sistema Guardiola, poichè nel City i compiti di qualsiasi numero di maglia dal 7 all'11 è ben equilibrato, infatti ognuno fa il suo nell'alverare laborioso di Pep.
Sergio Aguero già ha sperimentato molte volte l'intesa con Messi in Nazionale albiceleste e nonostante un' annata tormentata non è certo un calciatore da sottovalutare. Per chi si ricorda l'Aguero di un paio di anni fa è necessario procedere con le smentite più caute, però molti ora lo definiscono simpaticamente come un "pensionato". Credo che un centravanti piccolo di statura e con una finalizzazione straordinaria e probabilmente ferrato nell'esprimersi nel Barça sia solo un'occasione a parametro zero. Però il Barcellona si trascina dietro dei problemi finanziari che potrebbero essere cruciali nel rifiuto del contratto del Kun.

ESITO: il giocatore sarebbe un gran rinforzo nel mercato, è necessario però intendere se il Barcellona possa permettersi un ennesimo ingaggio pesante.  

GLI AMICI CATALANI  
Essendo molteplici i giudizi sul Barça di Messi sono parecchie anche le teorie sul malfunzionamento del Barcellona. Molti sono contenti di quanto accaduto, giudicano questa una stagione perlomeno discreta. Il Barcellona oggi si trova terzo su tre in Liga, perchè ogni anno la contesa è tra l' Azulgrana, l'Atleti ed i Blancos di Madrid. A volte si affaccia qualche contender bella ed originale, eppure, nonostante un ottimo Siviglia, il campionato del Barça difficilmente sarebbe potuto presentarsi in una posizione inferiore. La Champions League mostra un secondo posto ai gironi, alle spalle di una, comunque, deludente Juventus. Poi l'eliminazione contro il PSG, certo questa non sorprendente.

A volte si butta fango su Messi, io non sono uno tra questi perchè non mi comporto da hater del Lionel più forte di sempre, eppure quando ascolto che "la squadra non è forte e Messi sì, ma lui era da solo, poverino", lì mi infastidisco. Il calo di Messi è chiaro, palese. Non nel talento certamente quello è lo stesso, ma nell'esposizione di esso. Affronta le partite con uno spirito differente, non c'è più l'inconsapevolezza audacia di quando aveva poco più di vent'anni. E va un pochino più lento, permettetemelo. Poi la squadra è anche peggiorata certo. Eppure non sopporto tali affermazioni riportate sopra ancor più quando le ascolto dagli stessi che dicono "Pedri, Dest e Trincao sono dei fenomeni". Molti paragonano Pedri a Foden! Questi ragazzi sono talentuosissimi e geniali, ma nettamente non sono ancora pronti per il "grande" passo, la titolarità nel Barcellona di Koeman. Sono delle stelle del futuro ma che nel presente non possono reggere paragoni contro i titolari delle squadre dello stesso livello, Real Madrid su tutte, storica rivale.

Trattiamo altri amici. Griezmann, Dembelè e Coutinho sono come la Congettura di Goldbach: dei problemi irrisolti ed io credo irrisolvibili. Pagati troppo ed oggi lontanissimi dagli antichi valori, dei nodi stretti che non si possono proprio sciogliere. Venderli ad una cifra che riservi un minimo di onore non si può, titolari non stanno rendendo. Se per Dembelè e Coutinho la fretta è stata esagerata, una somma troppo elevata per ciò che avevano dimostrato, il rendimento deludente di Griezmann rimane un mistero. Il francese era abituato ad essere il protagonista dell' Atletico Madrid ed ora ha un ruolo parecchio differente al Barcellona, ma questa è una scusante non convincente, assolutamente! Un calciatore con tale talento che non rende, pagato per esprimerlo! Forse spiegazione non esiste.
Ce la vogliamo prendere con il geniale Busquets se l'attacco non segna? Questa parte è spiegabile invece. La risposta è "no" secco. Ma non lo definite "lento" e basta vi prego! Busquets è un mediano unico nel suo genere, gli altri possono prendere solo spunto dal talentuoso veterano classe '88.
Messi dovrà trovarsi dei nuovi amici? O forse ne ha troppi pochi?  

 

Damiano Fallerini