Nella vita si può dire tutto e il contrario di tutto, ma credo sia giusto ribellarsi a quelle dichiarazioni che fanno a pugni col buon gusto e offendono l'intelligenza altrui.

Partiamo da Marotta, che si è vantato di aver vinto Scudetto e Coppa Italia anche nell'era del VAR. Ora, io capisco che, come disse Umberto Agnelli (guarda caso...), conta solo quello che c'è scritto nell'albo d'oro. Capisco pure che ci si senta su di giri nell'avere la sensazione piacevole che la sfuriata di Buffon contro il povero arbitro Oliver abbia messo in soggezione la classe arbitrale italiana. Capisco che ci si senta come Giulio Cesare che torna trionfante dalle Gallie. Capisco tutto, ma l'affermazione di Marotta avrebbe avuto un senso se il VAR fosse stato causa di decisioni contrarie alla Juventus, Invece, nella fase decisiva della stagione, questo strumento tecnologico (che personalmente non amo)  è stato usato in maniera impropria da Orsato contro l'Inter a favore dei bianconeri e poi non è stato usato in maniera inspiegabile da Damato per annullare un gol della Juventus contro il Milan.

L'affermazione di Marotta suona, in altri termini, come un non sequitur ovvero come una proposizione del tipo "Eravamo 200 contro 1 e, nonostante tutto, abbiamo vinto". Un'assurdità evidente, a meno di non volerla considerare come un poco elegante sberleffo a chi, cornuto e mazziato, ha dovuto subire. Mi sa tanto che è buona la seconda.

Buffon, dal canto suo, mi ha dato l'impressione di interpretare la scena madre del ritiro con la commozione di chi è rinfrancato dalla maggiore sensibilità degli arbitri italiani rispetto a quelli stranieri. Insomma, il toccante finale non è mancato.

E tuttavia Mirabelli ha fatto peggio dei suddetti, sparando una bordata della cui enormità non credo si sia reso conto. Ha dichiarato che i tifosi milanisti devono dimenticare il Milan vincente di una volta... 1... 2... 3...

Eh no scusi, Mirabelli, ma (e la rima è del tutto involontaria) Lei ci sta pigliando per i classici fondelli. Provi a diventare direttore sportivo di Real o Barcellona, per esempio. Poi dica ai tifosi che devono dimenticare il passato e seguire un profilo umile. Riesce a immaginare dove la fanno arrivare?

Lei Mirabelli ha avuto un budget importante (interamente a leva, cioè a debito, ma importante) e il Milan dopo un anno non è ancora matematicamente sicuro di centrare lo stesso piazzamento dell'anno scorso: il 6° posto. Quindi, per decenza e rispetto, non tanto verso Zardoronz quanto verso gli altri tifosi, osservi un pudico silenzio.

Mi viene già freddo quando leggo qua e là che la dirigenza del Milan conta di ricavare ben 150 milioni dalle cessioni, perché debba sentire pure che devo dimenticare i fasti del passato. Li dimentichi Lei, Mirabelli. Io no!

E a proposito di ricavi dalle cessioni... una di queste dovrebbe riguardare Donnarumma, il portiere goleador. Sì goleador, perché il pareggio dell'Atalanta lo ha siglato lui. Lunedì avevo scritto una pagina al calor bianco su Gigio, ma poi ho buttato via tutto, perché non me la sono sentita di infierire. Eppure, dopo aver guardato 20 volte il gol dei bergamaschi, ancora mi chiedo come sia stato possibile che Donnarumma, respinta la palla fuori con la mano destra, l'abbia smanacciata dentro con la sinistra.  E credo che l'unica spiegazione sia che Donnarumma era già con la testa negli spogliatoi, dopo aver staccato la spina. Questo non lo assolve, anzi aggrava la sua posizione.

In conclusione mi domando e dico: ma siamo proprio sicuri che il Milan trovi il classico pollo che scuce una cifra importante per un portiere così?