La Nazionale dopo il trionfo del 2006 ha avuto un crollo verticale alla voce "talento e competitività". I nostri giovani sono tutti un po' simili l'uno all'altro, piedi educati, buonissimi fondamentali, ma niente di più.

In un precedente articolo ho cercato di dare la mia spiegazione (ad esempio i metodi di allenamento e la perdita della "cultura del campetto" dove sviluppi quella fantasia che la scuola calcio non dà) e le mie soluzioni a questo stato di cose per cui non mi ripeto, tuttavia mi limito a rimarcare l'importanza della presenza di squadre B (Under 23) in serie C, scelta che ad oggi solo la solita Juve ha operato: in questo modo i 35 enni che cercano di terminare la carriera in C finiranno per fare spazio ai giovani e questi ultimi matureranno prima confrontandosi coi grandi e misurandosi nel professionismo. 

Ne gioverà tutto il movimento calcistico.
Andando sul tecnico in senso stretto, secondo me la Nazionale dovrebbe dotarsi della difesa a 3. Una difesa che non amo personalmente ma che in molti casi è necessaria.

Non c'è un reparto solido, non abbiamo quindi un'identità e per giunta l'Italia nelle competizioni che contano, per tradizione, deve sigillare la porta se vuole ottenere qualcosa di buono.
Con la difesa a tre invece avremmo una spina dorsale, un blocco certo.

Vi spiego la mia idea di calcio riservata alla nazionale.
Posto e considerato che ci sono anche altri giocatori giovani interessanti (es. Diawara del Napoli) da valutare, al momento dovessi guidare la Nazionale in un torneo importante mi affiderei a qualcuno abbastanza esperto.
L'idea di utilizzare questo biennio per puntare solo sulle nuove leve (escludendo quindi perfino Chiellini!) non mi dispiacerebbe tuttavia la FIGC ha scelto un'altra strada (non se la sentono di rischiare l'ennesima esclusione).

Vengo alla formazione: Perin è il più forte da anni nelle statistiche del nostro campionato ma finché non gioca nel suo club con una certa continuità passi l'incostante Donnarumma.
Davanti a lui Bonucci, Chiellini Caldara (due giocatori forti nel contrasto al fianco del difensore tecnico).
Dirimpetto alla difesa Jorginho è l'unico regista di una certa esperienza e completerebbe con Verratti e Gagliardini mezzali (il primo per la qualità, il secondo per l'altezza) la linea mediana centrale a 3. Ai lati di costoro Florenzi e Bonaventura (a mio avviso irrinunciabile).
Lo scrivente completerebbe la squadra con Bernardeschi vertice alto del rombo formato con i 3 centrali di centrocampo e con Balotelli attaccante. 
Chiaramente questo 3511 può far circolare velocemente la palla e non solo grazie al regista di Sarri e al centrocampista del PSG Verratti: in fase di possesso il modulo assume i contorni di un 3133 (o 3151), in fase di non possesso invece si trasforma in un solido 532/541. Al contrario dei consueti 532 non si perde tempo nella transizione positiva operata nella propria metà campo e questo grazie alle soluzioni presto elencate.

1) La costruzione prevede un primo rombo Bonucci, Caldara, Chiellini, Jorginho per uscire dal pressing alto (anche Gagliardini può abbassarsi alla bisogna) con opzione lancio lungo verso Bernardeschi. Bonaventura e Florenzi possono essere (anche entrambi) molto alti, pronti a rendersi pericolosi ricevendo anche di prima dal trequartista juventino (gioco di posizione versione Conte quando pressato).
La scarsa capacità di Jorginho sul lancio lungo è compensata dalla presenza Bonucci, una soluzione in più nell'arco di Mancini

2) Un'altra soluzione è giocare la palla solo a terra per vie centrali passando dal rombo basso Bonucci, Caldara, Chiellini, Jorginho al rombo alto (secondo rombo) Jorginho, Gagliardini, Verratti, Bernardeschi appoggiandosi all'occorrenza ai lati (manovra più elaborata) con i terzini che stanno un po' più bassi. I due terzini inoltre si possono interscambiare con Verratti e Gagliardini quando la squadra sale per non dare punti di riferimento, infatti i giocatori devono muoversi senza palla e cercare di stare tra le linee per riceverla (un po' alla Guardiola ma senza esagerazioni, in nazionale non c'è tempo per perfezionismi).

3) Si può anche giocare la palla in quest'ultimo modo tenendo però comunque alto uno (o addirittura due) dei laterali cercando maggiormente la profondità. Chiaramente in un sistema di gioco che voglia essere vincente, nel caso si debba segnare, sono indispensabili pressing di squadra alto (mentre va sostenuto appena sopra la metà campo in condizioni di gestione della partita), immediata aggressione del portatore di palla in caso di transizione negativa, movimenti senza palla e qualche schema a memoria. I tornei prevedono 6, 7 partite i giocatori possono sostenere questo tipo di sforzo.

Le ripartenze inoltre devono essere rapide: chi operasse un lancio improvviso verso gli "avanti" deve disporre di almeno tre direzioni, tre scelte: destra, sinistra, centrale (possiamo ad esempio immaginare un lancio di Jorginho per Florenzi, Verratti e Balotelli lanciati verso la porta avversaria). 

In conclusione: Perin- Caldara Bonucci Chiellini - Jorginho - Florenzi Gagliardini Verratti Bonaventura - Bernardeschi - Balotelli.

Che ne dite?
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