Dopo la sconfitta pesantissima del Milan contro l’Atalanta le conseguenze di questo tonfo potrebbero essere gravissime. Più che nell’umiliazione dei cinque gol a zero, roba che al Milan non capitava da oltre vent’anni, più che nelle facce scioccate dei dirigenti in tribuna, più che nella disgraziatissima classifica che è lì da vedere, il senso più autentico e profondo di questo Atalanta-Milan 5-0 che per entrambe è già un pezzo di storia sta tutto nelle lacrime finali di Gigio Donnarumma. Un pianto vero da bambino irrefrenabile. Il suo preparatore Gigi Turci che prova a consolarlo, abbracciandolo come un padre. Qualche metro più in là, Gomez e Ilicic saltano e ballano insieme ad altri 20mila bergamaschi impazziti di gioia. Scena madre, questa, di un pomeriggio rossonero cupo e disgraziato come nella storia centoventennale del club ce ne sono pochi. Perché un conto è perdere, un altro è perdere così.
L’Atalanta è l’Atalanta, già. Questa Atalanta. Ma il Milan è il Milan. O almeno dovrebbe esserlo. E il Milan non può perdere così, farsi umiliare. Ed ora ecco cosa potrebbe accadere? I rossoneri sono infatti finiti in un vortice di polemiche siccome la squadra milanese non incassava una sconfitta così pesante dal 1998, match contro la Roma. Inoltre, nell’occhio del ciclone è finito anche l’aspetto dirigenziale, con Maldini e Boban su tutti, colpevoli di un mercato gestito male. Il Fondo Elliott è stanco di finire sul banco degli imputati, descritto come una proprietà che non intende investire sul mercato per rafforzare la squadra. Nelle ultime sessioni, in realtà, il Milan è uno dei club che ha speso più in Europa. Il problema quindi non è "quanto", ma "come" sono state impiegate queste risorse. Il discorso nasce da lontano, da un anno fa, quando Leonardo e Maldini hanno strappato il via libera per gli acquisti di Piatek e Paquetà (quasi 75 milioni) per essere più sicuri della qualificazione Champions. Ma alla fine il grande obiettivo non è stato centrato. Leonardo è tornato al Psg. Piatek è in crisi nera e Paquetà potrebbe raggiungere il suo mentore e connazionale a Parigi. Quella ferita non si è ancora rimarginata. Ecco perché le delusioni dell’ultimo mercato estivo pesano doppio: altri soldi non utilizzati nel modo migliore. Senza dimenticare che Elliott sta ancora pagando l’ultima rata dei 150 milioni di deficit del faraonico mercato flop di Fassone e Mirabelli dell’estate 2017. Il dirigente più incriminato è Maldini, accusato di aver costruito una squadra quarta in Serie A per monte ingaggi, che alla fine del girone di andata è undicesima con una media da zona salvezza. In molti per questo motivo vorrebbero le dimissioni dell’ex capitano del Milan. Anche la posizione di Zvonimir Boban è sempre più fragile. Paul Singer, fondatore del fondo Elliott, non avrebbe affatto preso bene una frase pronunciata dal croato ai microfoni di Sky Sport, appena dopo il rovescio del Gewiss Stadium, in relazione al calciomercato: “Cercheremo di fare del nostro meglio rispetto a quello che ci permetteranno di fare”. Una dichiarazione che Elliott non ha affatto mandato giù: il Milan ha investito 160 milioni di euro nel solo 2019, pertanto quanto detto da Boban è in controtendenza rispetto alle possibilità economiche ed è sembrato essere un gioco “in difesa” e mettendo le mani avanti. I due dirigenti sono sempre più in bilico, e a fine anno entrambi potrebbero lasciare il Milan.

Pioli non rischia, questa è una certezza, resta al suo posto. I miglioramenti, fatta eccezione per l’horror show di ieri, ci sono stati. In più è ormai chiaro a tutti che il problema non è l’allenatore. La disfatta di Bergamo ha incendiato però l’aria ai piani alti, che era in realtà già incandescente. Cenere che covava sotto la polvere. Gasperini non ha fatto altro che accendere la scintilla. E il Milan ora è una spaventosa polveriera.

Con lo staff dirigenziale sempre più in bilico l'unica speranza per i tifosi rossoneri sembra essere l'imminente mercato di gennaio, che però porta con sé diversi interrogativi. E non riguardano la risposta di Ibra che i milanisti aspettano ormai da un mese. Come può questo Milan attrarre giocatori di primo livello in grado di ribaltare le sorti di una stagione maledetta? Più la squadra perde, più perde valore e allora come farà questo Milan a trattenere i talenti che ha in rosa? Il contratto di Donnarumma scade tra un anno e mezzo, Paquetà sta volando verso Parigi e cosa succederà quando qualcuno farà un'offerta per Theo Hernandez?

 

BUON NATALE A TUTTI