Il sacrificio del cervo sacro a Freyr  

"Ecco il cervo. Gli devi sparare con un colpo solo, altrimenti non è leale. Un colpo solo, capisci?" (Il Cacciatore)  

Abbiamo già oltrepassato il pascoliano X agosto, la celebre data era di martedì. L' uomo (razza spietata!) come suo solito, cerca di imporsi sulla fauna, quindi sulle mosche e sulle zanzare estive, poi sui tonni e sulle orate del mare. Ed invece il Diavolo, razza assai più spietata, nella mattinata del 10 agosto sacrifica il cervo sacro a Freyr. Sacrifica il cervo bianco e caro alla divinità norrena della prosperità, della luce e della grazia. Il nome intero del cervo fu "Baby Bødo Jens Petter Hauge", e venne dato sull'altare per qualche dollarino in più. Perdipiù qualche dollarino che non è in arrivo per questa stagione.  

Hauge viene spedito all'Eintracht Francoforte con l'accordo di un prestito con obbligo di riscatto fissato a 12 milioni, invece il Milan ne pagò 4. Plusvalenza evidente.  

M'è capitato, girando per il web, di leggere molti milanisti scandalizzati o seccati per quanto combinato dal nostro Paolo Maldini. Io (proprio Damiano Fallerini in persona) volevo Hauge al Milan? Sssì! Sono io poi in disaccordo con Maldini? No. Perchè è vero che la ragione per cui abbiamo ceduto il nostro cervo d' Hauge è puramente economica, infatti erano urgenti delle entrate (imminenti o prossime), come è anche giusto per il Milan, adesso, non muoversi sul mercato alla ricerca di un esterno d'attacco promettente e poco dispendioso. Però! Ma che Pioli avrebbe mai utilizzato Hauge quest'anno? No! Baby Bødo non avrebbe avuto con tutta probabilità molti minuti e non sarebbe neppure aumentato il suo valore di mercato! E va bene, e va bene. È che Hauge piaceva a tutti quanti. Era forse acerbo quando c'era da stare larghi, ma aveva mostrato belle cose rientrando da sinistra verso il centro del campo, poi tirando ad effetto. Ed era giovane, ed era biondo, ed era stato acquistato a buon mercato. E Michael Vronsky del "Cacciatore" gli avrebbe dato più d'una sola opportunità.  

Ma! Fact: Hauge segna contro la Sampdoria il 3 aprile scorso, poi non vede più il campo. Segnale: il norvegese non viene chiaramente apprezzato da Pioli. Hauge non avrebbe giocato, non avrebbe giocato! Il ragazzo può crescere ancora molto e migliorare e migliorare. Ma al Milan? Nah. Non penso al Milan. Nah!  

È stagione di caccia- Per un trequartista  

"Paolo Maldini: nulla fa più compagnia d'un fucile?" Così avevo intitolato il 20 luglio, poco dopo l'arrivo di Giroud e Díaz. Ed avevo ragione! Ora siamo nella stagione di caccia. Caccia francese, puntiamo sempre i talenti dalla Ligue 1. Sacrificato un cervo, riparte il giretto nella foresta.  

La batteria già composta da Kessiè, Bennacer e Tonali costringe il Milan a guardare sul mercato per un quarto uomo desiderato in mediana. E Bakayoko è spesso pronunciato, l'opzipne Grillitsch prende quota, mentre ci sono due Adli che non sono nè fratelli, nè cugini, nè fratelli dei cugini e per la verità neppure mediani puri. Al momento, tra gli Adli, il colpo di fucile con maggior probabilità di concretizzarsi è Yacine del Bordeaux, nei prossimi giorni la situazione è destinata ad evolversi. E poi... ma... ma questo trequartista? Quando arriva questo trequartista? Questo trequartista per cui io scrivo sempre-sempre-sempre. "Lo voglio! Lo voglio!" Come disse Cenerentola al principino, oppure come strillò il fan n.1 di Arsenico17 vedendo in lontanza quella chiavetta USB tanto cercata. Io lo voglio subito, voglio il nome del mio trequartista titolare. Ho poi un sospetto nella mia testa che si aggira con torce e fiammiferi, chiedendo d'essere solo avvistato: ma che i nomi trattati per quel il trequartista non siano le priorità reali di Maldini? Mah! Io questo trequartista lo voglio grazioso, solare e disinvolto. Ma quando arriverà? Ormai è un evento più atteso di "The Last of Us- Parte II". E perchè, noi (il Milan!), con quel colpo ben centrato potremmo essere da... (lo dico?) Anche da scudetto! Scudetto!   scudetto scudetto scudetto (eco)  

Ziyech: vorrei ma non posso  

Certamente sarebbe un gran colpo, un talento puro come un giglio che giungerebbe per arricchire non di poco il nostro bel roster. Ma! Utopico? Sì. Perchè Ziyech non è come Ronaldo o Messi: lui è più marxiano che marziano. Ma scrivi di quel Ziyech che parte titolare in Supercoppa europea e segna? Sì. E lo vuole il Milan? Sì, così pare. Aaaah, e quanto costa? 40 milioni. Ah! E allora no. No no, il Milan non lo vuole più. Sono sicuro.  

