Che nel calcio non esistano più le bandiere ormai è fatto purtroppo acclamato, soprattutto le bandiere per come le abbiamo conosciute noi. Un vera bandiera di una squadra a 360 gradi è stato senza alcun dubbio, Francesco Totti. Nato a Roma cresciuto nelle giovanili della Roma e giocato da professionista solo con la Roma, diventandone capitano e uomo simbolo. L'altro simbolo assoluto di bandiera assoluta è stato Paolo Maldini da sempre legato ai colori rossoneri con i quali ha vinto tutto. E infine Daniele De Rossi anche se alla fine ha voluto togliersi la soddisfazione di giocare una stagione al Boca Junior ma comunque anche lui assolutamente bandiera giallorossa. Poi abbiamo chiamato bandiera di una squadra giocatori che si sono legati ad una società per molti anni, anche se non in maniera totalitaria come i due sopra, ad esempio Zanetti per l'inter o Del Piero e Buffon per la Juventus, non nati nella città della squadra e che hanno iniziato in altre società, riuscendo comunque a meritarsi il nome di bandiera per meriti sportivi e umani. Tutti questi sono riusciti a terminare la loro carriera nella squadra con la quale si sono legati per la vita, o all'inizio o poco dopo, chi in maniera più naturale, chi con qualche inghippo ma alla fine i loro nomi sono legati assolutamente ad una squadra solamente e i loro addii sono stati addii al calcio, più o meno, ma certamente non divorzi litigiosi con un continuo da un'altra parte. Sicuramente in questi giorni c'è una bandiera che sta facendo parlare molto di sé, e sinceramente il modo in cui lo sta facendo mi sorprende un pochino. Si perché stiamo parlando niente di meno che della pulce Lionel Messi, un nome che mai avrei pensato di poter unire ad un'altra squadra che non sia il Barcellona, e soprattutto non con un addio come quello che si sa prospettando. Il suo rapporto con il club catalano è sempre andato oltre il semplice e puro lato sportivo.

Arrivato da ragazzino nelle giovanili azulgrana, Leo, minuto soffre di un problema di insufficienza ormonale della crescita, ma ne lui ne il Barcellona se ne sono preoccupati più di tanto e insieme hanno lottato e combattuto e questo ha solidificato tra il calciatore e la squadra, un rapporto speciale, unico che sembrava non potesse avere una fine prima del suo addio al calcio, almeno lo si pensava fino a qualche giorno fa. Dopo l'ennesima batosta europea del Barcellona, questa volta ad opera del Bayern di Monaco, con un pesantissimo passivo, da subito è esplosa la bomba che vedeva un Messi fuori dal Barcellona. Ovviamente un addio ci può anche stare ed è legittimo, anche Ronaldo ha lasciato Madrid, ma ci sono modi e modi. Non nascondo di non essere un grande estimatore del Messi "umano", nel senso che dietro a quel faccino da bambino timido ed ingenuo, si nasconde un egoista, manipolatore egocentrico, che sempre si è messo da parte nei momenti di difficoltà del Barcellona senza mai una volta salvarlo dalla catastrofe. Ha sempre fatto leva sulla sua posizione privilegiata, strappando rinnovi ultra milionari e dettando legge ad una società che lo ha amato, difeso e che mai, probabilmente avrebbe potuto pensare di trovarsi oggi in questa situazione. Dalla società arrivano sempre segnali di apertura e voglia di continuità con la pulce nonostante tutto, ma dall'altra parte si è alzato un muro inspiegabile. Ora, sia chiaro, solo il giocatore e la squadra sanno precisamente cosa è successo e cosa c'è dietro le quinte, ma il giocatore non sembra uscirne bene bene.

Da subito Messi, dopo la debacle di Champions, ha fatto capire che lui avrebbe voluto andarsene, senza se e senza ma, dettando pure le condizioni. Lui ha deciso di andare via, lui ha deciso di non presentarsi nel ritiro per le analisi per il Covid-19 pre ritiro, e sempre lui aveva deciso che si sarebbe liberato a gratis dal Barcellona. Probabilmente la sua posizione, la sua abitudine a fare ed ottenere sempre ciò che voleva, lo ha portato anche stavolta a pretendere. Peccato, però, che in società non la pensano esattamente come lui, e che gli hanno confermato la convocazione in sede per i test pre ritiro, che lui ha deliberatamente disertato, e gli hanno fatto gentilmente presente che c'è ed esiste una clausola sul suo contratto per cui in caso di addio senza accordo col club, c'è una multa da pagare di appena 700 milioni di euro. Anche in questo caso, l'Onnipotente, convinto di poter cambiare anche le clausole di un contratto, ha messo a lavoro una task force di avvocati per trovare il cavillo giusto, certo che l'avrebbe spuntata anche stavolta, peccato che il cavillo non è stato trovato e che la Lega spagnola ha confermato l'esistenza e la regolarità di quella clausola, mettendo così Messi spalle al muro.

Nonostante la mia antipatia verso la pulce, trovo abbastanza strano il modo in cui sta prendendo vita questo addio, a mio avviso non ci sarebbe voluto poi molto per gestire questa situazione in una maniera più tranquilla, nascosta e meno folkloristica, scadendo anche nel ridicolo. O tra qualche tempo verremo a sapere dettagli e dinamiche legati a questa situazione che possano chiarire questi scenari, oppure Messi non sta facendo una bella figura, tenendo conto della sua grandezza come giocatore, ciò che incarna e il seguito mondiale che  ha, avrebbe potuto gestire la situazione in maniera completamente diversa. Come andrà a finire, in questo preciso istante non ne ho idea, ma far finta di niente, questa volta sarà impossibile per tutti, quindi in caso di continuità, dovranno essere davvero  bravi a trovare una soluzione diplomatica che possa accontentare tutti, in caso di sarà un addio rumoroso e inaspettato almeno nei modi. Certo che vedere un Messi fuori dal suo contesto, dalla sua confort zone sarebbe molto intrigante, perché anche questo aspetto è stato spesso oggetto di critiche da parte dei suoi detrattori, che da una parte gli riconoscono doti inarrivabili, ma dall'altra limiti caratteriali evidenti. Manca poco e vedremo come andrà a finire, ma, comunque andrà Messi ne potrà uscire, ben che vada, bene bene......ma non benissimo.