In ogni matrimonio o relazione che si rispetti, arriva sempre quel momento in cui la routine sembra annebbiare le idee. Si inizia ad essere insoddisfatti di tutto, non si apprezza più ciò che di buono si ha, e iniziano i pensieri. La stessa cosa è successa tra la Signora e il suo fedele sposo Max. Dopo anni di relazione, tra vittorie (tante) e sconfitte (poche), tra soddisfazioni (tante) e dolori (pochi), si era arrivati a quel fatidico bivio in cui, o si trova una soluzione o altri stimoli, oppure può cadere il castello. Lo sposo Max captando i segnali aveva ipotizzato alla Signora di rivoluzionare un po’ la relazione per ritrovare un po’ di pepe e nuove mete, ma alla Signora questa idea non era piaciuto, e non gli aveva solleticato un nuovo interesse, e così decise dì provare nuove avventure con altri compagni. 
Il primo nuovo compagno è stato un uomo anziano e burbero ( Sarri) attratta più dall’idea dì cosa sarebbe potuto essere più che per un attrazione fatale, ma la cosa non funzionò per niente. Troppa differenza di mondi, due stili opposti che non si sono attratti, il burbero e la Signora non si sono mai amati, hanno convissuto a fatica un anno e poi, sempre la Signora, ha deciso di non proseguire una relazione del genere.
Ha virato per il “toy boy” (Pirlo). Un ragazzotto di bell’aspetto di stile, proveniente dallo stesso ambiente e che rappresentava in pieno il suo ideale, ma l’inesperienza e la giovane età non sono riuscite a far sussultare il cuore della Signora incontentabile, e così anche in questo caso, dopo solo un anno è stata chiusa la seconda esperienza.

E il buon Max?
Aveva accettato la fine della storia d’amore, con gli occhi rossi e con il suo stile ed educazione che sempre lo ha contraddistinto, insieme alla sua ironia. È rimasto in un angolo, a patire le pene d’amore, ma senza accettare le avance di altre pretendenti, né per dispetto, per rivalsa o vendetta. Forse dentro di lui sapeva o sperava che prima o poi la SUA Signora lo avrebbe rimpianto e richiamato a se. E così è stato, la Signora ha capito lo sbaglio, ha capito di avere bisogno di lui e che alla fine aveva ragione lui, ma che forse questi due anni sono serviti a tutti e due per capire che “certi amori fanno dei giri immensi, e poi ritornano”.

Ora è ufficiale, Massimiliano Allegri è (ancora) il nuovo allenatore della Juventus.
Termina così, dopo solo un anno e due trofei vinti, la prima esperienza di allenatore per Andrea Pirlo, che paga situazioni e responsabilità non soltanto sue, ma la Juventus nel bene e nel male è anche questa. A lui va il mio più grande in bocca al lupo per tutto perché si è dimostrato un serio professionista e ha dato tutto quello che poteva dare.
Ma la storia oggi dice che inizia l’era del Max 2.0
La Juventus tutta, dal presidente Agnelli al cugino John, unitamente sì sono mossi unilateralmente nella stessa direzione, prendendo la decisione di non rinnovare il contratto di Fabio Paratici, che paga gli errori grossolani degli ultimi due anni, e allo stesso tempo, convincono Allegri a riprendere il timone della squadra e lo fanno con determinazione, senza titubanze e mettendo sul piatto un contratto che va ben al di là di un semplice contratto da allenatore. 

9 MILIONI 
Questo è il compenso che percepirà Max, il più alto mai concesso nella storia del club sabaudo. 
4 ANNI 
La durata del contratto, che evidenzia come la società intenda fare di Allegri qualcosa di molto più ampio rispetto al ruolo classico dell’allenatore.
CARTA BIANCA 
Allegri avrà praticamente carta bianca e potere decisionale quasi assoluto. Dovrà relazionarsi direttamente e soltanto con l’amico Cherubini con il quale sì metterà a lavoro per costruire le basi della sua prima Juventus bis.
Massimiliano Allegri era stato contattato da Napoli prima, e aveva un po’ vacillato, poi molto seriamente dal Real Madrid che era tanto vicino, e alla fine anche dell’Inter, rimasto orfano del fuggitivo Conte. Tutte queste attenzioni hanno messo sull’allarme la Juventus che ha rotto gli indugi e facendo leva sulla corsia preferenziale, dettata dal rapporto personale tra Allegri e Agnelli mai incrinato nemmeno in questi due anni, e sul nuovo ruolo proposto. Max non ci ha pensato su, ha rinunciato ai dodici milioni promessi dal Real e ha accolto la mano tesa dalla Signora.
La Juventus non ha più voluto commettere l’errore di lasciare un professionista come Max libero di accasarsi da qualche altra parte a fare soltanto del bene, e soprattutto di rincorrere un qualcosa che non si può rincorrere e che non fa parte del nostro dna. 
Nel calcio attuale questa è una storia che racconta ancora di un calcio fatto anche (non solo) di cose diverse dai soldi e presunzioni orgogli. La Juventus ha sbagliato lo ha richiamato e lui ha accettato, questo va oltre lo sport.

COME SARÀ LA JUVE DI ALLEGRI??
Ora come ora è difficile da dire, tecnicamente e tatticamente lo conosciamo nel bene e nel male, ma la Juventus non rincorre più un qualcosa di astratto o filosofico, la Juventus è operaia pratica e vincente e Max dovrà riportare in primis quesì valori.
Max ha il carisma l’esperienza e, ora più che mai, un peso specifico e politico che chi sarà in squadra con lui dovrà sempre tenere in considerazione, altrimenti ci saranno nuovi sgabelli per tutti!!
C’è il nodo Ronaldo da risolvere, la questione Dybala.
Il primo sarà gestito con l’obiettivo di trovare una separazione “ consensuale” anche perché il portoghese era stato uno dei principali artefici dell’addio di Max, poi anche e soprattutto per una questione anagrafica e economica che non incontrano più i programmi societari. Su Dybala, invece, c’è la volontà da parte di Max di metterlo al centro della nuova Juventus con Chiesa e Kulusewsky. Ci sarà da spingere sul rinnovo da parte della società e magari chiedere anche al giocatore di scendere un po’ nelle pretese. Sì vedrà. 
Morata da valutare.
Tek ha un ottimo rapporto con Max e la situazione Donnarumma per il momento non è considerata una priorità. De Ligt sarà il perno della difesa, Chiellini rimarrà un’altro anno, da valutare Demiral. 
Il progetto di quattro anni suggerisce che Max sposerà l’obiettivo della linea verde chiesta dalla società. La sfida che Max cercava con nuovi stimoli e un ritrovato entusiasmo.
Si riparte nella ricerca di credibilità e dello spirito bianconero che in questi due anni è stato smarrito e che senza alcun dubbio è il centro della rinascita. L’attuale momento bianconero è l’ideale per Max per lavorare e plasmare nuovamente la Juventus che non è una squadra da rivoluzionare ma una squadra dà  ridisegnare secondo il proprio dna.
Bentornato a casa Max!!