Ieri pomeriggio la Juve ha vinto per 3 a 1 in casa della Dea di Gasperini, e a soffermarsi su questo titolo verrebbe quasi da dire che in realtà non ci sia stata storia. In realtà la partita racconta tutt'altro se si pensa che al 75 esimo l'Atalanta era in vantaggio per uno a zero, e la Juventus era in difficoltà. La Juve aveva iniziato anche bene la partita, tenendo la squadra orobica chiusa nella sua metà campo con un pressing alto e un buon palleggio. Poi pian piano gli uomini di Gasperini hanno iniziato a macinare gioco e creare non poche difficoltà sulla destra bianconera, dove il buon Cuadrado è sempre stato in netta difficoltà nel tenere le scorribande del Papu & Co. Proprio da una di queste azioni sulla sinistra bergamasca è nata l'azione del rigore concesso dall'arbitro Rocchi per fallo di mano di Kedira, fallo abbastanza dubbio, che lo stesso Gasperini ha descritto come "dubbio che se me lo avessero fischiato contro mi sarei arrabbiato", ma che comunque Barrow ha calciato sulla traversa. A proposito, gara orrenda quella di Kedira.
L'Atalanta non si scompone e continua il suo gioco, le azioni miglior partono dalla sinistra e ci vuole un ottimo De Ligt, che in un paio di occasioni ci mette più di una pezza, a proposito, grande partita dell'olandese, la migliore della stagione. La Juve non punge, Bernardeschi è inguardabile, non ne azzecca una che sia una, Pjanic sbaglia anche gli appoggi più semplice, Kedira non pervenuto, Bentancour fa il compitino. Lì davanti Pipita e la Joya si muovono bene, sembrano in palla, ma poco supportati dal resto. Bernardeschi esce per infortunio ed entra Ramsey ma non cambia più l'antifona.
Dietro a parte le difficoltà di Cuadrado, Bonucci, De Ligt e De Sciglio fanno una buona partita soprattutto quella di De Ligt. La Dea comunque passa in vantaggio grazie ad una bella azione di Barrow che, marcato molto allegramente in area, mette un bel cross sul secondo palo dove Gosens insacca di testa per l'uno a zero orobico più che meritato.
Entra Costa per dare una scossa alla Juve, ma l'Atalanta sembra controllare bene la partita, ma al 75 esimo, con un'azione molto fortunosa, Higuain, dopo un rimpallo, si trova un pallone decente tra i piedi, e non ci pensa due volte e lo scaraventa in porta per un insperato pareggio. Come spesso accade nel calcio, l'episodio cambia le dinamiche della partita, la Juve ritrova speranza insperate, l'Atalanta si spegne.
La Juve ora ci crede, e dopo un rimpallo a centrocampo dove Cuadrado in scivolata tocca il pallone con la mano, nel proseguo dell'azione, lo stesso colombiano mette una bella palla tesa e filtrante in area, che trova un Higuain smarcato che al volo insacca per il due a uno. I giocatori bergamaschi protestano con l'arbitro Rocchi per l'episodio del fallo di mano precedente di Cuadrado, poi la palla era passata comunque ai bergamaschi e successivamente persa, è iniziata praticamente tutta un'altra azione. Il tocco di mano comunque c'è stato. La Juve, comunque si ritrova quasi senza accorgersi in vantaggio in una partita che sembrava ormai persa.
Alla fine arriva anche il sigillo di Dybala che conclude un'ottima azione personale e mette il timbro su un'ottima prestazione. La Juve vince in un campo difficile contro una realtà come quella dell'Atalanta, tre punti pesanti, insperati, ma sicuramente c'è poco da stare sereni. Il gioco latita, a parte qualche piccolo fraseggio, non c'è molta differenza ancora rispetto alla scorsa stagione.

La squadra grosso modo è la stessa, e le idee dell'allenatore non possono bastare per cambiare in pochi mesi. C'è da dire che che i risultati non mancano e questo non è un dettaglio da poco conto, se si pensa che nessuno e ripeto NESSUNO, avrebbe mai pensato ad una continuità di risultati così anche con Sarri. A luglio nessuno avrebbe mai pensato di vedere oggi una Juve con 11 vittorie e due pareggi in campionato, con la miglior difesa, e prima in girone Champions e già qualificata con due giornate di anticipo, e unica squadra ancora imbattuta in Europa. Il gioco latita, è vero non si può negare, in Europa questa Juve non può avere velleità di successo, ma i numeri sono mostruosi dopo otto anni.

La Juve si dimostra maledetta, anche in una situazione dove ormai le sensazioni la danno per sconfitta, ne esce addirittura vittoriosa, giusto per ribadire che la Juve non muore letteralmente mai!! 
C'è da lavorare molto sul mercato se si vuole realmente vedere qualcosa di diverso e che sia adatto alle idee di Sarri.