Calciomercato Lunedì 31 si è (finalmente) chiusa la campagna trasferimenti 2015/16. Ne approfitto per fare il punto della situazione in casa Juve. I bianconeri ripartono da una stagione super conclusa con il binomio scudetto coppa Italia e sfiorando il sogno Champions nella finale di Berlino contro il Barcellona stellare. Chiusa un'annata di livello così alto si presentava l'interrogativo: ciclo chiuso o squadra solo da ritoccare per continuare a vincere? L'esempio dell'Inter di 5 anni or sono era troppo fresco per poter essere ignorato. A scanso di equivoci peró due fattori hanno dato il LA alla più profonda rivoluzione dai tempi di Delneri. L'addio di Pirlo per l'approdo in MLS ed il ritorno a casa di Carlitos Tevez. Il rinnovamento ha inizio: via anche Ogbonna, giocatore fortemente voluto da Conte che vedeva in lui qualitá da top player purtroppo mai confermate. In entrata una raffica serrata di arrivi in poche settimane, ancora prima dell'inizio ufficiale del calciomercato: Dybala, Khedira, Mandzukic, Zaza e Neto. Poi attimo di riflessione. Ci sono due giocatori in rosa ambiti da mezza Europa. Si tratta ovviamente di Pogba e Vidal. Per il primo fioccano le offerte da 80 min in su. Ma la dirigenza Juventina pensa che il francese, che ha appena 21 anni, sia in grado di conservare ed anche aumentare la sua valutazione negli anni futuri. Lo stesso Paul non é cosí ansioso di cambiare maglia quest'anno, a ridosso degli Europei. Discorso diametralmente opposto per Vidal. Il cileno va per i 29 anni, viene da un'annata tribolata tra l'infortunio al ginocchio e le bravate notturne che si susseguono. Il suo apporto, rispetto agli sfolgoranti anni di Conte é molto ridimensionato. Arturo poi sente che la sua avventura in bianconero lo ha svuotato e se l'anno prima aveva represso la sua voglia di approdare a Manchester quest'anno non sembra intenzionato a restare. Complice un'ottima Copa America si rifà sotto un vecchio corteggiatore di Vidal, il Bayern Monaco, che mette sul tavolo 40 mln sonanti. L'offerta é congrua, la Juve decide di spingere a fondo il pedale del rinnovamento e il Guerriero approda in Germania. É convinta di riuscire a piazzare un colpo di livello per la trequarti, ruolo che Vidal aveva occupato con Allegri. Inizia la girandola di ipotesi. Alcune passano al ritmo di una al giorno sui media (Oscar, Isco, DeBruyne, Pastore, Ozil, Götze, Mikhitarian) alcune realistiche, altre meno. Di altre non si conoscono i nomi anche se qualcuno viene fuori a fine mercato (come quello di Hamsik). Il nome più quotato sembra quello di Draxler, talento tedesco di classe cristallina ma reduce da un'annata di fermo a causa di un brutto infortunio muscolare). E qui iniziano i problemi. Marotta ha forti dubbi sulla condizione fisica del giocatore e sulla adattabilitá al campionato italiano: la prima offerta é di 25 mln di cui peró solo 15 fissi, il resto legato a bonus sulle presenze. Lo Schalke rifiuta in modo piuttosto seccato: i rapporti tra le due societá si irrigidiscono e la trattativa va per le lunghe. La Juve é forte del fatto che Draxler ha dato la sua parola per il trasferimento e non vuole strapagare il giocatore. Ha paura che tutta la manfrina sui bonus nasconda il pericolo di un calciatore con problemi recidivi che possano dare luogo ad annate tipo quelle di Pepe o Romulo. Marotta si mette al riparo da sorprese con l'ingaggio di Cuadrado (che peró puro trequartista non é) ed attende lo sbloccarsi della situazione. Parallelamente quello che sembrava un puntello per la fascia sinistra diventa una prioritá. Il recupero di Asamoah va per le lunghe, si decide di investire sul terzino sinistro ed invece del pur bravo Siqueira ecco che per la cifra shock di 26 mln arriva Alex Sandro da tutti considerato uno dei migliori nel suo ruolo per i prossimi anni. Molti sono perplessi non tanto sulla bontá tecnica del giocatore quanto dell'investimento alto fatto per un giocatore prossimo alla scadenza. C'é inoltre il timore che le risorse investite per il brasiliano tolgano budget per l'acquisto che doveva, in teoria, essere la punta di diamante del mercato juventino. L'ultima settimana é storia recente: pur di liberarsi di un ingaggio pesantissimo la societá risolve il contratto di Llorente consentendone l'approdo (gratuito) al Siviglia. Non prima però di aver cercato di piazzare Zaza in vista di una possibile permanenza dello spagnolo. Cosa che difatto decreta anzitempo il possibile fallimento dell'esperienza juventina per il centravanti della nazionale. Altro colpo di scena: il talento francese Coman, da più parti indicato come un grande prospetto e schierato da Allegri le prime apparizioni ufficiali viene trasferito al Bayern con un prestito di 8 mln è obbligo di riscatto a 20. Operazione da quasi 30 min per un ragazzo di grande talento visto in campo col contagocce. Un'affarone per molti visto l'attuale spessore del giocatore. Un'errore marchiano per altri che pronosticano