31 ottobre 2021. Allo Stadio Olimpico di Roma va in scena il turno valido per la undicesima giornata di Serie A, Roma-Milan. Viene designato come direttore di gara il signor Maresca della sezione di Napoli, alla sua 88esima presenza nella massima serie italiana; al VAR Mazzoleni. La partita si conclude con il risultato di 1-2 per la squadra di Pioli, che con 10 vittorie su 11 partite continua la sua corsa scudetto a pari punti con il Napoli di Spalletti in vetta alla classifica, confermando un gran gioco e una gran forma fisica.

Nella notte di Halloween però di cose horror se ne sono viste fin troppe. Arbitrare una partita del genere non è mai facile, ma è solo da scontri di questo livello che si può capire quanto un arbitro sia in grado di gestire ogni tipo di difficoltà, e Maresca, anche in questo caso, si è confermato non essere all'altezza di una sfida del genere. Non è il primo caso in cui l'arbitro napoletano è al centro di discussioni e proteste: se lo ricorderanno bene i tifosi dell'Inter e il suo ex allenatore Antonio Conte, che l'anno scorso, dopo essere stato espulso dall'arbitro durante Udinese-Inter, si rivolse subito a lui dicendo con tono aggressivo "Maresca, sei sempre tu Maresca, sempre tu”, siparietto divertente diventato subito virale. Gli stessi tifosi milanisti ricorderanno un episodio legato a Maresca molto discusso: l’espulsione per “proteste” di Zlatan Ibrahimovic in quel Parma-Milan 1-3 giocatosi il 21 aprile 2021. Lo Svedese, nonostante non avesse rivolto alcuna offesa o parola irriguardosa all’arbitro, come confermato dalle immagini e dagli audio presi dal campo, venne espulso, lasciando il Milan in 10.

Gli episodi di ieri sera si aggiungono senza dubbio alla lunga lista di errori di valutazione commessi dall’arbitro campano. Gli episodi in questione sono due: al minuto 54, sul risultato di 0-1: dopo un contrasto tra Ibañez e Ibrahimovic, viene concesso un rigore molto dubbio per il Milan. Mazzoleni al VAR richiama Maresca ma il direttore gara campano non torna indietro sui suoi passi e conferma la decisione iniziale. Il secondo episodio si ha al minuto 96, sul risultato di 1-2: il difensore rossonero Kjaer con un intervento scomposto colpisce Pellegrini, ma l’arbitro, ritenendo che non ci siano stati contatti, fa giocare; episodio quasi identico a quello avvenuto solo due settimane fa a San Siro, in occasione di Inter-Juventus, dove invece viene concesso un rigore alla Juventus dopo un intervento di Dumfries nei confronti del terzino bianconero Alex Sandro.

Questi episodi hanno fatto discutere e continueranno a far discutere anche nelle prossime ore. Lo stesso Rocchi, ex arbitro, dirigente arbitrale italiano e designatore arbitrale per i campionati di Serie A e Serie B, ha dichiarato di essere del tutto insoddisfatto di come l’arbitro campano abbia condotto la partita. Ad essere incriminati sono principalmente i due episodi avvenuti in aerea di rigore, l’atteggiamento mostrato in campo e la gestione dei cartellini, troppi ed eccessivi. Tutti questi episodi costeranno almeno un turno di stop per Maresca e condizionerrano le conseguenti designazioni.

A prescindere degli episodi arbitrali su cui si può discutere all’infinito, dopo la partita di ieri tutti i tifosi di calcio come me vanno verso la certezza di una considerazione: ad oggi, l’arbitraggio italiano non ha alcuna regola e fondamenta. È brutto da dire, ma la situazione è questa. Nonostante tutti gli strumenti e i mezzi che abbiamo per analizzare in tempo reale la partita e che ci permetterebbero di prendere sempre la decisione corretta, ci ritroviamo sempre qui, a dover parlare di errori arbitrali. Negli altri top campionati europei non funziona così; una volta che finisce la partita diventa un capitolo chiuso, non ci si mette lì a dover analizzare gli errori arbitrali. Il regolamento da applicare è uno ed è lo stesso per tutti gli arbitri. In Italia pare non sia così invece: ogni domenica ci rendiamo conto di quanto ogni singolo arbitro interpreti a proprio piacimento il regolamento, quando al contrario il metodo di giudizio da applicare dovrebbe essere sempre e solo uno. Questa è la più grande falla presente nell’arbitraggio italiano e la Lega Serie A non può permetterselo.
Qualcosa deve cambiare, al più presto.