Complimenti a Cristiano Ronaldo per la splendida rovesciata all'Allianz Stadium e al Real Madrid per aver sbancato la tana della Juventus con un netto 0-3; un po' meno meriti al Barcellona, capace comunque di battere la Roma con un pesante 4-1 grazie soprattutto a due autogol dei giallorossi. Nessuno, o comunque in pochi, ha però applaudito Jurgen Klopp e il suo Liverpool.

I Reds, in un derby tutto inglese ai quarti di finale di UEFA Champions League, hanno giocato come meglio non potevano battendo il Manchester City di Pep Guardiola (tanto forte in campionato, meno in Europa) per 3-0, assicurandosi (quasi) la semifinale della più famosa competizione internazionale per club.

Tre gol con la media di uno ogni dieci minuti: prima Salah, poi Oxlade-Chamberlain e infine Mané. Tutto in 30', nella prima mezz'ora del primo tempo, dove il Manchester City non pensava di trovare pane per i suoi denti, rimanendo di stucco. Un po' come ha fatto Ederson, portiere dei Citizens, al siluro di Chamberlain: imprendibile, imparabile.

Prima, però, l'estremo difensore si è dovuto arrendere all'egiziano probabilmente più forte della storia, quale "Momo" Salah, che ha battuto il record di miglior debuttante in Premier League realizzando 36 reti al cospetto di quanto fece Fernando Torres nel 2007/08 con la maglia del Chelsea, con cui fece 33 gol.

Poi, il Liverpool la chiude con la rete del mingherlino Mané, sicuramente uno dei protagonisti del prossimo mondiale in Russia con il suo Senegal: prima che Salah mettesse in mezzo la palla che l'attaccante avrebbe preso di testa, Mané era pure inciampato. Lui si rialza, con caparbietà, e riesce a intrufolarsi in mezzo alla difesa avversaria, battendo ancora una volta Emerson.

Già il 14 gennaio scorso, le due inglesi si erano rese protagoniste con una splendida partita di campionato terminata 4-3 per i Reds. Adesso un altro risultato a sorpresa, un'altra vittoria. ma questo treno Champions, tuttavia, Guardiola non lo può perdere. Il rischio di un Paris Saint-Germain bis (troppi soldi spesi senza una vittoria in campo internazionale) è dietro l'angolo.

Per questo, i Citizens di Pep sperano in una rimonta (possibile): le inglesi hanno un calcio diverso, giocano a viso aperto qualsiasi partita, rinunciando spesso e volentieri alla fase difensiva. E poi, come conforto, c'è il precedente del 9 settembre 2017 di Manchester: finì 5-0 per il City, Mané fu espulso. Protagonisti Aguero, Gabriel Jesus e Sané. Gli ultimi due partiti titolari ieri sera, ma incapaci di lasciare il segno.

Merito di questa vittoria è anche di Jurgen Klopp, che dall'esperienza di Dortmund ha preso sulle spalle una squadra come il Liverpool che, negli ultimi anni, aveva deluso per i risultati ottenuti sia in Inghilterra che nelle competizioni europee. Nel 2016, i Reds hanno raggiunto la finale di Europa League (poi persa 1-2 contro il Siviglia) e adesso sono a un passo dalle semifinali di Champions. Risultati eccellenti con calciatori di alto livello, ma sicuramente inferiore alle forze di Real, Barcellona o Bayern Monaco (probabilmente le altre tre semifinaliste).

Sognare a Liverpool è lecito: anche perché la magia di Anfield ha colpito ancora, il City è caduto. Non è detto che lo faccia all'Etihad, ma Klopp, Salah e Co. sono vicinissimi all'impresa. Anzi, al coronamento di un sogno.