Voi volevate Hakim Ziyech? Peccato, l'operazione di mercato si mostra poco realistica, è inutile tentare la versione 3 o 4D. Gli effetti speciali non saranno dell'elevatura sperata in ogni caso, non sembreranno prodotti dalle mani rapide di Andrew Lockley. Hakim Ziyech non è un' opzione per il Milan, piuttosto è il bel nome che si dà ad un miraggio nel deserto. Ed ora viene anche stroncata nella testa di tutti dopo il recente e serio infortunio subito dal marocchino alla spalla. Ziyech non è per il Milan. Things do not happen, things are made to happen.  

Per Vlasić si deve giocare a braccio di ferro  

C'è chi "ne deve mangiare ancora di pastasciutta", ma noi vogliamo Vlasić? Se queste sono le intenzioni, dunque noi dobbiamo ingozzarci di spinaci. Sarebbero un paio di round a braccio di ferro contro il CSKA Mosca che chiede 30 milioni più bonus per il proprio numero 8. Intanto, Vlasić chiude il cancello di casa dopo aver disputato un europeo di buon livello, e tornato nel circondario federale centrale russo, lui alza la voce, ma educatamente, chiedendo la cessione. Il croato apre gli occhietti e vede nel proprio destino la prima squadra di Milano, cioè quel Milan che non è noto per l'immensa circonferenza del polso, quel Diavolo che infatti gioca raramente a braccio di ferro, il quale però, tra nomi improbabili ed ultra-consonantici, considera il profilo di Vlasić come forse il più avverabile sulla lista.  

Il nativo di Spalato è appena stato mollato dallo Zenit di San Pietroburgo. Sarebbe un profilo dinamico ed increspato, non un trequartista dallo stile di gioco grazioso, nemmeno candido quanto la panna montata di una Mont Blanc e neppure un palleggiatore. Ha di molto buono che sa terrorizzare i portieri avversari con diagonali e rasoterra energici, da vicino e da posizioni più distanti, infine gli appartengono dei guizzi o slalom in situazioni di gioco più bloccate. E ventitré anni. Maldini se lo guarda da casa in 4K? Ciò non mi sorprende... questo ragazzo mi sembra un profilo assai stuzzicante, eppure se la svolta deve passare dal prossimo trequartista... Vlasić- azzardo azzardo azzardo!  

James Rodríguez ha perso il mantello  

Not all heroes wear capes. Non tutti gli eroi portano il mantello. E James Rodríguez pare ormai averlo perduto, e da qualche parte in Europa. Gli infortuni e gli ultimi limitativi palcoscenici della Liverpool azzurra sbiadiscono il ricordo del giovane talento incosciente in maglia Cafetera e appannano le migliori giocate con quella splendida Colombia del 2014. E non limitiamoci solo all'atletismo declinante, gli stessi punti di forza dell'ex Bayern Monaco rimangono offuscati. Rodríguez cerca riscatto senza maschera e mantello, vederlo giocare non è più tanto sbalorditivo e quello che rimane di questo giocatore è qualche lampo improvviso.  

Half man half Birdman (come il film d'Iñarritu), da supereroe ad antieroe decadente. Anche un ingaggio pesante. È un campione sul mercato, arrivasse al Milan sarebbe l'ennesima chance per un nome di trent'anni altisonante. Ma questa trattativa non sembra capace d'infiammarsi.  

L' enigmatico Dani Ceballos  

Ceballoooos! Ceballoooos! Lo vuole il Milan, poi boh, poi non si sa, poi forse, poi niente. Poi lo vuole, poi lo vuole, poi non lo vuole. Qui le cose sono due: o il Milan se ne infischia di chi sia, cosa sia, donde vada, con chi vada il signor Daniel Ceballos Fernández, oppure questo Diavolo bluffa a briscola, a carte coperte, illudendo tutti di non avere il "carico" tra le mani. Ci stiamo provando ma abbiamo calato tende e sipario così da rendere dimenticato sui giornali il venticinquenne da Uretra?  

Sarebbe un'opzione remota, ma Ceballos è un profilo di quelli che deve piacere al Milan. Un centrale di centrocampo che trova il meglio di sè più avanzato, ma che può agire pure da mediano. In questo può ricordare l'italiano Lorenzo Pellegrini. E duttile. Come piacerebbe al Milan. Qualcuno getti il naso sul destino del Cavalier Ceballos.

