Da sabato sera Marotta è un appetibile dirigente sportivo che è libero, più o meno, di trovarsi un'altra sistemazione, un'altra sfida. 

È particolarmente interessante come un dirigente sportivo che mentre era in forza alla Juve veniva apostrofato come "provinciale" arrogante, incapace di vendere i giocatori, e che per alcuni quest'estate avrebbe, addirittura, preso una lezione da Leonardo, all'improvviso sia diventato l'oggetto dei desideri di mezza Italia, che sognano un futuro alla Juve-bis per la propria squadra.

Se il calcio fosse matematica, sarebbe anche semplice, ma purtroppo, o per fortuna non è così. 

Quanti casi abbiamo visto di giocatori che in una squadra, in una città in una società facevano sfracelli, salvo poi perdersi malamente in altre situazioni? Anche allenatori, che in una società avevano fatto bene o male, rovesciare tutto in un'altra situazione? Lippi credo sia il caso più clamoroso. L'allenatore toscano che con la Juve aveva vinto tutto in Italia e in Europa, una volta arrivato alla corte dell'Inter ha finito con un deludente e mesto addio. Se passiamo ai dirigenti, come non ricordare Adriano Galliani, grande AD del Milan stellare dell'era Berlusconi che insieme hanno conquistato il mondo, fino a quando Galliani ha avuto l'appoggio e la presenza fissa di Berlusconi, ma appena il presidente ha mollato la presa lo stesso AD è caduto in una involuzione che lo ha portato, addirittura, a vedersi offendere e a chiedere le proprie dimissioni dai tifosi che fino a poco prima lo acclamavano?

Nel calcio tutto funziona al meglio se c'è grande passione, organizzazione a partire dal presidente fino all'ultimo magazziniere.

Da tifoso Juventino non posso non portare grande riconoscenza e rispetto per Marotta, qualsiasi altra squadra andrà a dirigere, e so che farà bene perché Beppe è prima di tutto un grande uomo. Ma sappiamo che alla Juve è stato messo nelle condizioni ideali per poter lavorare, con alle spalle un presidente visionario e ambizioso come Andrea Agnelli, una società dove tutto segue una linea lavorativa ben precisa, fatta di programmi lungimiranti e dove c'è pieno rispetto dei ruoli. Marotta alla Juve ha svolto un lavoro impeccabile, ma non dimentichiamo chi aveva alle spalle e che le direttive e gli obiettivi sono sempre arrivati dall'alto. Da un presidente che aveva le idee chiare e che ha messo a disposizione una struttura societaria stabile a partire dallo stadio e tutto il resto.

Ora, chi prenderà Marotta saprà garantire tutto questo per pretendere in cambio tutto quello che Marotta è riuscito a dare alla Juve? 

Buona fortuna per tutto Beppe!!