un futuro radioso per il francese (vista la valutazione raggiunta dal coetaneo e connazionale Martial passato al Man Utd per 50 cucuzze). Quindi il gran finale: il tergiversare dello Schalke non era dovuto alla formula di pagamento con bonus né tantomeno alla voglia del presidente di trattenere il giocatore. I tedeschi sanno benissimo dell'interesse del Wolfsburg per Julian e sanno che Kevin DeBruyne sta per salutare i lupi verdi per tornare in Premier a suon di milioni. Difatti, non appena li Man City ufficializza il trasferimento del belga, ecco che il Wolfsburg si fa sotto con un'offerta di 36 mln sull'unghia. E la promessa di Draxler alla Juve salta sotto i colpi di un'ingaggio da 5 min a stagione, oltre il tetto massimo degli ingaggio Juventini. E così Draxler si accasa al Wolfsburg e la Juve resta con le pive nel sacco. Dopo essersi guardata un pó intorno sceglie di andare su Hernanes e di infoltire la rosa con il promettente Lemina. Questa la cronistoria di questa estate. Come ho già avuto modo di scrivere in altri interventi la Juventus non vincerá il 5o scudetto consecutivo. Nonostante la partenza ad handicap sono convinto che la rosa sia di ottimo livello. Forse nel complesso persino più completa dello scorso anno. L'uscita di tre giocatori come Tevez, Pirlo e Vidal peró si fará sentire molto. Non tanto e non solo dal punto di vista tecnico. Dei tre, infatti, solo Tevez veniva da un'annata memorabile mentre Pirlo e Vidal erano in evidente flessione. Il peso piú intenso si sentirá come vuoto di carisma e come perdita di automatismi perfettamente oliati. O se vogliamo anche del passaggio mentale del gruppo dallo stato "Siamo i più forti" a "Siamo ancora i piú forti?". Forse la vicenda Tevez andava gestita meglio, cercando di far capire all'Apache che la sua presenza avrebbe reso molto meno traumatico il rinnovamento: però la sua volontá sembrava irremovibile. Certo è che Vadalá non sembra proprio il crack che gli argentini vorrebbero farci credere. La qualitá della rosa però é tale che secondo me dopo un primo periodo di assestamento la squadra ricomincerá a viaggiare di buon passo. Non so se sarà sufficiente per vincere lo scudetto. La statistica direbbe di no. Ma sicuramente la squadra non affronterá un buco di competitività. Sono arrivati giocatori che in diversi momenti e in altre squadre hanno rappresentato un quid positivo. Dybala a Palermo faceva la differenza, Cuadrado a Firenze lo stesso, Hernanes alla Lazio idem. Giocatori in grado di vincere le partite con un colpo. Bisognerá vedere se in maglia bianconera sapranno riproporre quei livelli o invece si assesteranno su standard inferiori (come successo a Cuadrado con Mou e ad Hernanes a Milano). Mi aspetto ottime cose da Khedira (che molti danno per bidone a causa dell'infortunio che ha fatto nascere la paura della "sola") e da Alex Sandro (certo per quel prezzo mi aspetto il clone di Roberto Carlos). Ho qualche dubbio su Zaza perché rischia di fare tanta panchina ed avrá pochissime possibilitá per farsi vedere. Qualche remora su Hernanes: se un giocatore con la sua classe ed il suo senso del gol arriva a trent'anni senza diventare un fuoriclasse ci deve essere un problema di tipo caratteriale che ne hanno frenato l'ascesa. Forse gli manca il piglio del leader perché altrimenti tecnicamente non si discute. L'altro dubbio è di ordine tattico ed è la chiave di volta di tutta la stagione: a mio avviso la bravura di Allegri sará quella di mettere nelle migliori condizioni di esprimere il proprio talento Dybala, Cuadrado ed Hernanes. Sono giocatori che se stimolati e se posti al centro di un progetto possono dare una marcia in piú a questa squadra. A mio avviso mai come quest'anno potrebbe essere valido l'utilizzo del 3-5-2 perchè finalmente abbiamo due esterni in grado di saltare l'uomo è crossare, cosa che gli anni scorsi è sempre mancato. Ed il ruolo ideale di Hernanes a mio avviso non è il trequartista ma il volante davanti alla difesa come faceva in Brasile. I gol non mancherebbero comunque visto che le sue realizzazioni sono spesso con tiri dalla lunga distanza. Un regista basso più simile a Pizarro che non a Pirlo ma comunque di qualità. Dubito che Allegri cambierà le sue convinzioni ma a mio avviso la formazione base sarebbe la seguente (tra parentesi i sostituti): Buffon (Neto) in porta, linea a tre con Bonucci, Barzagli e Chiellini (Caceres, Rugani), a centrocampo da destra Cuadrado, Marchisio, Hernanes, Pogba, Alex Sandro (Lichtsteiner, Pereyra, Khedira, Sturaro, Asamoah, Evra, Lemina, Padoin) Morata e Dybala (Mandzukic, Zaza). Non mi sembra inferiore alle altre compagini e può fare bene da subito una volta oliati i meccanismi. l'unico dubbio viene dall'Europa dove un inizio stentato nel giorno eliminatorio potrebbe compromettere il cammino verso i primi 8 posti. Mai come quest'anno sono curioso di vedere in campo la squadra che adesso come adesso è solo un grosso, costoso, cantiere.