Le recenti affermazioni del presidente De Laurentiis (Lamentiis secondo alcuni) e dello stesso Sarri, la costante invettiva di molti sul non gioco di Allegri e del maggior diritto del Napoli a cucirsi addosso lo scudetto rispetto alla Juve, mi hanno imposto per dovere di "asepsi" culturale di andarmi a rileggere come vengono stabiliti i vincitori e gli sconfitti nel manuale del calcio.
Ebbene mi son stupito, ma pare che a calcio chi vince e chi perde, chi merita il trofeo e chi no, sia stabilito dal tabellino, formato da due numeri, i gol fatti e quelli subiti, nella singola partita, e, per ovvi motivi, nell'intero campionato, con la differenza reti che tanto è più alta, tanto più si traduce nell' assegnazione del titolo per cui ci si batte.

Seguendo il manuale del calcio, la Juve con una differenza reti di 62, 86 gol fatti e 24 subiti, sta ben davanti al Napoli, secondo classificato e principale competitor per il titolo, che ha una dr di 48, 77 gol fatti ma 29 incassati. Solo la Lazio ha un bottino di reti maggiore, 89, ma ha una differenza reti di gran lunga peggiore, 40, frutto dei 49 gol incassati.
Mi ha stupito perchè leggendo i giornali, i siti specializzati, gli opinionisti che fanno da think tank, lo scudetto pare quasi rubato al Napoli, in nome del bel gioco espresso.
Ho cercato e ricercato nel manuale del calcio e non sono però riuscito a trovare una pagina, una, in cui si dicesse che i giudizi sul confronto di una squadra con l'altra sia stabilito con una sorta di paletta voti (da 1 a 10) come nei concorsi di bellezza, dove premi il sorriso, la silhouette, la parlata, la camminata, le doti canore o chissà quale altro talento.
Niente di tutto ciò, la differenza tra Guardiola ed il suo City e Mourinho e il suo United è sancito non dalla maggior qualità del calcio del primo, ma dal fatto che il primo ha fatto 100 punti con 106 gol fatti e 27 incassati, dr di 79, e l'altro, il secondo 68 gol fatti e 28 subiti con dr 40.

Siamo tutti d'accordo che per farsi dar ragione dal tabellino, l'unico che sancisce la differenza tra meriti e demeriti, si possa agire in almeno 2 modi, difendendosi correndo all'indietro o correndo avanti, ma i due metodi non definiscono in se i meriti, se, come accaduto a Guardiola l'anno scorso e come probabilmente accadrà anno prossimo, il tabellino non sarà riuscito a tradursi in un gol in più e, soprattutto, uno in meno incassato rispetto all'avversario. Che è poi la differenza tra l'exploit di Conte anno scorso e il tonfo (è fuori dalla Champions League) quest'anno con il nostro, frustrato, che lancia battutine velenose alla sua ex squadra, alludendo al vincere facile di Allegri, non era così d'accordo nei suoi tre scudetti consecutivi però..., anzichè godersi l'unica soddisfazione di una stagione fallimentare.

Difendersi correndo all'indietro, facendo una difesa posizionale passiva ha esteticamente meno appeal del difendersi correndo davanti, con una difesa posizionale attiva, il pressing organizzato sul portatore di palla, ma è il tabellino che scandisce il merito.

E amici del Napoli, amici juventini perennemente anti Allegri, è il caso di far pace con la realtà, che piaccia o meno!!!