Giovedì 23 Marzo 2023 si è aperta la fase di qualificazione degli Azzurri di Roberto Mancini valida per un posto ad Euro2024  che andrà in scena in Germania il prossimo annoL'inizio non è stato dei migliori, poiché l'Italia ha fallito il primo match casalingo disputato allo Stadio Diego Armando Maradona perdendo per 2 a 1 contro l'Inghilterra di Gareth Southgate. Quest'ultimo ottiene così la rivincita della pesante sconfitta subita nel 2021, contro gli uomini di Mancini, che di fatto costò, ai tre leoni, la perdita del titolo della scorsa edizione dei campionati Europei.   

Analisi della partita: l'Italia, tra le mille polemiche, per le mancate convocazioni di alcuni volti, ritenuti innesti importanti per una nazionale alla ricerca del riscatto dopo l'ennesima delusione arrecata ai tifosi italiani per la mancata qualificazione ai Mondiali in Qatar, scende in campo con il modulo 4-3-3. Figurano nel rettangolo di gioco  Lorenzo Pellegrini in un ruolo atipico, il debutto in nazionale di Mateo Retegui come punta centrale, mentre alcuni giocatori tra cui Tonali, Gnonto e Politano vengono inizialmente messi in panchina e fatti entrare nel secondo tempo. Al tredicesimo minuto del primo tempo va a segno il centrocampista del West Ham Declan Rice che porta in vantaggio l'Inghilterra. Successivamente, per un tocco di mano di Di Lorenzo in area di rigore, viene assegnato un calcio di rigore ai danni degli Azzurri che viene realizzato da Kane, che non solo chiude a doppia mandata il risultato, ma diventa il marcatore più forte della storia della nazionale inglese con 54 gol superando la leggenda Rooney.
Alla ripresa è sicuramente un' Italia più propositiva, di fatto al cinquantaseiesimo trova il primo gol Retegui, su assist di Pellegrini, che inaugura la sua esperienza in Italia nel miglior modo possibile. Mancini sprona i suoi, fa qualche cambio, ma non basta, l'Italia è costretta a cedere ai londinesi.

Doveva essere l'inaugurazione di un percorso di riscatto, di rinascita, con  nuove maglie e sponsor, sembrava che un nuovo ciclo potesse iniziare.
È evidente che nella nazionale azzurra, nell'ingranaggio di quell'Italia che non perdeva mai, che l'11 Luglio 2021 alzava al cielo la coppa Europea nella magica notte di Wembley, qualcosa si è rotto.
Che sia la fine del ciclo Mancini la causa di questi continui insuccessi Azzurri? Sicuramente sarà un tecnico che verrà ricordato tra i migliori, un allenatore che ha dato molto spazio ai giovani, che è stato capace di riformare un gruppo dopo la débâcle per la mancata qualificazione ai Mondiali in Russia del 2018. Ma è sempre più evidente che l'avventura del tecnico marchigiano sembra non regalare più sorrisi. Dopo Qatar 2022 sono molte le nazionali che hanno cambiato gestione tecnica, tra queste figurano la Spagna, il Belgio e il Brasile.
Per quanto si possa essere pazienti ed ottimisti è di fondamentale importanza, per le squadre di calcio che sono come degli ecosistemi in cui c'è bisogno di sintonia e di cooperazione affinché si possa mantenere l'equilibrio tattico utile  per aspirare al successo, capire che per evitare ennesime delusioni di una squadra storicamente blasonata come l'Italia c'è bisogno di una nuova gestione

In questi giorni suonano sempre più forte le sirene brasiliane per Carlo Ancelotti, ed è inevitabile, visto l'ennesimo insuccesso dell'Italia avvenuto lo scorso giovedì sera, fare un pensiero proprio sulla sua figura.
Perché mandare un uomo, un patrimonio calcistico come Carletto all'estero, quando nella sua patria potrebbe essere l'uomo chiave della rinascita azzurra?

Maracanã? Carlé... Resta Qua!