Va premesso che in questo mondo capacità e merito sono importanti, ma lo è ancor di più, il "sapersi adattare". Un arbitro sarà sempre passibile di critica, ma quello che conta, è il pulpito da cui questa proviene! Quindi se sei tutto di un pezzo, coerente in ogni situazione, onesto, incorruttibile, senza contraddizioni e ripensamenti e non ti "adatti", difficilmente farai carriera, e proprio come nella vita, come direbbe Darwin, "ti estingui", o se preferisci, come direbbe Naomo ...."sei fuori!" A livello comportamentale questa forma di adattamento non è biasimevole perchè del tutto naturale, nel calcio viene chiamata "sudditanza psicologica" per combatterla ci vuole carattere, ed una forza d'animo che pochi hanno! I marpioni del calcio lo sanno bene, e sanno anche che basta poco per mettere "pressione"....a volte una frase, a volte un sussurro, altre un grido od un linciaggio mediatico, applicando il detto "colpiscine uno per educarne cento!" Lo stesso si può fare con un calciatore, un allenatore, un procuratore, un designatore, anche se non è alle dirette dipendenze, in maniera di pilotare le cose ed indirizzarle per i propri scopi. Nessuno si offenda perchè nel calcio come nella vita, ci sono i marpioni, gli onestoni ed i poveri cristi! Negli anni passati questo modo di agire era arrivato al parossismo; partito con piccole furbizie, stratagemmi, favori ecc., tollerabili inizialmente perchè insiti nelle trattative e nell'indole umana, era cresciuto e si era concimato, estendendosi e svluppandosi come un cancro, al punto che per "vincere" tutto era stato provato, in maniera più o meno lecita, farmaci, doping finanziario, spese folli, corruzione, passaporti falsi. I conseguenti effetti collaterali furono devastanti: ...infiltrazioni malavitose (cocaina, toto nero, riciclaggio, calcioscommesse), drammi e lutti (SLA, infarti sul campo, incidenti stradali mortali misteriosi). I marpioni, ben sapendo che anche un piccolissimo episodio poteva trasformare un risultato, costituirono una "cupola", con amici, affiliati, amici degli amici e quaquaraquà. Tutto era sapientemente pilotato in modo di favorire, in campo, sul mercato, in federazione e sui media alcune squadre ed indebolirne altre. Le vittorie, le sconfitte, proprie, degli avversari diretti, delle piccole, tutto era controllato e programmato scientificamente, ogni tassello, era deciso e studiato a tavolino. Intendiamoci le partite erano vere, i calciatori si impegnavano al massimo per vincere, ma l'avversario, pur se dominato potevava batterti con un unico tiro in porta, e qui allora che entravano in gioco loro, i marpioni!! Lo scopo ultimo non era determinare il risultato per la gloria sportiva, ma per gli enormi ritorni economici. Chi aspirava solamente alla prima, non aveva scampo, anzi veniva dileggiato e tacciato di incompetenza; la penosa scelta di "adattarsi" per non vedere i propri sforzi sportivi ed economici naufragare, fù la diretta conseguenza. Senza scomodare monetine, palline calde, turoni, juliani, fighi, carini e cannavari:......emblematici sono gli occhi di un brav'uomo, come mister Gigi Simoni, in una memorabile intervista, dopo aver subito l'ennesima ingiustizia. Poi scoppiò "Piedi puliti" o "Calciopoli" come preferite, sappiamo come è finita, ma nell'Inter e nella Juve ci sono vari ordini di idee. Alla Juve che all'inizio molto dignitosmente, ammise le sue colpe, ora si applicano tecniche di negazionismo storico, i moderati minimizzano, i più talebani si fanno un vanto della triade! All'Inter c'è chi sta con Moratti e vede lo scudetto del 2006 come un'indennizzo, chi non lo sente proprio ma se lo tiene stretto per sfregio ai rivali, pochi, in verità, con onestà intellettuale riconoscono.....vero che l'Inter ha subito più torti di tutte, ma vero anche che non è l'unica e che i suoi comportamenti poco chiari, messi in atto con le attenuanti del caso ( legittima difesa), hanno danneggiato altre squadre neutrali e quindi, per rispetto di queste ultime la rinuncia allo scudetto risarcitorio o cartonato (diverebbe non assegnato) sarebbe un bel gesto e la Juventus di oggi, che stravince con merito, dovrebbe apprezzarlo, smettendo per sempre di piagnucolare "tutti colpevoli, nessun colpevole"! (Sappiamo tutti che le colpe ci sono, in diverse misure ma ci sono, c'era chi spadroneggiava, chi si adattava per sopravvivere e chi subiva e basta!). Così non ci sarebbero più motivi di risentimento, sapendo che chi ha sbagliato ha pagato,....che "onestoni" non ne esistono e che chi ha cercato di resistere, emulando i marpioni ed "adattandosi", non è stato premiato! Ma per favore niente risarcimenti e niente negazionismi! .....Amen, amen dico tibi: Quod scimus loquimur et quod vidimus testamur; et testimonium nostrum non accipitis! (Giovanni 3:11)