"Bisogna avere rispetto per chi ha dato tanto al Milan, e Gigio non ci ha mai mancato di rispetto. Le strade si dividono, non posso che auguragli il meglio". Con la classe che lo ha sempre contraddistinto da giocatore, Paolo Maldini è riuscito ad uscire vincitore da una situazione nella quale aveva solo da perdere. Non era facile contro il re dei procuratori, ma la vittoria ottenuta sotto il punto di vista morale, quanto quello d’immagine per la Società a cui è sempre rimasto fedele, sembra obiettivamente lampante. Bene. Ora però, secondo i più, il Milan si ritrova con un patrimonio ridotto dalla partenza di Donnarumma da svincolato e qualche euro in meno da spendere sul mercato in quanto già speso per il nuovo acquisto Mike Maignan. Se dal punto di vista tecnico i tifosi hanno infatti rimandato al campo il giudizio sul cambio della guardia a difesa della porta rossonera, è dal punto di vista economico che sono arrivate le maggiori critiche all’attuale Direttore Tecnico del Milan. Critiche prive di fondamento numerico.

Il passaggio di Donnarumma al PSG ha reso più o meno identificabili le cifre che il Milan avrebbe dovuto sostenere per tenersi il portiere nativo di Castellammare di Stabia, mentre il costo dell’operazione che ha portato Maignan al Milan già si conosceva da tempo. È sufficiente confrontare gli effetti a bilancio che la Società otterrà a seguito degli ultimi avvenimenti, con quelli che avrebbe riscontrato tenendosi Donnarumma. Il Milan avrebbe dovuto garantire a Gianluigi Donnarumma un rinnovo pari a circa 10 milioni di euro netti - tale dovrebbe essere l’importo che il portiere riceverà all’ombra della Tour Eiffel - che determina un importo di circa 18,3 milioni di euro di ingaggio lordo. Per quanto riguarda Maignan, stando agli importi riportati dalla stampa, il costo del cartellino è pari a 13 milioni di euro da ammortizzare sulla base di un contratto quinquennale a 2,8 milioni di euro netti. Se queste cifre dovessero venire confermate, il costo per il Milan nella prossima stagione sarebbe pari a 2,6 milioni di quota ammortamento e, considerando gli sgravi fiscali previsti dal Decreto Crescita, a 3,7 milioni di euro lordi di stipendio. In totale, dunque, il peso sui conti a bilancio del club sarebbe pari a circa 6,3 milioni di euro. Riassumendo: 18,3 di Gigio contro i 6,3 di Magic Mike, 12 milioni di euro in meno all’anno sul conto economico, oltre ad eventuali commissioni richieste dal suo procuratore.

Caro Gigio, vai pure a baciare un’altra maglia. Così come farà Hakan Calhanoglu, che dal primo luglio potrà vestire la maglia dei cugini nerazzurri. Il Milan potrebbe invece sopperire alla sua mancanza con l’acquisto di Mattia Zaccagni. Vediamo allora cosa ci dicono in questo caso i numeri. Calhanoglu percepirà dall’Inter un importo netto di 5 milioni di euro, andando a pesare sulle casse nerazzurre per 9,1 milioni di euro all’anno. L’acquisto di Zaccagni, invece, dovrebbe pesare sulle casse rossonere per circa 6,7 milioni, dato dalla somma di 3 milioni di euro di quota ammortamento e 3,7 milioni di euro lordi di ingaggio. Altri 2,4 milioni di euro risparmiati per ogni esercizio sociale. A conti fatti parliamo di quasi 15 milioni di euro all’anno che il Milan può reinvestire per trovare giocatori che meritino, tecnicamente e moralmente, di vestire i colori rossoneri.

Il campo ci dirà se Maldini e il resto della Dirigenza stiano o meno riuscendo a costruire una rosa competitiva. Intanto, fuori dal campo, è stata intrapresa una via che ogni tifoso - di Calcio e non solo del Milan - dovrebbe apprezzare e sostenere.