Il Milan ha portato avanti un mercato intelligente, sostenibile e di prospettiva. Gli innesti denotano sensibilità verso il futuro e soddisfano tanto le esigenze tecniche quanto quelle di bilancio.
Con i suoi 23 anni, Pobega è il più anziano del lotto che comprende anche De Ketalaere, Adli, Thiaw, Malick e Dest. Ha comunque già disputato 3 anni nei campionati professionistici, fra la serie B col Pordenone e la serie A con Spezia e Torino. Per quel che riguarda gli ultimi 3 acquisti, quelli giunti negli ultimissimi giorni del mercato, Thiaw è stato campione europeo under-21 con la Germania solo un anno fa, mentre Sergino Dest è nazionale USA con un numero già rilevante di presenze. Il meno titolato, in effetti, è Vrancx, per il cui valore dovremo fidarci del fiuto di chi lo ha individuato, Moncada o il duo Maldini-Massara.
Quanto ai ruoli, De Ketalaere può giocare mezza punta e mezza ala, visto che il suo passo lungo gli permette di coprire ampie zone di campo con efficienza. Adli è una mezza ala dotata di gran senso del gioco e della posizione che, pur non avendo il cambio di passo tipico delle ali, può partire dalla mezza e allargarsi a destra. Dà l'impressione di poter giocare anche in cabina di regia. Pobega è un centrocampista come lo è Vrancx. Thiaw è un centrale difensivo che porta in dote un buon numero di centimetri. Sergino Dest sarà da scoprire, ma non per il valore, visto che ha disputato più di 70 partite in 2 anni nel Barcellona, cosa che non capita a tutti. Bisognerà capire se nel campionato italiano può fare l'esterno destro di difesa o non piuttosto solo quello avanzato. Il calcio italiano ha sue caratteristiche precise, infatti, ma il talento del ragazzo non è in discussione.

Dei 6, Vrancx e Dest sono solo dei prestiti, quindi se dovessero affermarsi e il Milan volesse confermarli, dovrebbero essere acquistati. Non sono, tuttavia, prestiti secchi, per i quali i rossoneri dovrebbero intavolare trattative con i rispettivi club. Il Milan ha ottenuto il diritto di riscatto, più alto com'è ovvio per il più affermato Dest, ma comunque un diritto di riscatto che permetterà al Diavolo di controllare i giocatori. Il prestito con diritto di riscatto è tutto a vantaggio di chi prende il giocatore che, a fine anno, può rendere definitivo il trasferimento pagando la somma pattuita, come anche può liberarsene non facendo valere il diritto stesso. L'obbligo di riscatto, invece, è un vantaggio per chi cede, in quanto si assicura la certezza di incassare, sia pure dopo un anno.
Maldini e Massara sono stati bravi a resistere a tutte le pressioni ansiogene, quelle di chi continuava a chiedere acquisti. Hanno aspettato con pazienza che i vari club, giunti agli sgoccioli del mercato, si ritrovassero nella necessità di fare un po' di cassa, vedi lo Shalke 04 con Thiaw, oppure non sapessero come alleggerire il monte ingaggi in un bilancio disastrato, vedi il Barcellona con Dest. Nel caso del Wolfsburg con Vrancx, poi, c'è stato il timore dei tedeschi di veder deprezzato un acquisto che non rientrava dei programmi del proprio tecnico.

Chiariamo che Maldini e Massara non sono infallibili taumaturghi del mercato e qualche valutazione potrà rivelarsi errata, come quelle di qualsiasi operatore del settore. Curruculum alla mano, il più a rischio sembra Vrancx, visto che la sua carriera non ha visto finora brillare luci particolarmente forti.
In ogni caso, gli arrivi coprono tutti i settori anche se non necessariamente tutte le caratteristiche. Vrancx dovrebbe essere il sostituto di Kessie, ma come si è visto, è il più a rischio di tutti. E' un centrocampista di ruolo, se non altro, per cui il rischio che comporta il suo innesto è lo stesso che comporta l'innesto di qualsiasi giocatore nuovo in una squadra. Va anche detto che, salvo il Barcellona, nessuna altra squadra al mondo ha Kessie in rosa e, tuttavia, va avanti lo stesso. In fondo, si può giocare anche con un modulo per il quale Kessie non è indispensabile.
E' rimasto Bakayoko, tragico innesto di mercato di un anno fa. Che serva di lezione non solo al Milan, ma a tutti coloro che chiedono in generale gli acquisti, senza preoccuparsi di chi porti a casa. Se sbagli ti trovi sulla groppa zavorre ad appesantire il monte ingaggi. In tal senso, la formula trovata per Vrancx e Dest, il prestito con diritto di riscatto, è l'ideale nell'eventualità di un flop.

La squadra è completa nel complesso e nella sostanza. Considerando, infatti, che Dest è esterno destro con provate doti offensive, si potrebbe dire che non è stata trascurata neppure la fascia destra d'attacco.
Messias e Saelemaekers non hanno fatto un vero salto di qualità, anche se non sono scarsi.
C'è tutto per provare a fare bene anche in questa stagione, ma occorre coraggio. Alla quinta giornata, la storia del gioco consolidato non regge più, perché allora ogni squadra che non cambia allenatore non dovrebbe effettuare innesti o dovrebbe farlo con una lentezza prossima al conservatorismo più ottuso. Semmai il coraggio non dovrà essere temerarietà, perché rivoluzionare il centrocampo a metà secondo tempo contro un buon Bologna, può rovinare tutto. Non c'è la possibilità, infatti, che due centrocampisti come Adli e Pobega facciano reparto in pochi secondi, se non hanno mai giocato insieme. Più logica avrebbe avuto quella coppia se schierata subito al Mapei Stadium, visto che se quella coppia non era ancora calda, al primo minuto anche gli avversari avrebbero potuto essere un po' freddi. E va bene anche il turn-over come contro il Sassuolo, turn-over da altri criticato, ma che per me aveva una logica. Non va bene che il turn-over ripresenti ancora Diaz in un ruolo non suo.

Nel titolo ho usato l'espressione calzini rivoltati, perché sembra che ogni mossa di Pioli sia tesa a trovare un modo per riutilizzare Diaz in quel maledetto ruolo di regista offensivo o mezza ala. Ieri c'era la necessità di partire con gli schemi consolidati, domani sarà quella che i giocatori nuovi sono reduci dall'indigestione, domani sarà quella che De Ketalaere in Belgio ha giocato una partita in porta per divertimento e può farlo in rossonero, mentre dopodomani potremo pensare che le stelle hanno suggerito di tenere fuori Adli in quanto era il suo bad day. In realtà, sembra proprio che Pioli rivolti calzini e abiti per trovare una maniera di riciclare Diaz e dimostrare che, comunque, serve a centrocampo o può giocare senza trascurare i nuovi. 
Lo rivedremo ancora tanto Diaz, non vi preoccupate e... occhio alla lista Champions, ci sarà di certo lui a scapito di qualche nuovo. 
Quanto al derby, sarà per definizione una partita da tripla. E' in atto, tuttavia, il tradizionale e simpatico gioco di darsi per sfavoriti, perché si dice che sia lo sfavorito a vincere. In realtà non vince lo sfavorito né il favorito né chi domina per 75' o chi manovra meglio ecc. . Vince chi fa un gol in più degli altri, cosa bella per chi vince e meno per chi perde. Questa, però, è la legge inesorabile del calcio.