Forse mai come quest’anno il calciomercato si è occupato così tanto di difensori; in passato sono stati sempre gli attaccanti a catalizzare gli interessi degli sportivi, mentre in questa sessione a tenere banco sono i difensori e sono soprattutto le Big che stanno mettendo a segno i colpi migliori.

Basta pensare al Napoli che proprio in queste ore ha ufficializzato l’acquisto di Manolas dalla Roma per 36 milioni, o all’Inter che ha fatto altrettanto con Godin, l’Uruguagio pluridecorato proveniente dall’Atletico di Madrid e acquisito a parametro zero; senza considerare che la Juve sta per annunciare quella che sarà un’autentica bomba del mercato 2019, vale a dire l’ingaggio di De Ligt dall’Ajax, da tutti considerato un autentico crack  a livello internazionale, un difensore che per qualità tecniche, atletiche e per carisma, viene considerato come un Cristiano Ronaldo difensore.

D'altronde in Italia non c’è da stupirsi  che  le Big stiano cercando di rafforzarsi in difesa perché è arcinoto che nel nostro campionato lo scudetto lo si vince quasi sempre grazie alla difesa più forte, la storia degli ultimi vent’anni lo dimostra, e lo sa bene la Juve  che negli ultimi otto anni ha sempre trionfato grazie alla migliore difesa del Torneo, e lo  hanno imparato anche le avversarie dei bianconeri  su tutte il Napoli e l’Inter che stanno correndo ai ripari per cercare di mettere in discussione o meglio ancora di battere la leadership della Juve.

Su questo andamento di mercato esce fuori dalle righe il comportamento dell’Inter, che a parte Godin, per altro opzionato da tempo dall’esperta mano di Marotta, si sta distinguendo per un’autentica rivoluzione del reparto offensivo, che con l’arrivo di Antonio Conte sulla panchina viene ad essere ridisegnato completamente;  infatti l’acquisto di Lazaro un esterno ventitreenne proveniente dall’Herta di Berlino e i probabili arrivi di Dzeko e di Lukaku, vanno tutti  in quella direzione.
Per carità tutti buoni attaccanti, soprattutto gli ultimi due, anche se bisogna dire che Dzeko, 33 anni compiuti a Marzo, il meglio di se probabilmente lo ha già dato, mentre Lukaku, 26 anni a Maggio, è nel pieno della maturità, ma a parte la sua grande fisicità, non è quel grande fromboliere come  da più parti  viene descritto e tanto per fare un paragone, sicuramente, non è migliore di Duvan Zapata dell’Atalanta.
Comunque, nel complesso, se entrambi arriveranno alla corte di Antonio Conte sono senz’altro in grado di formare una coppia offensiva di buona levatura internazionale.
Per cui sotto l’aspetto tecnico non ci sarebbe niente da ridire, mentre quello che fa discutere sono il grande esborso economico che l’Inter sarà costretta a sopportare, soprattutto per l’acquisizione di Lukaku, per il quale il Manchester Unidet pretende c.ca 80 milioni d’euro e la stessa Roma per il cartellino di Dzeko non pretenderà di certo solo bruscolini; e allora ci si chiede perché  non si sia tentato di ricucire il rapporto con Icardi, decidendo a priori di venderlo e non si sia trattenuto Pinamonti, ceduto frettolosamente  al Genoa senza riservarsi  nemmeno il diritto di recompra, lasciandosi una semplice  prelazione a parità d’offerta certo non conveniente sotto l’aspetto economico.

Sembra quanto meno anacronistico che con l’uscita di Spalletti dall’orbita nerazzurra non si voglia fare nemmeno un tentativo per recuperare il rapporto con un Icardi, che da tempo e in tutte le salse dichiara di voler restare in nerazzurro; e  non si capisce perché La Dirigenza nerazzurra preferisca effettuare un esborso di oltre cento milioni d’euro per l’acquisto di Dzeko e Lukaku, sapendo bene tra l’altro che  non potrà essere compensato dalla vendita di Icardi il cui valore sul mercato al momento risulta intorno ai 50 milioni.
Allora alcuni addetti ai lavori hanno trovato la spiegazione sull’aspetto tattico di Icardi, che non sarebbe confacente ai dettami tattici di Antonio Conte, che preferisce avere un centravanti di movimento e forte fisicamente come può essere Lukaku;  una spiegazione che fa a pugni con la logica della tattica perché con Lukaku che si muove e svaria su tutto il fronte dell’attacco e con Icardi  cecchino in area di rigore, si formerebbe una coppia a dir poco esplosiva. E meglio ancora sarebbe con Dzeko, che oltre a sposarsi magnificamente sotto l’aspetto tattico con Icardi, soprattutto consentirebbe di evitare l’oneroso acquisto dello stesso  Lukaku.

Evidentemente  le motivazioni per cui si vuole vendere Icardi, dato che non sono né economiche e né tattiche, devono per forza di cose essere di altra natura, e a questo punto appare chiaro che l’ambiente nerazzurro vuole chiudere i ponti col passato e non avere più rapporti con Icardi e  la sua procuratrice Wanda Nara; e allora, visto come stanno le cose, la Società Inter, farebbe bene a chiarire definitivamente la situazione e a rendere noto le vere motivazioni per cui vuole vendere l’attaccante argentino.

Ma l’aspetto più “inquietante” di tutta la situazione è rappresentato dalle difficoltà da dover superare per poter arrivare alla cessione dell’attaccante argentino, difficoltà che si sono già profilate e sono di natura contrattuale, che implicano norme di carattere disciplinare e hanno un riverbero anche sindacale.

L’Inter non ha intenzione di convocare Icardi per l’ormai imminente raduno alla Pinetina e se anche difficilmente potrà evitare di farlo, proprio per le norme sopra richiamate, quanto meno vuole mettere fuori rosa il giocatore; per cui si  va verso una situazione paradossale e sinceramente non si capisce quale possa essere il tornaconto per l’Inter, che vede il suo giocatore deprezzarsi sempre di più, mentre si intravede un minimo di logica nel comportamento di Icardi, che ormai nella “guerra aperta” che si è scatenata con la sua Società, forse gli conviene sopportare ancora per un anno e mezzo, vale a dire fino alla fine della valenza del contratto, per potersi poi svincolare a parametro zero e proporsi sul mercato al migliore offerente e con la possibilità di ottenere un ingaggio più sostanzioso.

Al di là di questo, altre ragioni non mi pare che ci siano, a meno che le notti estive, notoriamente scarse di sonno per la calura, non portino consiglio a Marotta e Soci e come una sorta di coupe du theatre convochino Icardi in Sede e gli  propongano un nuovo contratto nel quale si preveda la totale non ingerenza della sua procuratrice negli affari “ istituzionali”  dell’Inter, e un suo comportamento esemplare in seno allo spogliatoio.

Ma forse, le  notti insonni di cui sopra hanno avuto effetto anche su chi scrive...