Sì lo so, Tommaso Paradiso idolatrava Diego non Leo. Elevava el Pibe de Oro sul trono dei più grandi a discapito di O'Rei, risolvendo con presunzione uno dei maggiori dilemmi calcistici. Non è blasfemo dire che solo un cantante con un cognome sacro potesse esprimere un giudizio così aureo. Leggende immortali che lasciano il segno agli occhi di noi semplici esseri umani, privilegiati ad apprezzarne le gesta nel corso degli anni. Una cerchia ristretta per pochi eletti, di cui Cristiano Ronaldo fa sicuramente parte. Sembrava utopistico due stagioni fa vederlo nel Belpaese indossando la maglia di un club italiano, che potesse "accontentarlo" economicamente e con un progetto vincente ed ambizioso che anticipasse il suo divorzio dal Real Madrid. E chi se non la Juventus? La società che sta dominando in Italia da un decennio e che insegue quella gloria europea che proprio il fenomeno di Funchal ha raggiunto più volte. Messi invece? Chiuderà la carriera al Barça. Il pensiero di tutti, della Pulce in primis. Ma la figura di Bartomeu, poco gradita a Lionel, ha inculcato insicurezze nel Dies che l'han portato a rivedere la sua posizione all'interno del progetto blaugrana e a voler fuggire dalla Catalogna. Le disfatte Champions delle ultime tre stagioni (Roma, Liverpool, Lisbona) hanno incrementato il disagio del rosarino, che nell'ultima intervista rilasciata, ha espresso i dubbi sulla gestione Bartomeu. Ma veniamo al punto. Leo, nonostante tutto, ha annunciato che rimarrà un altro anno al Barcellona. Rispetterà il suo contratto fino a giugno 2021. Fine del caos. Clausola rescissoria da 700 milioni: sì o no. Sembrava guerra aperta tra il giocatore ed il club; lui ed il suo entourage spingevano per liberarsi a zero, avvalendosi di un cavillo contrattuale stipulato nell'ultimo rinnovo, ma Barça e Liga non eran dello stesso avviso. Messi ha deciso di porre fine ad una diatriba lunga settimane, nelle quali i tifosi di City ed Inter hanno alimentato manìe di grandezza, immaginando Leo indossare la maglia tanto amata. Suning, regina di denari ma anche di illusioni. Quel post con la Pulce proiettata sulla facciata del Duomo ha fatto credere che potesse essere l'estate buona, un nuovo grande campione in nerazzurro, come il fenomeno Ronaldo in quell'estate del 1997. Un'operazione da centinaia di milioni di euro, da far traballare gli equilibri finanziari di qualsiasi club alle prese con i rigidi paletti del FPP, imposti dall'Uefa. La proprietà cinese interista si sa, però, è assai ambiziosa e chi se non Messi per incrementare il brand della società di Nanchino? Siamo certi che il discorso è solo rimandato di 12 mesi e che l'estate 2021 avrà un solo protagonista indiscusso: un calciatore dell'Eden, uno che per molti è megl' 'e Pelè.