Un mese dopo l'infortunio contro il Liverpool torna in campo, sempre in Champions League, un certo Victor Osimhen.
Il momento magico del Napoli, in Serie A e in Europa, aveva fatto passare in secondo piano l'assenza nell'ultimo mese del Nigeriano, grazie anche alle prodezze dei suoi "co-titolari" (non chiamatele riserve altrimenti Spalletti chi lo sente) Raspadori e Simeone. Potrebbe essere però che Victor fosse comunque presente.

Il Napoli sta palesando una cattiveria (la famosa "cazzimma") e una voglia di vincere anche nelle partite in cui c'è da soffrire, vedi Milan, tipica del suo asso Africano. E'  come se Osimhen, visto dallo spogliatoio come principale riferimento tecnico offensivo dopo i pesanti addii estivi, avesse trasmesso il suo carattere e la sua "garra" ai compagni, sapientemente guidati su questa strada dal tecnico Spalletti.
Il risultato è una squadra feroce, cinica e vincente.

Il ritorno in campo di Victor contro l'Ajax è stato un tripudio al suo spirito combattivo, 40 minuti di guerra aperta alla ricerca spasmodica di un gol arrivato grazie al pressing forsennato alla difesa nel quale Osimhen è un maestro, palla rubata al difensore e messa in rete.
Gol strameritato per la ferocia e la voglia che ci ha messo questo ragazzo, la stessa che ha trasmesso ai suoi compagni di squadra e con i quali si rema tutti dalla stessa parte, come dimostra la concessione della battuta del rigore a Kvara.