Dopo l’arrivo di Ancelotti al Napoli, alzi la mano chi non si è posto la seguente domanda: è meglio Ancelotti o Sarri?
Certo, a livello di palmares non c’è partita, Carletto ha vinto praticamente ovunque abbia allenato ed è uno dei tre allenatori ad aver vinto tre volte la Champions League.

Sarri, invece, non ha ancora vinto nella sua carriera, ma il Napoli sotto la sua guida giocava il calcio migliore d’ Europa ed ha raggiunto risultati stupefacenti con i partenopei.

C’è da dire che Ancelotti ha avuto una grandissima carriera anche da calciatore, grazie alla quale ha iniziato al meglio quella da allenatore,  infatti ha avuto subito la possibilità di poter allenare la Reggiana in serie B nel 1995.
Sarri è iniziato prima ad allenare ( 1990 ), ma è partito dalla Seconda Categoria, si è fatto praticamente tutte le categorie esistenti in Italia e ha raggiunto la Serie B solamente nel 2005 al Pescara.
Sarri ha avuto una carriera sicuramente più difficile e una gavetta decisamente più lunga rispetto ad Ancelotti, il quale ha si vinto di più, ma ha allenato subito in categorie importanti e quasi sempre grandi squadre.

Se Sarri avesse avuto le stesse possibilità di Carletto, avrebbe vinto di più?
Difficile dirlo, probabilmente no, Ancelotti ha vinto tantissimo ed è uno dei più vincenti di sempre, ma vincere è sinonimo di migliore?
Forse no, vincere un campionato o una coppa dipende da molti fattori: la squadra, la società, l’ambiente, la fortuna e a volte non è solo questione di bravura. Tutti e due sono allenatori molto meticolosi, ma Sarri ha qualcosa in più sotto questo aspetto, il suo Napoli giocava un calcio spettacolare dove i giocatori si trovavano a memoria e addirittura Guardiola ha più volte ammesso di essere rimasto affascinato da quella squadra e dal suo modo di giocare.

Purtroppo per Sarri per vincere non basta giocare bene, servono anche gli interpreti giusti.
(Non si può vincere un Oscar senza bravi attori, giusto Aurelio?) 
D’altro canto, Ancelotti al Napoli sembra aver dato una vita nuova alla squadra, migliorando il lavoro fatto da Sarri con qualche piccola modifica. Ha coperto meglio il centrocampo con una linea a 4 e spostato Insigne più vicino alla porta in modo da permettere al napoletano di essere più lucido in fase di realizzazione. Risultato? Insigne che segna a raffica e un Napoli molto meglio bilanciato fase di non possesso.
Il lavoro di Ancelotti ha messo quindi davanti agli occhi di tutti i limiti di Sarri, il quale è sempre stato poco propenso al cambiamento e anche al turnover, cosa che invece Ancelotti sta fa facendo molto e con ottimi risultati, rilanciando giocatori che erano stati accantonati in passato e che adesso ripagano con delle buone prestazioni. 

In conclusione, sono due ottimi allenatori, amati dai giocatori e dalle piazze dove hanno allenato, ma uno è meglio dell'altro.
Anche se si ha una grande squadra non si vince per caso.
Sarri a livello di schemi e di gioco è inarrivabile, ma al tempo stesso viene limitato dai suoi stessi schemi e dalle sue testarde convinzioni.
Ancelotti invece è un vincente, uno che non si accotenta mai ( basti vedere la sua insoddisfazione dopo la partita con l’Empoli ) e pare aver dato una nuova luce a questo Napoli, che pare più cinico e cattivo rispetto agli anni passati e comincia a far paura anche alle grandi d’ Europa.

Ancelotti è meglio di Sarri, è più duttile, sfrutta la rosa a sua disposizione, ha una mentalità vincente e se vogliamo dirle tutte, è anche meno antipatico e con DeLaurentis è sicuramente ottima cosa.