E' appena finita la finale di Champions. Di solito a questo punto chi scrive articoli pubblica le pagelle o la cronaca relative alla partita. Ma io preferisco andare oltre alle papere di Karius e le prodezze di Bale. Vorrei parlare di un giocatore che ha giocato, dal mio punto di vista, la sua migliore partita della stagione: Sadio Manè. Dopo la sfortunatissima uscita di Salah dal campo di gioco e, soprattutto, dopo l'errore clamoroso del portiere tedesco, il Liverpool aveva perso fiducia e sicurezza e sembrava che avesse già mollato. A quel punto, Sadio ha preso in mano le redini dei Reds e ha fatto di tutto per rimettere in sesto la sua squadra. Ha cominciato a prendere iniziative, era il primo ad inserirsi, a costruire azioni partendo lui stesso dal basso... E, dopo un po', ha ottenuto quel che voleva. Solo 4 minuti dopo essere andato in svantaggio, è proprio Manè a ridare buona parte delle speranze perdute al Liverpool. Purtroppo un Eurogoal di Bale, un Karius in versione "topo Gigio strabico" (spero che nessuno si offenda) e la presenza di un Firmino a dir poco trasparente hanno reso vani i tentativi del Liverpool di rientrare veramente in partita, ma rimane la grande prestazione dell'esterno d'attacco senegalese. Ma, evidentemente, è così che doveva andare. Il Fato lo aveva deciso.

Questa partita è, insieme all'ultimo quarto d'ora di gara di Liverpool-Roma e altre, l'ennesima dimostrazione che Salah è il polo centrale della squadra di Klopp. Quando esce lui è come se la squadra tenda a mettere in mostra le proprie debolezze, dando la possibilità agli avversari di neutralizzare ogni reparto e di rendersi molto pericolosa. Una squadra con questa caratteristica, purtroppo, non è né da finale di Champions, né in grado di battere il Real Madrid. Bisogna che Klopp trovi una rimedio per cementare questa unica faglia della sua squadra, o facendo un buon mercato quest'estate o cercando si migliorare la fase difensiva. Perché, come ci insegna la storia, non solo calcistica, c'è una soluzione ad ogni problema.