Cristiano Ronaldo non accetta la mediocrità e questo è un dato di fatto se si considera la sua continua fame di successi e la sua maniacalità nel lavoro. Come potrebbe allora accettare di giocare in una squadra che occupa la settima posizione in campionato? Semplice, non può.
Ecco le ragioni dello sfogo di CR7, che ha manifestato tutte le sue perplessità nell'intervista a Sky Sports Uk.
La leggenda portoghese, che aveva deciso di lasciare la Juventus per accettare la proposta del Manchester United e tornare a Old Trafford, ha mandato un messaggio severo e coinciso al suo club: "Non voglio stare qui per giocarmi il quinto, sesto o settimo posto. Sono qui per provare a vincere, per competere. Non accetto che nella nostra mentalità non ci sia l'obiettivo di essere nelle prime tre di Premier League".
 
Ronaldo, che finora ha realizzato 8 gol in Premier (16 presenze) e 6 in Champions (in cinque partite, con passaggio del turno), dimostra ancora una volta di avere la mentalità da vincente e soprattutto di non accontentarsi mai. Il portoghese si allena e lavora sodo per essere il numero uno e se qualcuno è meglio di lui nell'altra squadra, gli deve dimostrare di essere il top. Non ha problemi a esternare tutta la sua delusione per un club che non è quello vincente che sperava di guidare a nuovi trionfi. I Red Devils infatti, barcollano in Premier e fanno fatica anche in Champions.
La squadra, d'altronde, si trova in una fase di transizione: ha cambiato già tre allenatori nel corso di questa stagione, l'ultimo dei quali è stato accolto nei mesi scorsi. Stiamo parlando del tedesco ex Lipsia, Ralf Rangnick su cui CR7 non si è dispensato dal manifestare il suo giudizio e analizzare il suo operato.  
Se da una parte ha ammesso di aver notato dei miglioramenti dopo il suo arrivo: "Da quando è arrivato qualche settimana fa, ha già cambiato molte cose e ci siamo già migliorati su certi aspetti", dall'altra ha lanciato una piccola stoccata: "Avere un allenatore ad interim può incidere sull'attitudine di alcuni calciatori. Perché è noto che chi dà istruzioni non sarà al comando per molto tempo. Un allenatore deve invece sentirsi sicuro nella sua posizione. Altrimenti non è nella situazione ideale per avere autorità sui giocatori e chiedere rispetto. Rangnick non è stato manager per tanto tempo. E non ha mai guidato un top club. Ora deve adattarsi alla grandezza del Manchester United".
Inoltre, in una parte dell'intervista lascia intendere di conoscere personalmente la giusta ricetta per risollevare le sorti del club, ma che non spetterebbe a lui dare certe strategie: "Abbiamo le capacità per cambiare le cose, non so di preciso come perché non sono il presidente né l'allenatore, so cosa si può fare, ma credo non sia corretto da parte mia dirlo".
 
Non si tratta dell’unico sfogo in carriera di Cristiano Ronaldo. È accaduto anche nel periodo alla Juventus, nel febbraio 2021, dopo l’eliminazione agli ottavi di Champions contro il Porto. Anche per questo ci si domanda se queste uscite non stiano preparando un altro addio clamoroso al termine della stagione.
Le indiscrezioni già aleggiano nell'aria e la nuova destinazione potrebbe essere la rivale Barcellona. Del resto, Jorge Mendes, il potente rappresentante di Ronaldo ha da sempre rapporti col Barça e il quotidiano spagnolo Sport rivela che: "Mendes è pronto a mettere il nome di Cristiano sul tavolo. Cristiano, con un contratto con il Manchester fino al 2023, ha dimostrato ancora una volta in questa stagione che il suo rapporto con il gol è splendido e continua ad essere uno dei migliori marcatori europei".
Ad avvalorare ulteriormente la tesi, un altro quotidiano sportivo, As , che conferma come il Barcellona potrebbe prendere in considerazione la trattativa, lavorando sull'ingaggio di Ronaldo.