Non so quando, no so dove, non so come, ma so che alla fine c'è stato un errore. Non so il perchè sia successo, eppure me lo chiedo spesso.
Molte volte penso alle sgroppate, alle reti in rovesciate, alla potenza fisica e alla cattiveria, di quel gol a prima sera.
Non so quando e il perchè, ma questa Juventus ti allontana da Re.
Già quell'uomo che in campo adatto a tutto, ad un certo punto sembra un rottame distrutto.
Non un minuto, non un sussulto, resta a guardare senza più gusto.
Di pagine di vittoria c'ha coperto la storia,
adesso è esiliato con un contratto dorato.

Forse parte, forse resta, a me sembra la stessa minestra,
di quell'uomo venuto da Slavonski Brod,
e trasformatosi in James Bond.

Un attaccante di tutto rispetto,
quando lo spagnolo (Morata) se n'è andato senza rispetto.
Quel gigante croato con forza fisica da vendere,
e che l'anima s'è dovuto difendere.

Dal 2015 al 2019 tutti gli volevano rifare le suole,
ma nessuno si permetteva, perché la sua anima era bianco e nera.
Adesso è messo in un cassone, come reperto come scarpone.

Un tecnico (Sarri) che non lo calcola neanche,
lo lascia adagiato tra la panchina e le verande.
Quelle gambe vogliono correre ancora,
altro che riposarsi e aspettare l'ora.

Si attende sempre uno squillo,
"Mario sei pronto? Stai tranquillo".
Ma da quella bocca (Sarri) non esce nulla,
anzi, solo voce straziante e urla.

Quel nome che tutto il mondo gli invidia,
adesso è divenuta solo calamita,
che la società in tutto e per tutto,
non sa a chi appiccicare addosso,
per togliere quella maglia di dosso.


Forse campioni di rispetto come lui se ne vedono di rado,
in questo mondo malato solo di protagonismo,
non so voi come la pensiate,
ma per me Mandzukic è come deve essere il professionismo.