Eh già, forse a questo calcio italiano manca qualcosa che salta all'occhio un po' a tutti: Sergenti di ferro. Sì, due ci sono, e siamo certi che ne servirebbero molti di più. Come sappiamo, a Napoli sia Maurizio Sarri che Carlo Ancelotti hanno avuto il pugno duro, soprattutto con un giocatore in particolare: Lorenzo Insigne.
Forse il fantasista napoletano - in calo perenne negli ultimi due anni - crede di essere un Dio sceso in terra, e quindi con la protezione del popolo napoletano, si sente di dire e fare ciò che vuole, ma se con gli allenatori passati poteva fare e dire ciò che voleva, sia con Sarri che con Ancelotti per lui è finita la pacchia, e pian piano stiamo vedendo sempre più sostituzioni del piccolo scugnizzo con una continuità disarmante, già è sempre il primo ad essere richiamato dalla panchina, e stizzito come sempre ha sempre qualcosa da dire, invece di stare zitto e rispondere sul campo con giocate che mancano da almeno una stagione.

Detto questo c'è anche un altro sergente di ferro, anzi, diciamo quello che incute più timore, e parliamo di: Sinisa Mihajlovic.
Il serbo non ha bisogno di presentazioni, è un duro che uscito dalla scuola di tecnici di Vujadin Boskov,quindi testa bassa e pedalare, senza mai lamentarsi. La 'nostra' Serie A avrebbe bisogno più di allenatori che non lasciano passare nulla sotto i loro occhi, anzi...
Quest'anno è tornato Antonio Conte, anch'esso molto tosto, anche se difficilmente - come Sarri - lascia fuori i fuoriclasse, quelli che ti potrebbero cambiare le partite in una giocata, anche se questi potrebbero sbagliare e fare errori grossolani, non se la sentono di metterli fuori. Basta ricordare quando Cristiano Ronaldo quest'estate ha ripreso Maurizio Sarri per la sostituzione in amichevole, da quel momento Sarri ha sempre chiesto a Cristiano se voleva uscire dal campo, senza azzardare mai una sostituzione senza chiedere al campione portoghese, ma come sappiamo quando ci sono questo tipo di giocatore e la società ci ha speso tanto, alla fine gli si perdona anche la peggiore delle cose, quindi: Un vaffa, un'arrabiatura, una confronto acceso.
Forse soltanto un tecnico non aveva paura di nessuno in Italia e lo ha dimostrato: Fabio Capello. Il tecnico friulano è entrato nella storia, con quel gesto che molti tifosi juventini non si sarebbero mai aspettati e che li ha portati ha recriminare contro il tecnico di Pieris. Già quel Alex Del Piero capitano e giocatore incontrastato in quella Juventus, con Capello faceva la panchina, al suo posto in campo c'era David Trezeguet insostituibile, e al posto del capitano, Zlatan Ibrahimavic.
Nel biennio di Capello conclusosi con la retrocessione e la revoca dei due scudetti vinti dal friulano, Alex Del Piero ha sofferto e non poco quelle tante panchine, eppure avrebbe potuto fare la voce grossa per quello che aveva fatto fino a quel momento, ma rimase in silenzio accettando ogni scelta del tecnico.
Fabio Capello ad oggi è il tecnico più ostile che ha allenato in Italia, ma bisogna anche dargli la medaglia d'oro per quel che ha fatto con le squadre italiane, visto che dove è andato ha vinto: Milan, Real Madrid, Roma, Juventus.
Quindi come dire, meglio un tecnico duro e scontroso che può portare all'esclusione dei migliori, ma se questo porta giovamento allora che benvengano certi tipi di tecnici.