Così il povero Cristiano Ronaldo si sarebbe "rotto" nel clou della stagione sua e della squadra da cui è stato ingaggiato...
Il vociare antitetico dei tifosi di parte e di tutti gli "anti", diametralmente  imbecilli (non so definire altrimenti il godimento per una sofferenza altrui), imperversa sulle pagine specializzate, attendendo notizie.

Non credo le avremo mai, se si parla di dati tecnici effettivi (e questo può anche essere giusto, umanamente ancor prima che per i dettati di Legge). 
Penso ne avremo sin troppe, di notizie, se si parla di eventuali gossip. La dirigenza juventina starà meditando con attenzione estrema sul da farsi.
La partita con l'Ajax è importante, ma non è che una tappa di una doppia sfida, e nemmeno l'ultima del torneo. Un ricupero affrettato potrebbe compromettere un futuro anche più "importante".
L'undici di Allegri è forte anche nella sua panchina, e, se pur priva dell'elemento più rappresentativo, la squadra non sarebbe certo condannata a priori. Non è, quindi, fuori luogo mantenere una certa serenità, nonostante tutto.

D'altra parte, come è  stato attribuito per affermazione al giocatore stesso, sono cose che capitano a chi gioca a calcio. L'aspetto meno convincente di tutta la questione resta, a mio avviso, la gestione stessa del sinistro per come viene affrontata, almeno a parole, dal giocatore stesso.
Ronaldo dice di conoscersi, Ronaldo dice di sapersi autogestire, Ronaldo afferma di essere sicuro addirittura della propria prognosi. 
Questo atteggiamento, con tutto il rispetto per la professionalità, per la capacità di preparazione e per la tenacia del ragazzo, è a mio avviso fuori luogo.
In primis, la società vanta un servizio sanitario di prim'ordine, che merita rispetto.
In secondo luogo, Ronaldo non risulta essere un Cyborg, e le regole degli "umani" devono valere anche per lui. 
Infine, se, come è del tutto verosimile, si tratta di un trauma distrattivo muscolo tendineo, i tempi di inquadramento e di terapia sono stati ampiamente codificati in Letteratura Medico Sportiva e seguono le regole stabilite dal Creatore.

Che Ronaldo scalpiti, lotti e combatta per poter fornire il proprio contributo fino in fondo alla sua squadra è atteggiamento che gli fa onore, ma lui è un calciatore, e non un tecnico della salute (men che meno, della propria).

Da sportivo, prima ancora che da juventino, mi auguro che la lesione flessoria che ha colpito il portoghese risulti strumentalmente ai minimi sindacali dei traumi distrattivi.
In un mondo, peraltro, in cui in ogni aspetto la confusione di ruolo sta vanificando ogni comportamento logico, mi auguro anche di più che Ronaldo si lasci curare correttamente, serenamente e con fiducia da chi ha l'onore e l'onere di farlo.

Nel caso di una errata autodiagnosi, infatti, non rimarrebbe che schierare centravanti il Medico Sociale, nella partita contro l'Ajax.