Forse molti in quegli anni e soprattutto oggi ancora si domandano "Ma perché Maradona disse no alla Juventus, per andare al Napoli?". Forse per me che sono cresciuto all'ombra del campione argentino, essendo un ragazzino al tempo, può essere passato inosservato, ma nel corso degli anni, leggendo e documentandomi sul Pibe de Oro, mi sono imbattuto spesso nel domandarmi, come avesse potuto rifiutare quella Juventus per accettare il Napoli, non riuscendo a darmi una risposta. Poi scopro tramite Josè Altafini il motivo per cui non accettò la Juventus preferendogli il Napoli. L'ex stella della Juventus, che in bianconero vinse anche un Pallone d'Oro avrebbe raccontato in modo privato, il perché Diego Armando Maradona non avesse accettato la Juventus. Curiosi? Andiamo per ordine per poi arrivare al perché.

 

Diego Armando Maradona nasce a Lanùs il 30 ottobre del 1960, la sua passione è il calcio fin da subito, anche se nasce in una famiglia umilissima. Inizia a dare i suoi primi calci nella squadra del Papà, Estrella Roja. Diego fin da bambino è ammirato da tutti, riesce a fare con il pallone cose che nessuno della sua età riesce a fare, ma soprattutto ha una tecnica fuori dal normale. All'età di 10 anni entra nelle giovanili dell'Argentinos Junior, squadra acerrima nemica proprio dell'Estrella Roja, in sei anni brucia tutte le tappe, tanto da esordire nella massima serie a 16 anni. Nel 1981 passa al Boca Juniors, squadra che tifa il papà da sempre, lo fa per lui, ma soprattutto perché il Boca è la squadra che lo ha sempre ammaliato, vedere quello stadio stracolmo e quei colori, e quella passione che il papà gli ha trasmesso fin da bambino. Maradona resta solo una stagione, perché arriva la grandissima opportunità, chiamata Barcelona, che crede nel talento argentino appena ventunenne. La classe di Diego esce fuori, anche se a sprazzi, il campioncino argentino sembra poter fare la storia del club, ma cominciano quasi da subito i primi problemi, sotto il profilo infortuni e una epatite virale che lo tennero fuori per quasi tre mesi. Maradona conquistò i suoi primi titoli nel club catalano, la Coppa Del Re e Coppa di Lega. La stagione 1983-1984 con Luis Menotti in panchina, Maradona esplode in modo definitivo, ma la sua gioia durerà molto poco, infatti nella gara di campionato Barcellona e Athletic Bilbao, mentre la partita era sul 4-0 a favore del Barça, Maradona subì un infortunio per un fallo del difensore dell'Athletic Andoni Goikoetxea Olaskoaga. La caviglia di Maradona si spezzò in tre punti diversi. "Quel fallo fù la mia croce", disse Goikoetxea in una intervista molti anni dopo. Maradona torna in campo nel 1984, tornando nel breve tempo un giocatore importante, anche se alla fine in blaugrana non vincerà più nulla, visto che la Supercoppa Spagnola vinta in quella stagione, lui non la giocò perché sotto infortunio. Poi le sfuriate contro Goikoetxea nel ritorno di Atletich Bilbao-Barcelona, dove ad una nuova entrata, andata a vuoto per fortuna, a fine gara partì una rissa con i due a iniziare il tutto, con l'argentino a partire per primo contro lo spagnolo. Maradona fu costretto a chiedere scusa a Re Juan Carlos per l'accaduto. A fine stagione il Barcelona decise di metterlo sul mercato...

Ed ecco che siamo arrivati al momento in cui Diego Armando Maradona si trovò davanti all'offerta della Juventus e perché decise di dire no.

Pier Paolo Marino Ds dell'Avellino nel 1984, aveva preso dal Napoli Ramon Dìaz, che sembrava sul viale del tramonto. Quando un bel giorno, ebbe un incontro con Ricardo Fujica, intermediario argentino, che gli parlò di un Maradona che era sul mercato, e che c'era la possibilità di portarlo in Italia, ma non nel suo Avellino. Marino, prese la palla e telefonò a Giampiero Boniperti, allora Presidente onorario della Juventus con il quale il suo Avellino aveva un ottimo rapporto, ma gli rispose che avevano già pensato a Maradona, ma che non lo ritenevano, per la testa, un giocatore da Juventus. Lo stesso Marino, poi contattò Paolo Mantovani presidente della Sampdoria, ma anche quest'ultimo disse di no all'arrivo dell'argentino in maglia blucerchiata, anche perché disse, che già faceva molta fatica a tenere Vialli e Mancini, quindi non avrebbe fatto un altro investimento di quella portata.

Dopo le due offerte declinate, Marino parlando con l'intermediario argentino Ricardo Fujica, alla fine disse "Ho la squadra per Maradona. Perché non chiediamo al Napoli se è interessato?".  Nel frattempo Marino contattò Juliano (ds del Napoli) proprio per offrirgli la possibilità, tanto che Juliano gli rispose "Il direttore sportivo della Fiorentina Tito Corsi era venuto qui a discutere una comproprietà, mi ha chiesto anche lui del nostro straniero (Ramon Dìaz) e io gli ho detto che stavo definendo Sócrates. E lui sai che ha fatto? Ha preso un aereo da Napoli, è volato in Brasile e me lo ha fregato. Io stavo per fare questo colpo e ora non so più che fare…». Marino però gli svelò quel che voleva dirgli "Guarda Anto',ti devo di’ ’na cosa: ti avevo parlato dell’amichevole col Barcellona, no? Be’, ho saputo che Maradona è in rotta con la società e si può comprare. Secondo me, se riesci a portare Maradona a Napoli tu fai il colpo del secolo. Tra l’altro io ho qui Fujca che è amico di Cysterpiller, il manager di Diego. Lui ha ottime entrature al Barcellona e se vi incontrate sicuramente ne esce qualcosa di buono.» Lui rimase per qualche secondo in silenzio. Poi mi chiese di mandargli Fujca la sera stessa a Napoli. Il Napoli prese Diego Armando Maradona, per 13 miliardi di Lire.

Ecco quindi che andiamo a scoprire, come Maradona rifiutò la Juventus. In una intervista all'Espresso nel 2016, rivelò il no alla Juventus, quando si trovava in maglia Napoli. Ecco la parte dove rivela l'accaduto;

"Agnelli mi offrì un assegno in bianco, ma ho sempre detto no alla Juve"L’avvocato Agnelli mi corteggiava come potrebbe fare un innamorato con una donna. Mi chiamava continuamente, promettendo cifre pazzesche. Mi disse che aveva offerto 100 miliardi di lire a Ferlaino e di mettere io la cifra sul mio assegno. Gli risposi che non avrei mai potuto fare questo affronto ai napoletani, perché io mi sentivo uno di loro. Non avrei mai potuto indossare in Italia altra maglia, se non quella del Napoli".“

Molti dicevano che Maradona non sarebbe mai andato alla Juventus perché la odiava, altri dicevano che la Fiat in quel momento aveva troppe persone in cassa integrazione, e non avrebbe potuto fare un affronto simile a chi aveva perso il lavoro, meno male che Maradona alla fine ha messo la parola fine su questo dilemma lungo più di 30 anni.