E' stato l'uomo chiave dell'inizio del riscatto della Juventus dopo la catastrofe Calciopoli. Che non ha seminato distruzione, ma è servita, dove ha potuto, a mettere diversi puntini sulle canoniche 'i'.

Di lui, Marotta, si parla come quel dirigente che ovunque si rechi, porta successo. Così è stato con il Venezia, portato in A, così è stato con la Samp portata ai preliminari di Champions, così è stato per 8 anni alla Juve, per aprire la sua carriera bianconera con l'arrivo di Pirlo e concluderla con quello di CR7. Mica bazzecole. Poi, è finita come è finita. In pieno stile Juve. Dopo otto anni di gran lavoro ed aver reso grande quella società e squadra, o meglio aver contribuito in tal senso, arriva il ben servito. Tanti saluti e buona fortuna.

Non si sa se in tutto ciò vi siano anche dei riflessi per la questione tifosi e biglietti, tante le perplessità. Tante le cose che ancora oggi meritano di essere chiarite. A partire dai dubbi lanciati dall'inchiesta di Report che hanno riguardato anche Marotta per la cessione di biglietti ad alcuni personaggi con cui era meglio non avere rapporti.
Si attende ancora oggi di avere chiarezza da Marotta sul punto. Ma l'unica cosa certa è che se Marotta vuole dare a sua volta il ben servito ai bianconeri ha una sola destinazione possibile. I rivali di sempre. L'Inter.
Difficile che all'Inter possa fare male, visto che la sua è stata una carriera enorme. Fino ad oggi. E forse potrà essere l'uomo chiave che nei prossimi anni a venire renderà possibile il ritorno di Milano nel calcio che conta come si deve, con la giusta dignità e giusto onore.

Ma gli interisti non dimenticano le sue dichiarazioni contro i nerazzurri del passato. Marotta ha sempre difeso i bianconeri, il suo datore di lavoro e si è comportato di conseguenza.
Tanti i malumori per gli interisti, ma Marotta ha l'occasione per farsi perdonare e nei migliori dei modi. Rendendo l'Inter vincente.