La nuova società 
Il primo fondamentale cambiamento è avvenuto intorno alla fine di luglio con il passaggio dei ducali dalla Nuovo Inizio s.r.l. al Mana Group. Un’azienda creata agli inizi degli anni 50 in Qatar dal suo fondatore Saleh Al Hamad Al Mana, ha iniziato il business nel mercato dei trasporti, ma ben presto il portafoglio di investimenti si è diversificato includendo costruzioni, edilizia e automotive. Al timone del gruppo sono attualmente i tre figli del fondatore: Hisham Saleh Al Mana, Presidente del Holding, Kamal Saleh Al Mana e Wissam Al Mana. È il più riservato, Hisham, l’uomo forte delle famiglia, colui che sarebbe destinato a rappresentare il colosso nel Parma Calcio. L’elemento di novità in un’iniziativa imprenditoriale come questa sarebbe muoversi per la prima volta al di fuori del territorio di casa ed entrare come parte attiva di un club calcistico, forse anche per questo motivo la vecchia proprietà del Parma non uscirà immediatamente dall’organigramma e pur in posizione di minoranza, agevolerà l’inserimento dei qatarioti nel calcio italiano, scemando gradualmente nel tempo la loro posizione fino al 2025. Per evitare lo stesso errore commesso con i cinesi del Desports di Lizhang, reo di aver creato delle grosse insolvenze finanziarie.

Dirigenza e guida tecnica 
Ad agosto invece avviene prima la risoluzione contrattuale del ds Faggiano passato al Genoa e poi l’esonero di mister D’Aversa, gli artefici delle promozioni dalla C alla A e delle doppie brillanti salvezze. Al loro posto arrivano il dirigente Marcello Carli affiancato da Lucarelli e il tecnico Liverani. Spiazzando la tifoseria al quanto scettica per un cambio della guardia, che sembra essere più un passo in dietro anziché un salto in avanti

Mercato
Il mercato stenta a decollare, l’incertezza societaria in questo momento di transizione per il passaggio di consegne il cui closing definitivo avverrà in autunno e il cambio comunque improvviso del direttore sportivo e allenatore hanno minato la stabilità, creando confusione tra vecchi e nuovi obiettivi. Si passerà dal 4-3-3 che fu del tecnico nato a Stoccarda al 4-3-1-2 del ex Lecce. 

In porta rimandato al mittente Radu, ci sono diverse richieste per Sepe, in primis il Torino che prima di sborsare 10 milioni dovrà cedere Sirigu indirizzato verso la capitale sponda giallorossa. Già pronti Semper del Chievo messosi in luce negli ultimi play off con due rigori parati, costo del operazione 5 milioni e Gabriel del Lecce che ritroverebbe così il suo mentore in Puglia. 

La difesa rimasta a quattro dovrebbe essere pressoché la stessa. Darmian che era indirizzato verso l’Inter in uno scambio con la punta Esposito rimarrà in Emilia, visto lo sbarco di Hakimi ad Appiano Gentile e il probabile addio di Conte suo estimatore. Chi dovrebbe fare le valigie invece è il capitano Bruno Alves forte l’interessamento del Boavista. Trentanove anni con un contratto oneroso, sembra non rientrare più nell’ottica societaria volta a ringiovanire la rosa e snellire il monte ingaggi. Per la sua sostituzione si segue Bonifazi della Spal, la concorrenza è tanta, ma il ds Carli che già lo seguiva a Cagliari sembra essere avanti.

Il centrocampo sfumato Benali, rimasto a Crotone, molto probabilmente vedrà la partenza di Kucka, sempre in ottica svecchiamento e riduzione costi, su di lui ci sono Monza e Hoffenheim. Dopo i riscatti di Hernani e Grassi, fari puntati su Barak del Udinese rivitalizzato da Liverani nella passata stagione in Salento, Cigarini pupillo di Carli, che non occuperebbe il posto nella lista in quanto cresciuto nella primavera gialloblu e la scommessa Agoume diciottenne scuola Inter considerato il nuovo Pogba, che la società nerazzurra cederebbe in prestito. Poco più di una suggestione rappresenta invece il serbo Miloš Vulić della Stella Rossa di Belgrado, centrocampista centrale bravo si in costruzione che in rottura, su di lui c’è anche il Verona che lo vuole per il dopo Amrabat. Si monitora anche la situazione Donsah in esubero a Bologna appena rientrato dal prestito con i belgi del Bruges. Sedotto e abbandonato invece il regista argentino Elias ottimo elemento dotato di una buona visione di gioco, pallino di Faggiano e trattativa arenatasi in dirittura d’arrivo con l’addio del ds.

Attacco. In avanti Caprari non è stato riscattato e Gervinho ha le valige pronte, forte l’interesse del Benevento. Il nuovo modulo penalizza le ali quindi molto probabilmente non ci sarà spazio neanche per Karamoh, abbastanza in ombra nel campionato appena conclusosi, così come Siligardi richiesto da mezza serie B. Perso Falco diretto verso il Genoa, per una trattativa che l’ex ds aveva già intavolato per portarlo in maglia crociata, i grifoni si sono inseriti anche nella trattativa con il Napoli per lo spagnolo Fernando Llorente. Visto i ripetuti infortuni di Inglese, si continua a cercare una prima punta. Sono stati fatti sondaggi con il Verona per Di Carmine che i veneti vorrebbero trattenere ed il solito Pinamonti inseguito ad ogni sessione di mercato. Per quanto riguarda il ruolo di seconda punta, ruolo molto caro al nuovo tecnico fari puntati su Farias che Liverani vorrebbe portarselo da Lecce, Torregrossa del Brescia e la stellina Males del Lucerna, via Inter che lo acquisterebbe dirottandolo in prestito nel capoluogo emiliano. Per movenze e caratteristiche fisiche ricorda Ilicic, per questo anche l’Atalanta gli ha messo gli occhi addosso. Con gli orobici si tratta il giovane Colley che può essere schierato anche da mezz’ala, ma di mezzo c’è sempre la società di Preziosi a mettere i bastoni tra le ruote. Per il ruolo di trequartista Zajc scoperto proprio da Carli ai tempi del’Empoli è un obbiettivo abbordabile e si lavora sul ritorno di Giovinco idolo dei tifosi di casa, attratto però dalle sirene di mercato che lo vogliono sotto la lanterna ancora sponda rossoblu.

L’impressione di questo strano mercato estivo, difficile un po’ per tutti visto la situazione in cui ci si trova a lavorare, è quella che il gruppo uscente tenda a pareggiare i conti di bilancio e preparare terreno fertile per l’entrata definitiva degli sceicchi. Giusto fare uno svecchiamento sacrificando big come Gervinho e Kucka, come ogni epoca che si chiude c’è ne un’altra che si apre, ma i giocatori trattati non sembrano essere all’altezza di quelli uscenti a partire dall’ingaggio del nuovo tecnico Liverani. Far fuori allenatore e direttore sportivo e ricostruire tutto in così poco tempo risulta essere impresa ardua, rischiando di trasformare una stagione che dovrebbe essere di impasse ad un anno di vera sofferenza.