L'estate sta finendo, cantavano i Righeira, e con essa il calciomercato. Le attività di squadre, tecnici, procuratori e dirigenti sono in subbuglio. Il denaro che circola è tanto, ma come circola? In molti casi ben speso, in molti altri dei flop allucinanti. E si sa che c'è sempre il mercato di riparazione di gennaio, ma nel frattempo hai consumato tempo, soldi e punti in classifica. Sicuramente, azzeccare tutti gli acquisti è come pretendere di fare sempre centro al tiro con la pistola, ma qui le pistole sono puntate alla tempia. Ci sono in ballo soldi, reputazione, programmazioni e sponsor. La partecipazine ai campionati europei è esiziale. Quei cento milioni, tra benefit, incassi botteghino e premi UEFA, non si possono perdere senza avere un tracollo economico finanziario e tecnico. 

E qui si vede l'abilità di chi ha saputo programmare una campagna acquisti e vendite, proficua e non troppo dispendiosa, e chi invece naviga a vista con problemi di appesantimento delle rose, dove campeggiano ancora giocatori poco apprezzati, spesso demotivati, e con salari troppo onerosi, risultato di altre confuse contrattazioni, dove spesso il nome viene accostato maggiormente alle vere effettive utilità che può dare il calciatore, e delle pretese esagerate accordate ai procuratori. Nel caso della Juventus, si registra ancora il fattore negativo legato a Ronaldo. Contratto faraonico, al quale non hanno corrisposto i risultati ottenuti, piuttosto miseri. Poi la pandemìa, che ha ridotto enormemente incassi e mantenuto inalterate  le spese. E tutto questo ha obbligato la società a levarsi i gioielli che aveva nella cassaforte. Mi riferisco ai vari Spinazzola, Kulusevski, Bentancour, Dybala, Bernardeschi, Manczukicz, Emre Can ed altri, che oggi farebbero molto comodo. E tutte queste uscite non hanno neanche dato molto sollievo alle casse della società, visto il ricorso all'aumento di capitale di quattrocento milioni esercitato nell'anno. Ma la gestione degli esuberi è lacunosa. I giocatori che vengono additati al pubblico ludibrio, non possono mai giocare con serenità e contribuire adeguatamente al gioco di squadra e da qui ai risultati.
Secondo me, se un club vuole vendere un giocatore, deve prime metterlo in condizione di farsi apprezzare sulla piazza, farlo giocare e magari scoprire che poi non è così da "buttare". Si vedano Kulusevski e Bentancour, denigrati e insultati qui a Torino (alla faccia dei tifosi che vogliono vedere giocare i giovani) ed oggi protagonisti al Tottenham, in un campionato più difficile del nostro, a detta di tutti gli addetti ai lavori. Rabiot, ha doti fisiche non da poco, ed anche tecnicamente non è male, ma se viene sempre accostato ai "bidoni", non può che prendersi lo stipendio e mandare tutti a farsi benedire. Arthur è quel tipo di giocatore che farebbe molto comodo alla Juventus. Ha tocco di palla, possesso e dinamismo. Un giocatore atipico, che in alcuni casi è servito in partite spesso difficili, ma che con il suo innesto si sono raddrizzate. Certo che il brutto infortunio, dovuto all'entrataccia di Freuler (con arbitro e var conniventi) lo ha penalizzato per qualche tempo, ma uno che è stato titolare della selezione verdeoro, è un "brocco"? Magari diamogli qualche chance, cerchiamo di rivalutarlo, altrimenti gli altri i soldi che vuoi non te li danno, anzi ci giocano al ribasso! E questa confusione ha visto l'addio di Dybala, che oggi sarebbe servito a Genova, dove non c'è un trequartista o un fantasista in grado di innescare Vlahovic, dove a centrocampo nessuno si prende iniziative, prediligendo passaggi facili, e mai tentando di rompere gli schemi degli avversari. Le fasce, dove le "catene" non esistono, ed infatti gli altri allenatori, che non sono fessi, hanno individuato il modo per fare male alla Juventus, creando sempre la superiorità numerica negli attacchi sulle linee laterali, e bloccando le sortite spesso solitarie di Cuadrado, che non può cantare e portare  la croce al contempo.
In mezzo al campo, disordine totale, nessuno che marca, distanze tra i giocatori incomprensibili, poca intesa nei passaggi e ripeto, nessuna intraprendenza. I giocatori sono annichiliti dalla personalità ingombrante dell'allenatore, come prima erano sottomessi all'ingombrante personalità di CR7! In campo si va motivati, decisi e comunque sereni, perché è anche lecito sbagliare, come il Mister sbaglia formazione e preparazione, i giocatori possono sbagliare qualche giocata. Ma l'importante è ripartire, e non essere colpevolizzati e bocciati. 

Ma quel che manca a questa società è un manager che sappia veramente di calcio, che abbia una vera conoscenza di quello che è stare in campo e la visione di giovani interessanti che possono avere un impatto immediato nell'organico. Non si può guardare la partita e non accorgersi cosa manca in mezzo al campo, sulle fasce e come si sviluppa o si avviluppa il gioco. Il Milan ha Maldini, il Napoli non lo so, ma sa il fatto suo ed ha fatto una campagna acquisti azzeccata. La Lazio ha avuto Tare, e ha sfornato talenti, mentre a Torino i talenti si vendono, scoprendo solo dopo che erano tali. La programmazione è un dato essenziale. Per motivi diversi e tutti importanti. In primo luogo, la struttura tecnica, ovvero la stabilizzazione di un tasso tecnico che si può elevare o mantenere se eccellente. In seconda battuta, la possibilità di agire velocemente e bene sul mercato, con mosse precise, contatti ben avviati e nessuna sorpresa all'ultimo. Alla fine, i vantaggi finanziari ed economici, con la giusta valutazione delle spese e degli incassi che possono pesare o alleggerire il bilancio di una società. Spendere molto per giocatori che non hanno futuro è già un errore (vedi il caso Di Maria), come prendere Kean al posto di CR7, ed a quelle cifre, un altro  impasse, dovuto proprio alla fretta del momento ed alla scarsa conoscenza del soggetto in esame. Sono cose che mostrano una visione dilettantistica e poco attenta alle vere necessità di programmazione societaria e tecnica.
Mi auguro che la società svolti, richiamando protagonisti che sappiano come si agisce sul mercato, e magari qualche ex giocatore con la giusta sensibilità tecnica che tanto serve per questo mestiere.
Un saluto a tutti e fino alla fine... spero!