Ogni anno c’è un giocatore nelle piccole piazze che si distingue dagli altri. L’anno scorso è stata la volta di Ciccio Caputo, chiamato a ripercorrere le orme dei suoi antenati come cyborg Hubner, Igor Protti che diventò capocannoniere nonostante la retrocessione del suo Bari o Stefan Schowch che esordi in serie A alle soglie dei trent’anni. La stagione in corso invece ha messo in luce un centrocampista: Marco Mancosu.

La carriera
Il trentaduenne nato a Cagliari, si era già affacciato nella massima serie agli inizi della sua carriera proprio con la maglia del Casteddu. Esordisce nel 2007 al Del Duca di Ascoli appena diciottenne nei rossoblù guidati da Giampaolo, segna subito alla sua prima apparizione. Da lì in poi inizia un girovagare per l’Italia: Benevento e Casertana tra gli altri fino ad arrivare nel 2016 in Salento nella terza divisione. Mezz’ala di qualità o trequartista, ha come idolo Kakà, può essere schierato anche da falso nove, bravo negli inserimenti e nei calci piazzati (rigorista della squadra) che lo portano spesso a rete. Vita tranquilla la sua, alle feste in discoteca preferisce gli amici del bar. Alla casa in centro e tra i negozi, il silenzio di un quartiere più periferico. In campo però, prende sempre il centro della scena. Maglia numero 8 capitano dei giallorossi con 129 presenze e 40 goal, grazie allo spirito di sacrificio, professionalità e dedizione che mostra ogni qual volta che viene chiamato in causa. Ha preso per mano il Lecce targato Fabio Liverani ed insieme hanno fatto il triplo salto dalla C alla A.

La famiglia
Se Marco secondo di tre figli è il più noto dei Mancosu, il calcio nella sua famiglia scorre dentro le vene. Il papà Mimmo è stato un discreto centrocampista a livello amatoriale. Marcello il più piccolo dopo un passato con Gubbio e Catanzaro, ha militato come ala destra nel Sestri Levante in serie D, per poi concentrarsi su altro. Matteo il maggiore è una seconda punta abile nei movimenti e negli inserimenti che gioca nella Virtus Entella, dopo un esperienza nel Montreal al fianco di Didier Drogba. La favola del centrocampista del Ogliastra era già scritta nei suoi geni. Ad oggi ha sempre dichiarato: “Cagliari è come una mamma Lecce è mia moglie” e per il momento le voci di mercato non prevedono amanti.

A caccia del Primato
Domenica prossima 02 agosto giornata particolare per Marco Mancosu. Il suo Lecce ha bisogno dei tre punti contro il Parma e sperare che il Genoa non vinca con il Verona per restare in serie A, mentre lui è a caccia di un record tutto personale. Con i suoi 14 goal è a solo due reti a superare Raul Garcia del Atletico Bilbao fermo a 15, per diventare il centrocampista più prolifico d’Europa nella stagione 2019/20. Dietro di lui ci sono giocatori dal calibro di De Bruyne, Havertz, Vidal e Reus. A simboleggiare l’impegno di un ragazzo che butta il cuore oltre l’ostacolo ogni qual volta che lo vede protagonista nel rettangolo verde.