Fino a qualche giorno fa l'interessamento rossonero per Tonali era stato piuttosto timido, quasi formale. Da qualche giorno ovvero da quando il Milan ha deciso di accontentare le pretese economiche di Ibrahimovic, Maldini ha pigiato il piede sull'acceleratore per questo giocatore, gioiello del Brescia che sembrava già interista, così come sembra aver smesso di tergiversare su Bakayoko e Diaz. Il fatto è che, con l'arrivo di Ibrahimovic, il Milan non dovrà acquistare un centravanti titolare, limitandosi forse a monitorare il mercato, nel caso spunti un'occasione delle ultime ore per completare la rosa.

Ibra, tuttavia, pur avendo dato il suo ok verbale, si sta muovendo con sadica flemma. La sua firma, l'unica che conti ai fini del deposito del contratto, sta arrivando in slow-motion. Lo svedese è arrivato solo poche ore fa, pur sapendo di dover attendere l'esito del tampone (che sarà negativo, in quanto non credo che il giocatore stia rischiando di fare la quarantena in Italia, pur potendola fare comodamente a casa propria). Firmerà lunedì, magari dopo aver fatto notare che la penna non scrive, per poi abbozzare nu' scisco su carta qualsiasi e dire "Sì, ok, funziona!".

Nella società rossonera esistono 2 anime: da una parte la proprietà e dall'altra Maldini. Per Maldini la conferma di Pioli implicava di necessità il rinnovo di Ibra, mentre per la proprietà tale necessità non c'era. Ecco perché la trattativa con lo svedese si è protratta per quasi un mese su distanze, tutto sommato, colmabili. Maldini è stato bravo nel tenere in piedi, grazie all'accordo coi giocatori interessati, le trattative per Bakayoko e Diaz, senza affondare il colpo mantenendole solo a bagnomaria. Quando, poi, la proprietà rossonera ha capito che l'affare Ibra era preferibile alle alternative disponibili, Maldini ha pigiato sull'acceleratore anche per Tonali e ha puntato l'ideale paraurti dell'auto che gli sta davanti. Solo da domani, però, metterà la freccia e proverà il sorpasso, in quanto Raiola e Ibrahimovic non hanno preso bene il tira e molla. Il procuratore era già offeso per il mancato rinnovo di Bonaventura, uno dei suoi ragazzi, mentre Ibra, molto orgoglioso, si è sentito  vezzeggiato a parole, ma di fatto lasciato in attesa. Il suo arrivo è quindi caratterizzato da un'olimpica imperturbabilità che sa tanto di ripicca.

Quante probabilità ha il Milan di prendere Tonali? Quelle che gli lascerà l'Inter tentennando. Per il momento i nerazzurri sono disorientati dal contrasto fra le strategie di Marotta e le idee tattiche di Conte, ma che succederebbe, se dovessero risolvere tale conflitto e partire alla carica? Tonali sarà anche tifoso rossonero, ma è un professionista e, potendo scegliere fra l'Inter e il Milan di oggi, sceglierebbe la prima squadra, con buona pace dei tifosi rossoneri. Ciò rende, ovviamente, snervante l'attesa intorno all'autografo di Zlatan Ibrahimovic.

L'eventuale pacchetto di centrocampo con Tonali, Bakayoko, Kessie e Bennacer (Pobega, che mi ricorda Pasinato, rischia di essere ceduto) sarebbe il migliore del campionato, con grandi prospettive, vista l'età degli interessati. Sarebbe, inoltre, un reparto interessante anche in ottica internazionale. Ovviamente ora c'è il tifoso mai contento che storce il naso anche di fronte a Tonali, ma sono gli stessi che inveirebbero contro la società, se il centrocampista del Brescia diventasse nerazzurro. Non vanno presi in considerazione.

Quanto agli altri reparti, bisognerà vedere quanto Donnarumma risentirà delle trattative per il rinnovo del contratto. La difesa, purtroppo, non ha nulla di affidabile oltre Kjaer, Romagnoli e Theo Hernandez, a meno di non fare un atto di ottimistica fiducia nei margini di progresso di Conti. L'attacco invece, fra punte vere e proprie, mezze punte e ali, sarà quantomeno stuzzicante. Diciamo che nei prossimi mesi sarà Leao l'osservato speciale, visto che Ibra non è eterno, così come la mission sarà portare definitivamente a casa il cartellino di Rebic.