Erano ben altre le aspettative sulla nazionale albiceleste alla vigilia di Russia 2018.
L'Argentina vicecampione del mondo è a un passo da una eliminazione che sarebbe clamorosa e impronosticabile, almeno per molti. Non è ormai un mistero che anche la nazionale sudamericana, così come la nostra, stia attraversando uno dei periodi più bui della sua gloriosa storia. È lecito chiedersi quali siano le cause di questa involuzione, un lento declino che è iniziato dopo il secondo posto nel mondiale brasiliano. Un punto in due gare (contro Islanda e Croazia) non può ovviamente non mettere il ct Sampaoli sul banco degli imputati. La sua confusione è sotto gli occhi del mondo intero, le sue convocazioni discutibili pure ma di certo non si può attribuire il 100% delle colpe solo al ct. I veri problemi dell'Argentina hanno il nome di Maradona e soprattutto di Messi.
È una considerazione che può sembrare paradossale in un primo momento, Messi e Maradona sono simboli di passato, presente e futuro dell'albiceleste, non ci sono dubbi, ma è inaccettabile che debbano essere loro a mettere bocca su tutto.
Semplicemente non gli spetta, Maradona influisce considerevolmente sull'ambiente, le sue "frecciate" persistenti non fanno altro che confondere e persino innervosire il ct di turno. Giocatore enorme ma pessimo allenatore. Ha fallito nel 2010 nel mondiale in Sudafrica e nonostante ciò ancora mette bocca sulle decisioni che solo al ct possono spettare, dovrebbe avere la decenza e soprattutto l'intelligenza di tacere quando è necessario. Si limiti a sostenere la sua Argentina.

Chi non sostiene come dovrebbe la propria nazionale è invece Leo Messi, uno dei più grandi del calcio moderno. Un simbolo ma evidentemente non un gran trascinatore. Non è difficile capire che Messi è il motore della squadra,il crocevia di ogni azione offensiva (e non solo come abbiamo visto contro la Croazia). Un motore che si sta ingolfando. Un campione del suo calibro dovrebbe essere un esempio e non un ostacolo, sarebbe stato meglio se avesse davvero lasciato come dichiarò durante la faticosa fase di qualificazione al mondiale. Proprio un mondiale che sembra compromesso. L'Argentina può ancora sperare nel passaggio del turno, ma sarà necessario che non abbia più le ali tarpate.