Nell'assemblea dei soci svoltasi ieri a Casa Milan, in un sabato che passerà alla storia del club e dove sono state approvate tutte le delibere proposte dal fondo americano Elliot, nuovo proprietario della società, l'immagine di Marco Fassone ex A.d del Milan è uscita davvero danneggiata. Spieghiamone le ragioni.

In primis il fondo americano è rimasto davvero sconcertato dal meschino auto rinnovo contrattuale (fino al 2021) con relativo aumento di stipendio deciso a suo favore dal dirigente rossonero, ben conscio di essere prossimo ad un licenziamento che fa parte del cosiddetto "spoils system" (cambiare i vertici della precedente proprietà societaria) americano spesso attuato in ogni società imprenditoriale soggetta alle volontà dei soci. Dietro la facciata di persona integerrima ed onesta, trasparente, sempre espressa dal nostro Fassone, evidentemente deve esserci in realtà una personalità comunque legata ai propri interessi personali.

Secondo fatto contestato dai dirigenti rappresentanti gli americani a Fassone è stato quello di aver gonfiato cifre e previsioni di sviluppo economico per quanto riguarda gli accordi commerciali intercorsi dal Milan nel teoricamente super redditizio mercato cinese; un'accusa non da poco che si aggiunge alla precedente, degna davvero dei peggiori esponenti della finanza mondiale odierna, tristemente nota alle cronache per la capacità di annebbiare la realtà ai risparmiatori che credono in investimenti e possibilità di guadagno all'insegna di fantomatici ritorni a  proprio favore.

Accuse pesanti, di scorrettezze gestionali sia del club che della propria figura professionale; state certi che la faccenda avrà seguiti legali visto che in ballo ci sono svariati milioni di euro.

Sinceramente i tifosi sono rimasti davvero spiazzati dall'intera vicenda; Fassone è stato spesso rassicurante sul futuro ed i conti del club rimanendo uno dei pochi, se non l'unico personaggio della vecchia gestione, a mettere voce e faccia dinanzi a televisioni e taccuini.

La fine che farà domani Massimiliano Mirabelli (sarà sollevato dal suo incarico di direttore sportivo), è sicuramente dovuta anche alla ben nota vicinanza del dirigente calabrese proprio con Fassone, con il quale ha spesso condiviso strategie e dichiarazioni.

Incredibile pensare che soltanto un anno fa il direttore generale era l'uomo dell'estate, al centro di grandiose trattative di mercato che lo proiettavano quasi ogni giorno sulle prime pagine di giornali e social; riuscì a coniare anche il famoso detto "passiamo alle cose formali" che mandò in visibilio milioni e milioni di tifosi rossoneri un po' ovunque nel mondo.

Caro Fassone, che brutto finale ti sei apparecchiato! Sarà difficile ora rivederti nel sistema calcio se queste accuse nei tuoi confronti saranno confermate e se soprattutto, così come sembra, provate.

E' proprio vero, nel calcio di oggi fidarsi di chi rappresenta i colori del tuo club è bene, ma non fidarsi sarebbe meglio!