Isco è rimasto un sogno nella notte di San Lorenzo  

Non si farà. Sono abbastanza sicuro. Dopo Milan-Real Madrid dell'8 agosto qualche giornalista spifferava di incontri tra le due parti per discutere le possibilità d'approdo a Milano del classe '92 di Malaga. Feedback positivo degli spagnoli? Allora già oggi qualcosa dovrebbe essersi mosso, invece è 14 agosto. La "Isco-chiusura" sarebbe dovuta essere almeno per la notte di San Lorenzo. È una notte come tutte le altre notti. È una notte con qualcosa di speciale. Una musica mi chiama verso sé come acqua verso il mare? No, e invece il desiderio Isco non s'è avverato come suggeriva Jovanotti. Inoltre le recenti dichiarazioni del vecchio cuore rossonero Ancelotti e dei giornali spagnoli non fanno altro che dire "no". Dicono che nessun posto è come casa per Isco. Affranti, seppur con qualche dubbio sull'atletismo dell'andaluso, chi lo avrebbe voluto a Milano come me deve arrendersi alle avversità d'una discussione ormai arrestatasi.  

Arriva un Florenzi rinforzante?  

Nonostante qualche ragionevole difficoltà nei duelli aerei visti nel fulcro dell'area di rigore difensiva, ormai mi sono convinto che Florenzi si sia definitivamente trasformato non in farfalla, ma in terzino. Lui rimane capace di agire come esterno di centrocampo, e Pioli vuole a destra un profilo molto diligente nell'emisfero difensivo, dunque potrebbe muoversi anche di lì... ma Calabria non meriterebbe un duello simile all'ultima maglia. Adesso il processo non andrebbe frenato. Eppure le dinamiche di squadra funzionano così, sarebbero strutturate pur sempre per alzare il livello dello starting eleven. Si parla di una trattativa che (in caso d'esito positivo) andrebbe in porto per soli 6 milioni di euro, una cifra volgare a fronte dell'esperienza del trentenne romano. Se venisse il sì della Roma immagino ben bene dei sottotitoli al video di presentazione: "ti piace vincere facile? Ponci, ponci po po po."  

Prestito con diritto oppure obbligo di riscatto, e se ce la raccontano giusta anche accettare la seconda non sarebbe affatto un periglio... a quelle cifre mi tengo anche il peggior Florenzi come riserva, e rimane comunque un affare. Devo scrivere ancora la parola "duttile"? Un altro giocatore "duttile!"  

Ma vanno tutti i club a caccia, non avevamo capito niente!  

Non avevamo capito niente noi! Che quest'anno il mercato delle altre fosse misurato per il Covid? Che il meglio fosse stato visto a giugno? Non sono più i calciomercato di una volta! E questo è vero. Ma non come lo credevamo noi. Sarebbe stato meglio avere ragione a giugno anziché ad agosto. Niente salary cap che limita azioni da film western, atti selvaggi ed operazioni bestiali. In un certo senso il PSG ha creato la sua SuperLega, e lei ne è la vincitrice già. Vedremo se arriverà in fondo in Champions League.

Ed è il crollo di Messi, che qualcuno continua ad osannare come il Re, il Mago, "noi ti adoreremo sempre e dovunque tu andrai", anche mentre l'argentino scappa con un bonus francese alla firma da 30 milioni. Una leggenda non come Baresi o Del Piero, non gli si chiedeva d'accettare la Serie B, sarebbe stato abbastanza mettere la firma ad un contratto da 20 milioni. E invece no, Messi anima-catalana ha preferito i 40 di Parigi. Quest'anno Leo non si metterà in discussione da solo, ma un po' come l'odiatissimo Kevin Durant che si aggrega al (quasi) miglior team di sempre, i Golden State Warriors del 2016, e lo fa per soldi e per vincere semplicemente, l'argentino cerca carta verde e statistiche facili. Bella roba! Con Mbappè, Neymar, lo stesso Sergio Ramos tanto ostile, quel Donnarumma che ho salutato mesi fa... la SuperLega è anche questo. Pffff! E Grealish a 117 milioni, Sancho ad 85!  

Dumfries è un validissimo colpo (15 milioni), ma out Hakimi e Conte, rimpiazzato Eriksen con Calhanoglu. L' Inter, è inutile negarlo, rischiava di sprofondare, e per alleggerire la zattera è stato necessario privarsi dei gravosi 93 kilogrammi di un campione esiliato, Romelu Lukaku, trascinatore indiscusso di questa stagione nerazzurra. Il belga si accasa al Chelsea, ora la squadra di Tuchel entra tra le cinque migliori d'Europa: ovviamente PSG, Bayern Monaco, Manchester City e Liverpool insieme ai Blues. Il Manchester United o la Juventus tenteranno di sgraffignare la poltroncina ai Reds di Klopp, già feriti lo scorso anno.  

E poi sta apparendo quello che tutti chiamano il valzer delle punte, Johann Strauss spinge Dzeko da Simone Inzaghi, la Roma cerca, l'Atalanta guarda, Abraham attende, Zapata si sente osservato, Correa è un po' di tutti un po' di nessuno, Harry Kane è in crisi interiore. Pooof!

Esploderà tutto come una bolla di sapone.

E noi staremo a vedere.  

 

Damiano Fallerini